PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

domenica 12 giugno 2011

12 GIUGNO: RASSEGNA STAMPA

Quella sfilata di Miss Liceo
e la rabbia delle studentesse

L'anno chiude tra balli e feste, le femministe del Minghetti attaccano: "Questo concorso ribadisce l'ipocrisia di una società: l'emancipazione non è scontata, ma va sempre difesa"

di ILARIA VENTURI
Finita la scuola scatta la festa. Gli studenti del Righi per la prima volta quest'anno organizzano a Villa Serena il gran ballo del liceo. Ironico, stile college americano. C'è invece chi ha pensato - e sono alcuni studenti di undici istituti superiori - a un party in discoteca, con tanto di elezione di Miss Liceo, in programma stasera sino alle quattro di notte di domani. E le studentesse del Minghetti, con il collettivo interscolastico bolognese, insorgono.

Con una lettera alla città e al mondo della scuola: "Non è servito a niente urlare nelle piazze: se non ora, quando? In tutta Italia si chiedeva rispetto e la fine della strumentalizzazione del corpo della donna. Invece come se nulla fosse, anche negli ambienti giovanili si diffonde sempre più l'uso dell'immagine femminile a scopo commerciale". Il collettivo se la prende con gli organizzatori. "Le aspiranti reginette dovranno superare tre livelli di selezione; la prima all'interno dell'istituto presidiata dai rappresentanti degli studenti (che non sono stati eletti per questo). La vincitrice sarà premiata con un viaggio a Corfù e alla seconda andranno cento euro. A tutte verranno regalati gli abiti per la sfilata. Infine le candidate verranno valutate da un gruppo di giurati tra cui un giornalista di una nota rete Tv".

Un Final School Party che proprio non va giù. Una ragazza del collettivo del Minghetti sintetizza: "Siamo femministe, ma non pensate a ragazze arrabbiate contro gli uomini, siamo solo studentesse che difendono la proprio dignità: basta accendere la tv per essere schifate. Le ragazze non sono tutte aspiranti veline, noi non lo siamo e abbiamo deciso di non tacere". E la lettera conclude: "Questo concorso ribadisce l'ipocrisia di una società: l'emancipazione non è scontata, ma va sempre difesa".

REFERENDUM

Parte la sfida del quorum
i seggi aprono alle 8

Da questa mattina fino alle 22 prima giornata di voto per i quattro quesiti referendari. Lunedì 13 giugno si potrà votare dalle ore 7 alle ore 15. Oltre 50 milioni di italiani chiamati ad esprimersi su temi caldi come l'acqua pubblica, le centrali nucleari e il legittimo impedimento. Polemiche fino all'ultimo: un nuovo caso Tg1

ROMA - Sono 50,4 milioni gli italiani che domenica e lunedì (fino alle 15) possono votare per i 4 referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Tutto è pronto per le operazioni di voto che a partire da domani, domenica 12 giugno, fino a lunedì consentirà agli elettori di esprimersi sui quesiti referendari. Domenica si potrà votare dalle ore 8 alle 22 e lunedì 13 giugno dalle 7 alle 15. Gli aventi diritto al voto sul territorio nazionale sono 47.118.784 elettori - 22.604.585 maschi e 24.514.199 femmine - che potranno votare nelle 61.601 sezioni. Il corpo elettorale della circoscrizione estero, che si è già espresso, è pari a 3.299.905 elettori. Con questi, gli italiani che possono votare sono circa 50,4 milioni.

LA NOSTRA GUIDA AL VOTO 1

Perché i referendum siano validi è necessario che votino il 50% più uno degli aventi diritto anche se sul calcolo del quorum pesa l'incognita sul voto già espresso dagli italiani all'estero 2. La campagna referendaria si è chiusa
venerdì, ma anche nel sabato del "silenzio" non sono mancate le occasioni di polemica. Il Pd ha accusato il Tg1 di aver inviato, attraverso
la rubrica sul meteo al termine del notiziario, un messaggio "subliminale" 3 a favore dell'astensione, consigliando agli italiani di andare in gita al mare, piuttosto che in montagna, dove il tempo domenica sarà migliore. La replica della testata è arrivata con una nota della segreteria di redazione: "Il Tg1 non ha mai invitato i cittadini ad 'andare al mare' in relazione all'appuntamento referendario - si legge tra l'altro nella nota - . L'affermazione 'andare al mare'  è stata pronunciata dal conduttore del meteo che in relazione alle condizioni del tempo nelle prossime ore, ha specificato che non ci sono le condizioni per andare a far gite in montagna ma volendo si può andare al mare. Si tratta, dunque, della più innocente delle affermazioni, fatta in una pagina ad hoc".

Ecco alcune indicazioni sulle modalità del voto:
 
Referendum popolare n. 1
Scheda di colore rosso

Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: Abrogazione.
Il quesito prevede l'abrogazione di norme che attualmente consentono di affidare la gestione dei servizi pubblici locali a operatori economici privati.

Referendum popolare n. 2
Scheda di colore giallo
Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito: Abrogazione parziale di norme.
Il quesito propone l'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore.

Referendum popolare n. 3

Scheda di colore grigio

Abrogazione dei commi 1 e 8 dell'articolo 5 del dl 31 marzo 2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26 maggio 2011, n.75: Abrogazione parziale di norme.
Il quesito propone l'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione  nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
Scheda di colore verde
Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il quesito propone l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

COME SI VOTA
Ciascun elettore ha diritto di esprimere il voto, con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta da lui prescelta ["SI" o "NO"]. E' possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari. Bisogna far attenzione a non sovrapporre le schede al momento del voto perché il segno della matita copiativa può passare sulla scheda sottostante, invalidandola.

Votando SI, il cittadino esprime la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum.
Votando NO esprime la volontà di mantenere in vigore le norme sottoposte a referendum. È possibile ritirare, e quindi votare, anche solamente la scheda per uno o per alcuni dei quesiti referendari.

Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritti al voto.
Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 13 giugno subito dopo la chiusura della votazione e l'accertamento del numero dei votanti per ciascun referendum.

- Tessera elettorale. Il ministero dell'Interno ricorda che gli elettori residenti in Italia, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire un documento di riconoscimento e la tessera elettorale personale. Chi avesse smarrito la propria tessera elettorale personale, potrà chiederne un duplicato agli uffici comunali anche nei giorni della votazione (domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno) per tutta la durata delle operazioni di voto. Tutti i risultati elettorali e i dati relativi all'affluenza alle urne saranno consultabili in tempo reale sul sito: www.interno.it.
(11 giugno 2011)

Facebook riconosce la nostra faccia (ma continua a perdere la sua)

(Credits: The Next Web)
(Credits: The Next Web)
Qualche mese fa vi ho parlato di tag suggestions, la funzionalità di Facebook che sfrutta un sistema di riconoscimento dei volti per fornire in automatico i suggerimenti dei tag da applicare alle foto. Ebbene, da ieri la funzione è attiva in Italia, una buona notizia per tutti i nostri connazionali che amano caricare e contrassegnare le foto all’interno del social network, una notizia un po’ meno buona per chi vede in questa risorsa l’ennesimo attentato alla privacy di Zuckerberg e soci.
Il sistema di suggerimento dei tag è infatti solo l’ultima di una serie di opzioni che Facebook ha deciso di attivare senza chiedere il consenso ai propri utenti. Ogni iscritto, in pratica, è già inserito di default nella lista di coloro che vogliono farsi riconoscere dagli altri, amici e non. Da oggi, insomma, una foto su Facebook dirà molto di più su ciascuno di noi, persino il nome e cognome.
L’obiettivo del social network è chiaro: aumentare il numero di relazioni fra gli utenti per offrire nuove vie di diffusione alla pubblicità. Facebook, lo ricordiamo conta al momento oltre 600 milioni di iscritti e dispone del più grande archivio fotografico digitale del pianeta (più di 60 miliardi di immagini). Una risorsa che grazie alla tecnologia di riconoscimento facciale può essere monetizzata in molto più facile dai padroni del servizio.
Secondo molti, però, il fine non giustifica un mezzo così invasivo. E che, nelle mani sbagliate, potrebbe rivelarsi addirittura pericoloso, basti pensare ai rischi associati al furto di identità.
Si dirà che è sempre possibile disattivare la funzione (il cosiddetto opt-out). Vero, ma non si può non notare che per farlo occorre seguire una procedura a dir poco contorta: apre il menu Account in alto a destra, cliccare su Impostazioni sulla privacy, quindi su Personalizza impostazioni, cercare l’opzione Suggerisci agli amici le foto in cui ci sono io, cliccare su Modifica le impostazioni e infine spuntare la casella No.
Facile no? No. Ma – suggerisce ironicamente The Inquistr – esiste una procedura più sbrigativa: tirare un pugno in faccia al prossimo che proverà a scattarvi una foto mentre bevete l’ultimo bicchiere al pub.