PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

venerdì 4 marzo 2011

RIMETTIAMO AL MONDO L’ITALIA: IL CONGEDO DI PATERNITÀ


Da che mondo è mondo i figli si fanno in due.

Ma tra un mondo e l’altro c’è qualche differenza.
In Italia la legge 53/2000 prevede per i padri un congedo facoltativo con il 30% della retribuzione. La coppia ha a disposizione in tutto 10 mesi di congedo facoltativo, che arrivano a 11 se l’uomo ne prende almeno tre. Ma chi può permettersi di perdere il 70% del salario per tre mesi, e per giunta con un figlio piccolo? 
In Italia il congedo facoltativo di paternità esclude gli uomini dalla crescita del bambino, trasformando il congedo obbligatorio di maternità in un handicap per le donne sul mercato del lavoro.
La parità fra i sessi cancellata in un colpo solo.
In Germania il governo Merkel ha scelto di andare verso una più equa distribuzione del lavoro di cura con l’introduzione di un congedo di due mesi per i padri da aggiungere al congedo parentale fruito dalla madre.
In Olanda, paese caratterizzato da elevatissima diffusione del part-time, a partire dal 2000 il governo ha cercato di orientare le scelte dei genitori in direzione di un modello di coppia più egualitario con due lavori a ¾ di tempo.
L’Unione Europea lo scorso 8 marzo ha approvato la direttiva 2010/18/UE che richiede agli Stati di provvedere un mese di congedo parentale per il padre non cedibile. Nell’ottobre 2010 è passata al Parlamento Europeo la proposta di direttiva che prevede quindici giorni di congedo obbligatorio per il padre, retribuito al 100% del salario, a carico della fiscalità generale e non di un fondo contributivo.

A noi piacerebbe che l’ltalia anticipasse questa direttiva istituendo
il congedo obbligatorio per i padri retribuito al 100% a carico della fiscalità generale.
Vogliamo condividere gioie e fatiche di figli & lavoro:
RIMETTIAMOCI AL MONDO, TUTTI.

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