PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

sabato 5 marzo 2011

SE NON ORA QUANDO? ANCONA 13 FEBBRAIO 2011

SE NON ORA QUANDO - 13 FEBBRAIO - ANCONA

BENEVENTO: TORNIAMO IN PIAZZA



Ci siamo ritrovati in centinaia, donne e uomini, il 13 febbraio scorso, per manifestare tutta la nostra indignazione nei confronti di un sistema economico, politico e sociale che non consente alla donna di esprimersi e realizzare compiutamente tutto il suo valore.
E’ stato il primo passo…dal giorno dopo è cominciato il nostro cammino comune verso la realizzazione della parità tra i sessi in politica, in economia, nella società, in tutti i luoghi dove si decide.
Domenica 6 marzo alle 18.00 ci incontreremo, ancora una volta nella stessa piazza, per segnare la seconda importante tappa di questo nostro cammino comune.
Donne ed uomini manifesteranno la propria volontà di “rimettere al mondo l’Italia” e di cominciare a farlo dando un nuovo valore alla celebrazione della Festa della donna.
Attraverso il contributo artistico di allievi ed allieve della Compagnia Teatrale SOLOT, attraverso testimonianze di lavoratori e lavoratrici, di madri e di padri, di insegnanti e di alunni, di gente comune e di tutti coloro che vorranno intervenire, esprimeremo tutta la nostra volontà di rimettere al mondo l’Italia!
Domenica 6 marzo ore 18.00 Piazza Federico Torre Benevento
“Rimettiamo al mondo l’Italia…se non ora, quando?”

BOLOGNA: UNITE, DIVERSE, LIBERE



Martedì 8 marzo 2011, Piazza Maggiore,
dalle 18,30 alle 20,30.
L’8 Marzo perché è momento simbolico e non rituale di una lunga storia di lotte di donne in cui riconosciamo un patrimonio che appartiene a tutte e che a tante vogliamo trasmettere. Perché nasce dalle lotte durissime di operaie immigrate e sceglie la mimosa, fiore povero e spontaneo tra i primi a fiorire.
Chi siamo. Chi promuove l’iniziativa è il Gruppo di donne che, sotto la denominazione condivisa “Né per bene né per male. Unite diverse e libere”, ha organizzato la manifestazione del 13 febbraio 2011. Siamo singole, aggregazioni informali, associazioni annose e nuovissime; femministe e lesbiche; donne che si richiamano ai movimenti di donne nel sindacato e nelle forze politiche; giovani e non, migranti e native, laiche e credenti che abitano spazi comuni fisici o virtuali o vivono in casa.
Le parole Unite, Diverse, Libere che usiamo, e useremo ancora, indicano la comune volontà di pensare e agire adesso e la presenza di storie, accenti, posizioni differenti. La cultura politica di tante donne ha creato autonomia, autodeterminazione, libertà; ha mostrato il ruolo sociale esercitato dai rapporti di forza tra i sessi e dalla distinzione tra privato e pubblico che li ha mascherati; ha colto nelle relazioni fondate sulla fiducia e la libertà il cuore stesso della politica, una politica da proporre a tutti.
Contesto. Vogliamo dire basta a comportamenti inaccettabili del potere verso le donne; a femminicidio, violenze sessuali e domestiche che colpiscono innanzitutto quante non le accettano, a condizioni di vita indegne soprattutto tra chi è giovane o anziana. Questi fenomeni s’intrecciano e aggravano gli attacchi a Costituzione, Parlamento e Legge e la crisi del sistema rappresentativo. E s’intrecciano alla crisi economica che ha portato al 49% di inoccupazione femminile, al quasi 50% di disoccupazione tra le giovani e alla precarizzazione imperante. Vogliamo dire basta a norme intollerabili come la legge Bossi Fini e il pacchetto sicurezza, ai Centri di identificazione ed espulsione e ai respingimenti, che rendono vulnerabili le vite delle migranti e ancor più quelle di giovani migranti che si prostituiscono; alle complicità e ritardi del nostro governo, che ha negato il vento di libertà che donne (e uomini) hanno portato in Tunisia ed Egitto; e hanno condotto, perfino, a ritardare la denuncia dei crimini contro l’umanità in Libia.
Bologna è città commissariata per vicende di sesso/potere/denaro. A Bologna si uccidono e si fa violenza a donne. A Bologna c’è un Centro di identificazione ed espulsione. A Bologna i nodi del reddito, del lavoro e del precariato riguardano moltissime donne.
Molto è cambiato per le idee e la presenza femminili nei decenni scorsi.
Molto va cambiato oggi. Il senso e l’obiettivo di trovarci insieme è di riconoscerci, colmare fratture e costruire un’Agenda Politica condivisa, anche se libertà e responsabilità ciascuna le guadagna nell’esperienza e nella coscienza personali. Perciò ci interessa l’8 marzo e i giorni che verranno: vogliamo continuare a pensare e ad agire con le diversità che ci caratterizzano e nell’autonomia politica costruita. Un impegno preso il 13 febbraio, rinnovato in questi giorni, proposto qui a tutte le donne interessate.
I temi posti all’attenzione da tempo sono tanti perché plurali sono soggettività e desideri femminili e molteplici sono gli aspetti dell’esistenza che riguardano l’essere uomini e donne e l’essere soggetti sessuati con diverse identificazioni di genere. Ricordiamo: la necessità di cambiare modello economico e sociale di fronte alle crisi ricorrenti e alle disuguaglianze crescenti, l’urgenza di un reddito adeguato a condizioni di vita degne per tutte, la crucialità del lavoro, dell’uscita da situazioni di licenziamento, di cassa integrazione, di precariato ricattatorie per l’autonomia femminile – oggi si assiste non solo alla demolizione del welfare, ma a forme d’accesso al reddito che penalizzano le giovani e le migranti; il dovere di fermare i femminicidi e le violenze quotidiane e di sostenere le donne che combattono contro la violenza maschile; l’obbligo di garantire il riconoscimento di diversi orientamenti sessuali contro la lesbofobia e l’omofobia e la discriminazione della transessualità. Ogni donna deve godere della libertà di scelta in ordine al proprio corpo, al lavoro, alla sessualità e alla maternità a fronte di un’eteronormatività che ancora oggi vorrebbe imporre un unico destino di mogli e madri entro una famiglia cosiddetta naturale.
Non faremo come se la partecipazione maschile alla manifestazione del 13 febbraio non abbia significato. L’invito agli uomini è, tuttavia, che partano da sé: si dissocino da comportamenti sessisti e maschilisti ovunque si manifestano, nelle case e nei palazzi; difendano la loro, non la nostra, dignità. Alcuni già lo fanno. Altri hanno preso a farlo in questi giorni. Solo da qui può allargarsi il confronto.
L’8 marzo perché è occasione per dirci in tante che un’intera cultura politica può cambiare, un intero sistema di potere può cambiare, i rapporti tra uomini e donne possono cambiare. Una sfida da affrontare insieme.
Vi invitiamo Tutte a essere presenti con noi in
Piazza Maggiore Martedì 8 Marzo 2011

5 MARZO: RASSEGNA STAMPA


Femminismo per tutti



di Simonetta Fiori, La Repubblica, 4 marzo 2011
Nascere donna è un’indicibile fortuna, sostiene Luisa Muraro, 81 anni, protagonista del femminismo italiano e del pensiero della differenza. Alla misteriosa “grandezza” delle donne ha voluto dedicare il suo ultimo lavoro, Non è da tutti, che è una sorta di manifesto bilancio di decenni di militanza attiva, di ricerche filosofiche, di letture e di incontri con pensatrici di varia ispirazione, nella comunità di Diotima e nella Libreria delle Donne (Carocci, pagg. 126, euro 13).
Un affascinante racconto sull’”eccellenza” femminile un tempo la chiamava “superiorità” che esce nel breve arco di tempo tra la splendida piazza di “Se non ora, quando?” e la prossima festa dell’8 marzo. E che segna una rottura rispetto al codice esoterico prediletto dalla sua comunità. Pagine nitide e colloquiali, che indagano sul “segreto” delle donne, un dono che affiora “tra le cose ordinarie della vita”, non appariscente come la carriera o la promozione sociale, ma un’avventura sotterranea che presuppone un modo unico e insostituibile di intimità con il genere umano. Un privilegio che si manifesta nel vivere quotidiano, “nel rapporto con la casa, con le creature piccole, con i cibi e quando c’è l’amore con l’uomo”. E la “superiore capacità femminile del sentire”, cui gli uomini pervengo no solo in casi eccezionali. «La donna e Dio hanno un loro segreto di cui Adamo, raffigurato dormiente, non verrà mai a capo», dice Muraro ricorrendo alle parole di un illustre teologo.
Questo nuovo libro colpisce anche per la forza comunicativa, che per certi versi è inedita.
«E difficile rendere chiaro l’impensato, che richiede uno sguardo e un ascolto più ampio. Io mi ci sto avvicinando, ma questa è una parabola personale. C’era una Carla Lonzi che aveva il dono della lingua e della scrittura, autrice di testi molto nitidi. Mi fa piacere che si noti questo mio sforzo».


IL MOVIMENTO



(ANSA) – ROMA, 3 MAR – La presidente del Pd, Rosy Bindi,
lancia un appello affinche’ il movimento delle donne non si
divida l’8 marzo, con piazze separate. La richiesta e’ stata
fatta nel corso di una conferenza stampa in cui sono state
presentate le proposte del Pd sulle politiche per le donne.
Bindi ha sottolineato che tali proposte servono per
”interloquire con il movimento delle donne”. ”Noi
parteciperemo a tutte le piazze – ha spiegato – e contribuiremo
a unirle. Non ci fa piacere sapere che ci siano piazze
separate”.(ANSA).


In piazza per la democrazia



Left, 4 marzo 2011
Le donne del 13 febbraio ci riprovano l’8 marzo. E il 12 manifestazione per la costituzione e la scuola.


8 MARZO: DOMANI CONFERENZA IN CAMPIDOGLIO PER CORTEO ‘L’OTTO TUTTO L’ANNO



PER RIFIUTARE QUALSIASI STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA CHE VIENE OPERATA SUI NOSTRI CORPI’
Roma, 3 mar. (Adnkronos) – Domani alle 11 si terra’ in Campidoglio la conferenza stampa di lancio del corteo notturno “L’otto tutto l’anno” che martedi’ prossimo attraversera’ il centro storico di Roma. La partenza e’ prevista per le 18, da Piazza Bocca della Verita’ fino a piazza Campo dei Fiori. “Dopo il 13 febbraio le precarie, le migranti, le femministe e le studentesse si riprenderanno cosi’ le strade e la notte – cosi’ Centro Donna Lisa, Donnedasud, Le Facinorosse, Infosex-Esc, Lucha y Siesta Action-A, Le Malefiche, La Meladieva, Le Ribellule e SuiGeneris- per opporsi alla violenza maschile sulle donne, per mandare a casa questo Governo, per rifiutare qualsiasi strumentalizzazione politica che viene operata sui nostri corpi”.


8 MARZO. MARTEDÌ AL SENATO FULL DI PROVVEDIMENTI SU DONNE DA QUOTE ROSA IN CDA A DETENUTE MADRI A DONNE E MEDIA.



 
(DIRE) Roma, 3 mar. – Full di provvedimenti sulle donne la prossima settimana al Senato: in commissione Finanze si dovrebbe arrivare ad un accordo definitivo sulle quote rosa nei Cda delle societa’ quotate in borsa, in aula ci sono il ddl sulle detenute madri e la mozione su donne e sistema dei media. Ma sui primi due provvedimenti non mancano le polemiche


QUOTE ROSA NEI CDA AVANTI MA PIANO



 
Il testo varato dalla Camera sta andando avanti al rallentatore al Senato per una serie di perplessita’ del governo sull’applicazione della norma. Con un proprio emendamento l’esecutivo ha cercato sia di rallentare i tempi di entrata a regime della nuova regola (30% di donne nei Cda delle societa’ quotate in borsa) che di ammorbidire le sanzioni. Attualmente e’ in corso la mediazione con la commissione Finanze, che martedi’ dovrebbe arrivare alla svolta. Oggi si e’ raggiunto un accordo sulle sanzioni: il governo aveva proposto diffida e sanzione pecuniaria (da 100 mila euro a 1 milione), ma senza decadenza del Cda, come invece previsto dal testo uscito dalla Camera. Ora i passaggi previsti dal nuovo testo saranno questi: diffida di quattro mesi, sanzione, diffida di tre mesi e infine decadenza del Cda. Sulla messa a regime della norma si discute ancora.


DONNE: BERSANI, BERLUSCONI SPIEGHI ARRETRAMENTO MICIDIALE



(AGI) – Roma, 3 mar. – Dai tagli al welfare alle dimissioni in bianco; in sette pagine, i “fatti e misfatti” del governo Berlusconi contro le donne. A raccoglierli e’ stato il partito democratico che, in vista dell’8 marzo, ha presentato oggi non solo l’elenco delle mancanze dell’esecutivo ma anche le proprie proposte. L’occasione ‘e stata una conferenza stampa alla Camera con il segretario Pier Luigi Bersani, la presidente dell’Assemblea nazionale Rosy Bindi e la portavoce della conferenza delle donne Roberta Agostini. “Questo e’ una sorta di libro nero e libro bianco della condizione della donna”, ha spiegato Bersani. Con il governo attuale, ha sottolineato, “c’e’ stato un arretramento micidiale sia sulle politiche dei servizi sia per i diritti sul lavoro”. Dunque, visto che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi interverra’ sabato alla conferenza delle donne del Pd, ha ricordato, “sara’ l’occasione per rispondere su norme e interventi che negli ultimi due anni e mezzo hanno nettamente indebolito la posizione delle donne nella societa’ e nel mercato del lavoro”. Invece, ha sottolineato Bersani, “la condizione femminile e’ il termometro del grado di civilizzazione di un Paese” e la situazione delle donne “e’ la misura del cambiamento”. Duro anche il giudizio e della Bindi. “C’e’ la preoccupazione di superare una sorta di arretratezza del nostro Paese”, ha sottolineato, “non solo si ignorano i problemi ma ci si ostina a disconoscere i talenti delle donne”. Bindi ha poi richiamato le donne all’unita’ nella battaglia, di fronte alla notizia che femministe e sostenitrici dell’iniziativa ‘Se non ora quando?’ l’8 marzo saranno in piazze diverse. “E’ una cosa che non ci ha riempito il cuore”, ha ammesso. Come Pd “vorremmo dare un contributo all’unita’ delle donne”, ha spiegato, e non solo quando si dice che “Berlusconi ha offeso l’intero Paese, ma in modo particolare le donne”. Bisogna, ha insistito, “essere uniti anche quando si parla di proposte, perche’ questo diventi un Paese per donne”. Di un “governo che non e’ amico delle donne” ha parlato anche la Agostini. “Lo dimostrano la cancellazione delle norma che vietava le dimissioni in bianco, una politica sociale fatta di tagli, l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza”, ha elencato. Certo, ha ammesso, “non c’e’ una bacchetta magica, una soluzione unica, ma una strategia fatta di piu’ pezzi che si puo’ mettere in campo e su cui il Pd ha presentato proposte alternative”. Dunque, ha concluso, “se il governo vuole fare qualcosa, prenda spunto da noi”. (AGI)


VIOLENZA SU DONNE: DALIA (PD), REGIONE LAZIO CONVOCHI CONSIGLIO STRAORDINARIO



 
Roma, 3 mar. – (Adnkronos) – ”Un Consiglio straordinario per mettere in campo iniziative istituzionali e politiche di contrasto alle violenze sulle donne. E’ quanto ho chiesto a nome del Partito Democratico in un ordine del giorno votato ieri all’unanimita”’. Lo afferma il consigliere Pd alla Regione Lazio. ”Mi auguro – aggiunge – ora che venga al piu’ presto decisa una data di convocazione. Occorre infatti abbandonare il campo delle polemiche e delle strumentalizzazioni per imboccare quello delle azioni concrete a difesa e sostegno del ruolo delle donne. E’ arrivato il tempo di serie politiche che ne valorizzino le straordinarie capacita’ che quotidianamente mettono in mostra all’interno della famiglia e nei luoghi di lavoro. Va soprattutto cambiato quel meccanismo culturale che continua a vedere la donna come componente piu’ fragile della nostra societa’. Vista l’importanza dell’appuntamento sono convinto che la Presidente Polverini possa fare propria questa idea e questa iniziativa che vuole essere aperta al contributo concreto di tutti i rappresentanti della nostra Regione”.


LAVORO:SE NON LO TROVA 33% GIOVANI CONSIDERA PROSTITUZIONE. SECONDO SONDAGGIO SI ‘VENDEREBBE’ PURE PER PAGARSI GLI STUDI



 
(ANSA) – ROMA, 3 MAR – Il 33% dei giovani e’ possibilista sul prostituirsi per pagarsi gli studi e se non si trova lavoro. E’ questo il risultato di un’indagine condotta da Studenti.it tra i suoi utenti. L’indagine – spiega il portale studentesco – e’ stata svolta per approfondire un aspetto emerso nel corso di un’inchiesta sul lavoro precario: tra le tante testimonianze drammatiche di precari e disoccupati giunte nella redazione di Studenti.it, il 10% riguardava storie di donne che per sfuggire alla disoccupazione e al precariato avevano scelto di prostituirsi. Il risultato dell’indagine mostra una societa’ ormai assuefatta al fenomeno, che non si scandalizza piu’ di nulla, tant’e’ che, a fronte di un 67% di giovani secondo cui ci sono sempre alternative valide, il 13% degli utenti che ha partecipato all’inchiesta dichiara di giustificare la prostituzione perche’ tanto ”lo fanno tutti”, il 20% risponde che ”dipende”. In definitiva il 33% dei giovani italiani e’ assolutamente possibilista. (ANSA).


Libere” in scena l’8 marzo



di Maria Pia Fusco, La Repubblica, 3 marzo 2011
Lunetta Savino e Isabella Ragonese “Libere” in scena l’8 marzo. Le due attrici protagoniste del testo di Cristina Comencini, all’Ambra Jovinelli, a ingresso gratuito. Un dialogo-confronto sul femminismo fra donne di due generazioni.
«Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo». Sono le parole con cui la giovane – Isabella Ragonese – reagisce alla donna matura – Lunetta Savino – che, ascoltando una canzone degli anni Settanta, sente l´urgenza di comunicarle la sua esperienza di quegli anni, la stagione di entusiasmi e di speranze che ha vissuto. La giovane e la donna matura sono le protagoniste di “Libere”, il testo di Cristina Comencini, in scena con la regia della sorella Francesca al teatro Ambra Jovinelli l´8 marzo, ingresso gratuito. «In questo scambio c´è il senso dello spettacolo, è un dialogo-confronto tra due generazioni. E penso che il mio personaggio sia il più vitale dei due», dice Lunetta Savino. Presentato nella scorsa stagione, “Libere” ha richiamato un pubblico sempre numeroso. «Ovunque c´era la fila e rimanevano fuori in molti. Il pubblico era soprattutto di donne, ma c´erano anche parecchi giovani, che reagivano con lo stupore della scoperta. È un testo che parla del femminismo, un movimento straordinario, una delle rivoluzioni sociali più importanti, di cui, oggi, se ne ricordano in genere gli elementi folkloristici», dice la Savino. «Allora, nel 1976, io stessa, arrivata a Roma da Bari, ricordo che partecipai ai raduni, ma ero troppo giovane e troppo presa dalla passione per il teatro. Grazie a “Libere” mi è tornata la curiosità e la voglia di capire cosa è diventata oggi l´immagine della donna, travolta anch´essa da un sistema di corruzione così diffuso e ramificato». A coinvolgerla nello spettacolo «è stato il testo che Cristina ha scritto per “Di Nuovo”, un´associazione di donne, di ogni provenienza e di ogni generazione, che non si riconoscono nella rappresentazione che i media rendono oggi del femminile, una delle associazioni che partecipano a “Se non ora, quando”. E credo che il successo dello spettacolo dipenda dal bisogno di ritrovarsi, di ascoltarsi, di ritrovare entusiasmo. Per me il punto chiave è proprio il divario con le nuove generazioni. Noi, che qualcosa nella vita abbiamo fatto e qualche obiettivo l´abbiamo raggiunto, non possiamo restare indifferenti allo stato d´animo di precarietà – per il lavoro, per i sentimenti, per il futuro – delle generazioni più giovani, dobbiamo dare una mano, fornire “istruzioni per l´uso”». Con alle spalle una solida carriera di teatro, televisione e cinema – a primavera sarà sugli schermi con “Bar Sport”, il film tratto da Stefano Benni – la Savino ha vissuto con l´emozione di una novità l´impegno con “Libere”, «perché già le prove erano qualcosa di particolare. Recitavamo il testo ma ci interrompevamo di continuo per parlare di noi, del nostro personale. Non mi era mai capitato un intreccio così intenso tra il teatro e la vita. Conoscevo bene Cristina, ho fatto due film con lei, ma con Francesca e con Isabella è stato un primo incontro, positivo, piacevole, bello, come succede spesso tra donne. Ecco, penso che se riusciremo a comunicare al pubblico il senso dell´armonia e della speranza che “insieme si può”, avremmo raggiunto un piccolo, importante risultato».


MA IL NOSTRO COMITATO VUOLE DIALOGARE CON TUTTE



di Valeria Fedeli, Gli Altri, 4 marzo 2011
Stare alla pari: insieme donne e uomini. Facile da dire, ma se praticato è una rivoluzione in ogni campo. Nella politica, nella cultura, nella cimunicazione, nel lavoro, nella vita. Libere e sicure. Forti perchè unificanti. Questa volta, proprio perchè abbiamo alle spalle ferite, arretramenti, umiliazioni, sprechi dei talenti femminili, arretratezza delle classi dirigenti, non si possono ripetere gli errori del passato. Connettersi, qualificare le relazioni tra generazioni di donne, essere capaci di mantenere l’autonomia e il massimo della trsversalità possibile di ciò che la realtà delle donne italiane oggi esprime per segnare davvero la qualità e quindi la priorità del cambiamento.


DECALOGO



pagina facebook Se non ora, quando? Donne e informazione
di Silvana Mazzocchi
Decalogo
1)Perché siamo rimaste in silenzio troppo a lungo mentre veniva calpestata la nostra dignità. Perché, nonostante i talenti e le competenze, le donne che informano restano sempre indietro e le donne oggetto d’informazione non sono mai quelle vere, che studiano, lottano e lavorano. Perché, attraverso la nostra parola, narrata o scritta, la società, quella omofoba, maschilista e integralista che oggi ci mortifica, vada per sentieri nuovi in cui il punto d’incontro sia il genere umano, tutto.
2)Perché, con lo strumento che sappiamo usare, la parola, vogliamo modificare l’immaginario collettivo. E basta con la donna-carne da consumare, sull’altare di un assurdo cannibalismo collettivo.
3) Perché vogliamo che le ragazze sappiano ridere dei difetti del proprio corpo. Perché vogliamo essere rappresentate come siamo e non come piace agli uomini rappresentarci.
4)Perché la nostra forza è la nostra differenza. Il nostro rifiuto di porre la “giusta distanza” fra noi e quello che raccontiamo o scriviamo.
5)Perché scrivere è la nostra vita, ma spesso non riusciamo a viverci. Perché pretendiamo diritti per le precarie e le free lance. Perché vogliamo autonomia e dignità.
7) Perché le donne hanno quella forza che le spinge a riprendere il timone della propria esistenza dopo ogni bufera, afferrando il vento con le mani. Perché se non lo facciamo noi, non lo farà nessuno.
8)Perché è una gioia fare squadra con donne che sono fiere del loro lato C (Cervello)
9) Perché bisogna liberarsi dalla melma che ci vorrebbe tutte uguali, mentre il nostro punto di forza sta nell’essere tutte diverse, ma unite
  1. Perché oggi è già domani. Perché… la libertà. Se non ora quando? Se non ora quando, donne e informazione


8 MARZO: VOLANTINO DEFINITIVO