PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

lunedì 13 giugno 2011

13 GIUGNO: RASSEGNA STAMPA

Dalle donne alla società
Como scende in campo


La manifestazione " Se non ora quando " a Como (Foto by © Carlo Pozzoni - Como)


A due anni dalla nascita di "Geniodonna", rivista comasca-ticinese per le pari opportunità, abbiamo chiesto al suo direttore di fare il punto sulla condizione femminile.

di Maurizio Michelini *

Ottocentomila. Avevano deciso di avere un figlio e in ottocentomila hanno immediatamente ricevuto il licenziamento o sono state costrette alle dimissioni, firmate in bianco nelle mani del datore di lavoro all'atto dell'assunzione: ottocentomila donne, dice il recente rapporto annuale dell'Istat. Una grave violenza, la negazione disumana di un diritto. Un'alternativa barbara tra maternità e lavoro. E ancora, gli "inattivi": 2 milioni e mezzo di donne e 2 milioni e 100mila di giovani fino ai 29 anni  hanno rinunciato a cercare un lavoro che non c'è, e ora sono costretti a non fare nulla; e poi la minaccia della povertà e della disoccupazione per il 24% della popolazione, dice l'Istat.
Il pensiero corre alla manifestazione del 13 febbraio scorso e alla forza che le donne hanno allora mostrato, alla loro capacità di proporre un ruolo di parità e di sviluppo a tutto il paese, di raccogliere anche gli uomini attorno a un progetto di nuovi rapporti di collaborazione e di condivisione fra i partner.
"Se non ora quando? Adesso!". Lo slogan del 13 risuona ancora nella mente: ma ora urla la disperazione degli inattivi, l'indignazione delle ottocentomila donne, ottocentomila madri cacciate dal lavoro e l'angoscia di coloro che sono disoccupati e senza mezzi. È urgente che i movimenti delle donne individuino programmi concreti, costruttivi, chiari che diano contenuti di reale miglioramento e tutela alle donne e ai bisogni fondamentali di tutti. Occorre progettare autonomamente  meccanismi di promozione e di parità: soluzioni costruite con la ricerca e la discussione aperta fra tutti i movimenti femminili di tutte le città, evitando centralismi di vecchio stampo e ricercando anche il contributo degli uomini. L'esperienza storica e la cultura femminile possono elaborare nuove regole di promozione sociale e di partecipazione alla direzione politica e amministrativa a tutti i livelli: sulle soluzioni individuate sarà necessario dare vita ad un coinvolgimento e a una pressione politica per farle passare.
Questa capacità di portare avanti e proporre al paese e alle forze sociali e politiche un proprio progetto è la parte nuova e forse più difficile: un  programma messo a punto coralmente e autonomamente è il presupposto perché i movimenti femminili "parlino" a tutti e propongano una meta da realizzare, da cui scaturisca un assetto sociale più giusto e nuove possibilità di sviluppo generale anche economico (se le donne avessero pieno accesso nel lavoro gli economisti calcolano che il Prodotto interno lordo (Pil) farebbe un salto di 5/7 punti, cioè vivremmo meglio tutti). E allora, forti del 13 febbraio, riprendiamo dalla costruzione di una presenza paritaria delle donne nella società e nel lavoro che rompa i meccanismi maschili di esclusione, che spezzi il depotenziamento del loro ruolo di direzione nella politica e nelle amministrazioni, che abbatta la chiusura delle donne dentro il nucleo famigliare, schiacciate da molteplici ed esclusivi compiti di madri, di educatrici, di dispensatrici di cure parentali, che respinga la loro riduzione a oggetto sessuale, la mercificazione del loro corpo e l'uso della loro immagine a fini del mercato.
Non aspettiamo da altri (enti, associazioni, partiti) quelle nuove norme - istituti di aiuto, di solidarietà, di promozione - che solo i movimenti delle donne  possono elaborare, da cui scaturisca una presenza femminile paritaria nel sociale, nelle amministrazioni e in politica arrivando fino al Parlamento. Contribuire ad  accendere "i fuochi di ricerca" nei movimenti sarà il lavoro dei prossimi mesi di "Geniodonna", che darà vita ad un gruppo di studio composto anche da esperti su alcuni punti che appaiono decisivi e in grado di generare processi innovativi, di riscatto e di giustizia: e poi sarà il momento della discussione fra tutti i movimenti delle donne in tutte le città, seguito da manifestazioni e iniziative per sorreggere e realizzare il progetto.

* Direttore di "Geniodonna". 

Referendum, chiusi i seggi
Fiato sospeso per il quorum

Si torna a votare lunedì dalle 7 alle 15. Alle 22 di domenica affluenza del 41,1%

foto LaPresse

Si sono chiusi alle 22 i seggi per i quattro referendum su ritorno al nucleare, gestione e tariffe dell'acqua, e legittimo impedimento. Le sezioni elettorali torneranno ad aprirsi domani, dalle 7 alle 15. Gli italiani chiamati alle urne sono oltre 47 milioni, più 3 milioni di italiani all'estero. Alle ore 22 l'affluenza era al 41,1% degli aventi diritto. Affinché i referendum siano validi deve recarsi alle urne il 50% più uno degli elettori.
LA SITUAZIONE IN TEMPO REALE - I DATI SULL'AFFLUENZA

23.45 - Alle 22 affluenza oltre il 41%
Si attesta al di sopra del 41% l'affluenza alle 22 sui quattro quesiti referendari. Secondo i dati diffusi dal Viminale, nel dettaglio l'affluenza per il primo quesito (affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) è del 41,14%, per il secondo (tariffe del servizio idrico) del 41,14%, per il terzo (nucleare) del 41,11%, per il quarto (legittimo impedimento) del 41,10%.
22.00 - Chiuse le urne
21.58 - Referendum Milano, Comune: "Voto regolare"
"Le votazioni per i referendum nazionali e milanesi si stanno svolgendo regolarmente. Nei pochi casi di comportamenti difformi dalle disposizioni segnalati si è intervenuti prontamente, ristabilendo le giuste modalità di voto". Lo dichiara l'assessore Daniela Benelli, rispondendo alle polemiche di alcuni promotori dei quesiti cittadini.

21.25 - Bossi: "Spero gente non voti, sono inutili"
"Spero che la gente non vada a votare, però bisognava informarla meglio". Così Umberto Bossi ha risposto a una domanda sull'affluenza ai referendum. "Questi referendum sono inutili - ha aggiunto - perché per l'acqua Berlusconi aveva incaricato la Lega di preparare la legge e sul nucleare la questione è stata spostata di dieci anni".

20.44 - Affluenza alle 19 sopra il 30%
Si attesta al di sopra del 30% l'affluenza alle 19 su tutti e quattro i quesiti referendari. Secondo il Viminale, nel dettaglio l'affluenza per il primo quesito (affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) è del 30,34%, per il secondo (tariffe del servizio idrico) del 30,35%, per il terzo (nucleare) del 30,32%, per il quarto (legittimo impedimento) del 30,32%.

19.35 - Milano, quesiti comunali: affluenza al 28,5%

E' del 28,5% l'affluenza al voto alle 19 per i 5 referendum consultivi di Milano, un dato inferiore a quello per i 4 referendum nazionali che hanno fatto segnare nel capoluogo lombardo un'affluenza del 30,5%. Il quorum per la validità dei cinque quesiti milanesi è fissato al 30%.

19.03 - Bossi: "Berlusconi ha perso capacità di comunicare" "Berlusconi ha perso la capacità di comunicare queste cose in televisione". Lo ha detto il leader della Lega Umberto Bossi, riferendosi ai referendum, durante il suo intervento all'inaugurazione di una nuova sede della Lega Nord. Rispondendo a chi gli chiedeva se sperava si raggiungesse il quorum, Bossi ha risposto: "Speriamo di no".

18.46 - Ministro La Russa: "Ancora incerto se votare" Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa non ha ancora deciso se andrà a votare per i referendum, anche perché quella attuata è stata una campagna "strumentalizzata". E se lo farà, non ha voluto dire quale sarà la sua indicazione di voto. "Non ho fatto in tempo. Deciderò in serata". "Vorrei andare a votare come ho fatto le altre volte, ma so che votando non rispondo a un quesito, ma a qualcosa di estraneo al referendum che, colpevolmente, una parte politica, a sinistra, in particolare, ha voluto introdurre. Ecco perché sono molto, ma molto, dubbioso".

18.31 - Crespi: "Proiezioni danno affluenza finale sopra il 55%" "L'affluenza delle 12 si attesta per tutti i quattro quesiti referendari sopra 11,5%. La proiezione finale calcolata sulla base di questa affluenza ci consegna un dato già sopra il 55% al netto del voto all'estero, ma non mi sorprenderei se il dato fosse anche più alto. Se alle ore 22 l'affluenza si attestera' sopra il 40% per il quorum sarà cosa fatta, anche perché questo dato incentiva gli elettori a recarsi alle urne". L'ha detto a Clandestinoweb.com Luigi Crespi, direttore dell'istituto demoscopico Crespi Ricerche.

17. 56 - Custode Sacro convento vota ad AssisiHa votato nel primo pomeriggio, nel seggio di Assisi centro, il custode del Sacro convento, padre Giuseppe Piemontese. In tutta la regione il voto si sta svolgendo regolarmente. Altri confratelli del custode - una cinquantina circa, di 18 nazionalità - si sono recati al seggio oggi. Il custode sul sito sanfrancesco.org aveva scritto: "Sorella acqua è dono di Dio all'uomo e alla terra ed è quindi un bene comune".

17.31 - "A Ostia seggi fantasma" "Oggi una scuola di Ostia adibita a seggio elettorale per i referendum, per la precisione a Corso Duca di Genova 80 nel quale devono votare circa 6.000 cittadini era chiusa". Lo afferma il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. "I seggi fantasma, infatti, erano stati trasferiti a Via Fasan e Via Visconti - ha aggiunto - senza che sia stata data alcuna comunicazione ai cittadini.

17.15 - Storace: "Vado a volare ma di malavoglia" "A votare ci vado fra poco, ma di malavoglia e solo per dovere. Un dovere che ho verso i militanti de La Destra che da anni si battono per l'acqua pubblica e per quei cittadini che non vogliono correre l'avventura nuclearista, ma mi fa schifo la strumentalizzazione della sinistra che già si avverte in giro" lo scrive Francesco Storace in Facebook.

17.08 - Milano, protesta dei promotori quesiti cittadini
Protesta del Comitato promotore dei 5 quesiti consultivi su ecopass, alberi, Expo, energia e navigli che si svolgono solo a Milano contemporaneamente ai referendum nazionali. In una nota Edoardo Croci, Enrico Fedrighini e Marco Cappato denunciano che "in molti casi" le 5 schede milanesi non sono state consegnate contemporaneamente alle 4 schede nazionali. "Si moltiplicano le segnalazioni di elettori a cui vengono consegnate le schede dei referendum milanesi solo su richiesta, in contrasto con le istruzioni ministeriali". Per il comitato si tratta di un "boicottaggio, non importa se involontario o meno, che può pregiudicare il risultato della consultazione. Per questo abbiamo chiesto un intervento immediato di sindaco e prefetto".

16.38 - Roma, affetta da sclerosi multipla vota dopo l'intervento dei carabinieri Tensioni e polemiche al seggio elettorale in via Giulia, nel centro di Roma. La giornalista Fiammetta Satta, con problemi di disabilità perché affetta da sclerosi multipla, ha dovuto aspettare circa 40 minuti prima di votare ed è riuscita a farlo solo dopo l'intervento dei carabinieri. Il suo seggio era al secondo piano ma nell'edificio mancava l'ascensore. La legge prevede che venga allestito un seggio a pianterreno per i disabili. Tra i tanti presenti al seggio le hanno espresso solidarietà l'attore Carlo Verdone, il presidente di 'Nessuno Tocchi Caino', Sergio D'Elia, i politici Giorgio La Malfa, il segretario di radicali Italiani, Mario Staderini e Filippo De Robilant portavoce del vice presidente del Senato, Emma Bonino.

16.08 - Napoli, problemi al Ced del Comune Tecnici ancora a lavoro per cercare di eliminare i problemi che si sono registrati, da stamattina, al Centro elaborazione dati del Comune di Napoli. Secondo l'amministrazione comunale, i tecnici sono riusciti a garantire in ogni Municipalità la presenza di almeno due terminali abilitati al rilascio delle carte d'identità e al rilascio degli attestati per il voto. E' possibile un rallentamento nel rilascio dei documenti ma il servizio, viene assicurato, è garantito ai cittadini.

15.49 - Verdi: "Problemi con certificati elettorali duplicati anche a Castellammare
"I problemi dei duplicati dei certificati elettorali non si sono verificati solo a Napoli ma anche a Castellammare". E' quanto denunciano, in una nota, i Verdi Campania. "Con megafoni, cartelli e volantini ci siamo recati sulle spiagge libere napoletane - racconta il commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli rappresentante di lista per i quesiti referendari - per invitare i cittadini ad andare a votare.

15.38 - Coppia rinvia viaggio di nozze per il voto Al sito dei Verdi per il referendum arrivano storie straordinarie come quella di una coppia di sposini che ha rinviato di un giorno il viaggio di nozze pur di votare o quella di un malato terminale che ha voluto votare a tutti i costi come atto d'amore verso l'umanità e per lasciare un mondo migliore alle future generazioni".

15.31 - Bersani esulta via Facebook "Affluenza alle 12 sopra l'11%. Io ho trovato la fila per votare", lo scrive il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sul suo profilo di Facebook, evidenziando una certa soddisfazione per il primo dato relativo all'affluenza ai referendum. Il leader Pd ha votato in prima mattinata a Piacenza.

15.20 - Grillo: "L'Italia migliore ha votato. Nella cabina ho avuto 4 orgasmi"
"Questa mattina ho votato. Lo scrutatore era il mio vicino di casa. Mi ha chiesto "lei chi è?", gli ho dato la carta di identità e dopo avermi guardato bene in faccia mi ha detto "si accomodi all'uno". E' stato perfetto. Ho avuto quattro orgasmi in cabina. Ho gridato "Sì", Sììì, Siiii, Siiiiiiii!" mentre facevo una croce sulle schede. L'Italia migliore oggi ha votato, voterà, lo farà domani". Lo scrive Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, sul suo blog, raccontando l'entusiasmo del voto referendario.

14.59 - Milano: alle 12 vota il 9,47%

E' del 9,47% l'affluenza al voto alle 12 per i 5 referendum consultivi di Milano, un dato inferiore a quello per i 4 referendum nazionali che hanno fatto segnare nel capoluogo lombardo un'affluenza del 10,15%. Il quorum per la validità dei cinque quesiti milanesi, relativi a verde pubblico, Expo, risparmio energetico, Navigli ed Ecopass, è fissato al 30%.

14.54 - Alemanno vota: "Su acqua quesito fuorviante" "Il capo della maggioranza ha detto che non sarebbe andato a votare ma ha dato indicazione di libertà di voto. Io, come rappresentante dei romani, ho la mia autonomia che esercito fino in fondo", dice il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Poi, aggiunge che quello sull'acqua "è un quesito fuorviante perché nessuno può essere contro l'acqua pubblica. Non si tratta di privatizzarla ma di trovare, attraverso i privati, una gestione più efficiente". Alemanno ha votato solo per il quesito sul nucleare.

14.53 - Mascia (Comitato promotore): "Il quorum ci sarà, anche i contrari votino"
"I dati sull'affluenza alle urne alle 12 indicano una percentuale che sfiora il 12%. A questo punto è chiara la tendenza verso il quorum". Ne è convinto Gianfranco Mascia del Comitato promotore del quesito sul legittimo impedimento che invita anche gli elettori contrari ai referendum ad andare a votare.

14.02 - Se prima affluenza a 2 cifre, quorom raggiunto
Le statistiche degli archivi del Viminale riportano che in passato, qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, quando la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum.

13.57 - Anziani in marcia per voto da Rimini a TrevisoNove anziani di Paese (centro di 22mila abitanti del Trevigiano) hanno rinunciato a un giorno di vacanza a Rimini, dove erano ospiti durante un soggiorno estivo per la terza età organizzato dal loro comune, per tornare a votare a casa. Il gruppo, del quale fa parte anche una 80enne, ha così fatto un viaggio di 600 km tra andata e ritorno per esprimere il proprio parere sui referendum.

13.50 - Alle dodici affluenza oltre l'11%Alle dodici poco più dell'11% degli aventi diritto si è recato alle urne per i referendum. Secondo i dati forniti dal Viminale, nel dettaglio l'affluenza per il primo quesito (modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica) è dell'11,64%, per il secondo (tariffe del servizio idrico) dell'11,64%, per il terzo (sul nucleare) dell'11,63%, per il quarto (legittimo impedimento) dell'11,63%.

12.49 - Di Pietro al seggio: "Non craxate"
"Io ho votato con la mia famiglia a Curno. Acqua, nucleare e legalità sono temi che riguardano tutti e non hanno colore politico. Ai cittadini dico: andate a votare, non craxate". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro .

12.20 - I quattro sì di Pannella
Anche il leader radicale Marco Pannella si è recato a votare per i quesiti referendari a Roma al seggio di Via del Lavatore 38. "Sono un uono ligio - ha detto Pannella- lo sono sempre stato, e sono venuto stamattina qui a votare per essere tra i primi a dire sì, sì, sì, sì. Ho sempre detto "ìs" nella mia vita. Il problema è che altri dicono s invece al proibizionismo, alla Shoah, dicono s alla metamorfosi del male....".

11.15 - Napolitano ha votato ma senza la moglie
Senza la moglie Clio, il presidente Giorgio Napolitano, alle 11 in punto, è arrivato nel seggio del rione Monti a Roma per andare a votare per i referendum. Un saluto cordiale e un sorriso prolungato a chi lo attendeva fuori dal portone e poi ai votanti e agli scrutatori del seggio 833. Napolitano ha risposto all'affetuosa accoglienza elargendo tanti "Buongiorno".

11.05 - Ha votato l'ex presidente Ciampi
Il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha votato poco dopo le 10 al suo seggio nel quartiere Trieste. L'ex presidente era accompagnato dalla moglie Franca.

10.28 - Ministero aggiorna il corpo elettoraleA seguito degli ultimi aggiornamenti, il Viminale comunica il nuovo dato sul corpo elettorale interessato dai referendum: per quanto riguarda il territorio nazionale il numero è 47.118.352 (22.604.349 maschi e 24.514.003 femmine). Per quanto riguarda l'estero il corpo elettorale è composto da 3.300.496 persone. Complessivamente, dunque, sommando l'Italia più l'estero, il corpo elettorale è composto da 50.418.848 persone. Le sezioni sono invece 61.599.

09.50 - Alemanno vota solo sul nucleare
"Ho ritirato solo la scheda sul nucleare perché ritengo che gli altri siano quesiti non chiari e non tali da permettere agli elettori di esprimere un giudizio corretto". Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno dopo aver votato, alle 9,30, nella sezione 1802 della scuola di via Bitossi.

09.30 - A Milano anche i 5 quesiti ambientaliOggi e domani urne aperte a Milano, in concomitanza con i referendum nazionali, anche per i cinque referendum comunali consultivi per l'ambiente e la qualità della vita promossi dal "Comitato Milano si muove" e sottoscritti da 24.000 cittadini. La consultazione sarà valida solo se sarà andato a votare più del 30% degli aventi diritto. LEGGI L'APPROFONDIMENTO

09.20 - Zaia: "Voterò tre sì"
"Il clima che si è creato intorno alla consultazione svilisce profondamente il valore e l'importanza dei temi che si affrontano. E la causa è una sola: l'eccessiva politicizzazione". Lo afferma il governatore del Veneto, Luca Zaia, in un'intervista al Fatto Quotidiano, nella quale rivela che andrà a votare ai referendum e il suo orientamento di voto è per tre sì, mentre sul legittimo impedimento dice di voler ancora riflettere perché il quesito "sembra superato dagli eventi".

08.20 - Ballottagi in 11 comuni siciliani
Aperti anche fino alle 22 i seggi elettorali per il voto in undici comuni siciliani per i ballottaggi per l'elezione del sindaco. Sono 265 mila i votanti coinvolti chiamati a scegliere il proprio sindaco oltre che a partecipare al referendum. Tornano alle urne gli abitanti di Canicattì e Favara (Agrigento); Ramacca (Catania); Capo d'Orlando e Patti (Messina); Bagheria e Terrasini (Palermo); Vittoria (Ragusa); Lentini e Noto (Siracusa); e Campobello di Mazara (Trapani).

Referendum locali, quorum superato
Alle urne il 40,5 per cento dei milanesi

Successo al di là delle attese per i cinque quesiti presentati su ambiente, inquinamento
e traffico. Oggi seggi aperti dalle 7 alle 15, poi inizia lo spoglio delle schede nazionali

di SIMONE BIANCHIN
Raggiungono subito il quorum i cinque referendum cittadini per l'ambiente e la qualità della vita. Ieri sera alle 22 aveva votato il 38 per cento dei milanesi, superando dunque la soglia del 30 per cento necessaria per rendere valide le consultazioni locali. Sono stati votati da 374mila elettori in città. Incognita quorum, invece, per i referendum nazionali: ieri sera in città si sono fermati al 40,5 per cento, solo questo pomeriggio si capirà se la metà degli aventi diritto sarà raggiunta. A Milano i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento sono stati votati finora nella media nazionale.

Al voto un milione di milanesi Giuliano Pisapia al seggio L'arcivescovo Tettamanzi al seggio I quattro quesiti nazionali I cinque milanesi

L'affluenza alle urne per i referendum a Milano è stata leggermente inferiore a quella del ballottaggio alle elezioni amministrative tra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti, che si era chiusa, alle ore 22 del primo giorno, con il 53,2 per cento degli elettori già andati a votare. Oggi c'è ancora tempo, si può votare in tutti i seggi dalle 7 e fino alle 15, ma il successo di partecipazione di ieri ha fatto decollare subito i cinque referendum promossi dal comitato "Milanosìmuove", che già alle sette di sera sfioravano il quorum, fermandosi sopra al 28,5 per cento, molto vicini alla soglia del 30,01 per cento necessaria. Era dal referendum per la chiusura del centro storico del lontanissimo 1985 che non si raggiungeva la validità delle consultazioni locali. "La voglia di partecipazione dei milanesi continua", hanno detto Edoardo Croci, Marco Cappato e Enrico Fedrighini del comitato promotore "Milanosìmuove", quando erano da poco passate le 19.

Alle 22, con la certezza del quorum conquistato, il rilancio di Croci: "Festeggiamo la partecipazione, è bello e giusto che i milanesi anche su questi temi di livello cittadino vogliano esprimersi e incidere. Non era scontato, adesso aspettiamo l'esito, assisteremo allo spoglio". Che non fosse scontato si capiva anche dalla preoccupazione di "Milanosìmuove" ieri mattina, quando il comitato aveva chiesto "l'intervento immediato del sindaco e del prefetto" denunciando un'"opera di boicottaggio" perché "in alcuni seggi non vengono consegnate le schede dei referendum milanesi contestualmente a quelli nazionali". È accaduto anche al presidente del comitato promotore, Edoardo Croci, che ha votato al seggio 624, in via Stoppani: "Quando sono arrivato le schede erano separate e gli scrutatori chiedevano "lei le vuole tutte, le schede?". Gli ho risposto di sì e gli ho fatto notare che questa domanda non avrebbero dovuto rivolgerla, le schede vanno consegnate tutte insieme".

Il Comune è intervenuto: "Abbiamo chiamato i vigili e provveduto a far arrivare di nuovo ai seggi il protocollo d'intesa siglato tra Comune e Prefettura, con le istruzioni per i presidenti di seggio", hanno spiegato in Comune. In realtà, come dimostrano le percentuali molto vicine sui quesiti nazionali e locali, il problema segnalato dai referendari non deve aver influito. Solo xxx milanesi hanno votato i primi e non i secondi, dove la platea degli aventi diritto era più ampia per i cittadini comunitari.

Questa sera si saprà se vincono i "sì" o se prevalgono i "no" a ciascuna delle nove consultazioni. Subito dopo le 15, verranno aperte le nove urne che contengono le schede: prima quelle per i quattro referendum nazionali, poi le cinque schede dei referendum cittadini. Il Comune prevede che i tempi per il completamento del doppio spoglio saranno piuttosto lunghi, e indica la fine delle operazioni di scrutinio intorno alle 21,30 per i referendum nazionali, e verso mezzanotte e mezza per quelli milanesi. 

Cultura

Anche Fazio annuncia l’addio: “La Rai non vuole Saviano e la Littizzetto”

13 giugno 2011 Il conduttore scrive una lettera a Repubblica per raccontare i problemi con i suoi programmi
E due, forse. Dopo Michele Santoro, anche Fabio Fazio pare orientato a uscire da viale Mazzini. Dal retro invece che dalla porta principale, visto l’atteggiamento della direzione generale, che sta, secondo quanto racconta il conduttore, ignorando sistematicamente le richieste di fare chiarezza su quali saranno gli impegni e i patti del nuovo contratto.
CARO Direttore, da oltre sei mesi ho dato la mia entusiastica adesione al direttore di Rai Tre Paolo Ruffini che mi aveva proposto di proseguire “Che tempo che fa” per i prossimi tre anni così come di ritrovarmi sin da gennaio con Roberto Saviano per una nuova edizione di “Vieni via con me”. Da oltre sei mesi aspetto una decisione della Rai. Che cosa ha impedito o impedisce al precedente e all’attuale Direttore generale di rinnovare i contratti in scadenza di alcuni fra i protagonisti della tv pubblica?
I problemi sembrano essere molto simili a quelli indicati dalla stampa di destra e dal premier:
Ho chiesto di poter continuare ad andare in onda con “Che tempo che fa” sulla stessa rete, nello stesso orario e per la stessa durata, di poter continuare a gestire gli ospiti con l’autonomia che si deve riconoscere a un qualunque gruppo di professionisti della televisione, di poter continuare ad avvalermi della presenza di Gramellini, dell’appuntamento irrinunciabile con Luciana Littizzetto e naturalmente di Roberto Saviano. Queste garanzie non sono mai arrivate nonostante le mille rassicurazioni ricevute che promettevano il contrario. “… Domani; fra due ore; fra due giorni; a fine settimana; all’inizio della prossima…” e via dicendo. In queste ultime settimane invece mi sono arrivati solo inquietanti frammenti di intenzione che di certo non hanno contribuito a rasserenare il clima. Per non parlare delle notizie su di me, sul programma e su quelli che ne fanno parte, uscite sui giornali e mai smentite. “… Pare che il programma debba cambiare rete o essere ridotto nell’orario; pare che Luciana sia considerata eccessiva; sembra più opportuno rimandare l’ipotesi di una nuova edizione di Vieni via con me e cose del genere…”. E per finire tutti hanno potuto leggere definizioni di Rai Tre e di chi ci lavora che giudico offensive e inaccettabili soprattutto se pronunciate da chi ha importanti responsabilità all’interno della Rai. “Il fortino, l’enclave di comunisti, la riserva indiana”. Viene da chiedersi come tutto ciò sia possibile, perché accade e soprattutto a chi giova. Un pregiudizio massimalista che potrebbe in ugual modo valere per Rai Uno o Rai Due. Sento tutto ciò come una profonda ingiustizia che fa torto al lavoro di tanti anni e alla professionalità mia e dei miei colleghi della Rai.
Fazio dice di essere tranquillamente pronto a cambiare editore:
Nella lettera che ho indirizzato al Direttore Generale, riconoscevo senza alcuna difficoltà all’Editore il diritto e il dovere di fare liberamente le proprie scelte ma chiedevo e torno a chiedere un atteggiamento leale. In tutti questi anni ho imparato che non si può fare tv contro la volontà del proprio Editore e se mai ce ne fosse stato bisogno l’esperienza di “Vieni via con me” ha provveduto a ricordarmelo. L’indifferenza e l’ostilità da parte dell’Azienda è stata evidente sin dal primo momento e solo la professionalità di un collaudato gruppo di lavoro e la tenacia di Rai Tre ci ha consentito di andare in onda e con quel risultato. Per questo ho deciso di non correre più un simile rischio professionale e per questo ho deciso che non sono più disponibile a ripetere l’esperienza di “Vieni via con me” in questa Rai. Se altrove troverò le condizioni necessarie, l’entusiasmo e la condivisione del progetto, il Pubblico potrà ritrovare presto me e Saviano di nuovo insieme.
E le ultime parole suonano come un addio annunciato:
Non so come andrà a finire. Desidero concludere esattamente con le parole con cui ho salutato la Dott. ssa Lei nella mia lettera per ribadire che conservo nei confronti della Rai, della mia Rai e delle persone con cui ho lavorato in tutti questi anni un senso di gratitudine profonda e sincera e in molti casi di autentica amicizia.