PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

mercoledì 9 marzo 2011

9 MARZO: RASSEGNA STAMPA

 BALLARO': 8 MARZO 2011, MANIFESTAZIONI A CATENA


A Ballarò dell'8 Marzo 2011 il conduttore Giovanni Floris si occuperà come fa settimanalmente delle questioni più attuali della realtà italiana, ancora e sempre incentrata sul rapporto di forza fra il Governo e le proteste delle opposizioni e della società civile per una gestione disinvolta e ad personam del potere politico.

Uno dei temi caldi che verranno trattati a Ballarò dell'8 marzo 2011 è quello della scuola pubblica, alla luce delle recenti dichiarazioni del Premier, puntualmente smentite il giorno dopo, contro gli insegnanti che inculcherebbero agli studenti concetti contrari a quelli delle famiglie di provenienza, usando proprio il termine inculcare, che indica un concetto dell'insegnamento che dovrebbe essere bandito, cioèl'indottrinamento al posto degli strumenti che possano servire ad un'apertura mentale e ad un'autonoma capacità di giudizio.
Ballarò dell'8 marzo 2011 si parlerà anche della Costituzione Italiana, improvvisamente diventata qualcosa da cambiare assolutamente in quanto non permetterebbe al Premier di governaresecondo le sue concezioni, cioè quelle dell'imprenditore, e gli impedirebbe di poter decidere in fretta e senza fastidiose opposizioni sulla vita pubblica, opponendogli oltretutto un apparato giudiziario che non terrebbe conto del primato della politica e soprattutto del suo personale, eletto dal popolo e unto dal Signore.
L'argomento poi delle donne e le pari opportunità, sembra quasi una definizione scherzosa, visto il concetto del nostro premier su quali debbano essere le caratteristiche delle donne per poter aver le stesse opportunità dei colleghi maschi e a Ballarò dell'8 marzo 2011 la questione sarà messa in evidenza, proprio nel giorno della festa/ricorrenza dedicata alle donne, una questione immediatamente trasformata in occasione per contrasti ideologici dai giornali di uno schieramento o dell'altro, a sancire una separazione e una frattura insanabile che divide l'Italia in due parti inconciliabili.
Le manifestazioni che ci saranno nei prossimi giorni, saranno l'ennesima prova di un malessere che si va facendo sempre più esteso quanto infruttuoso, vista la tenacia e le tecniche messe in campo dal nostro Premier per rimanere in piedi e anzi rilanciare, protetto e difeso a spada tratta da un governo aziendale che non emette neanche un flebile lamento di contrarietà, e che ormai cerca di durare fino alla fine della legislatura.
Gli ospiti di Giovanni Floris a Ballarò dell'8 marzo 2011 saranno il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola; il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla; il Vicepresidente della Camera Maurizio Lupi.
Tradizionale, attesissima copertina di Ballarò dell'8 marzo 2011a cura di Maurizio Crozza, fustigatore satirico fra i più apprezzati della televisione italiana



Festa dell'8 marzo, Napolitano: "Basta con la donna oggetto"

Il ministro Gelmini: "Grazie alle donne nella scuola". La first lady: "La gran parte delle donne non viva sognando di fare la velina o peggio". E attacca gli "inguardabili programmi del pomeriggio
Roma, 8 marzo 2011 - No a "un'immagine consumistica che riduce la donna da soggetto a oggetto". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea l'esigenza di una inversione di rotta rispetto all’immagine femminile, celebrando al Quirinale la 'Giornata internazionale della donna', alla presenza fra gli altri dei ministri dell’Istruzione Mariastella Gelmini e delle Pari opportunità Mara Carfagna.
"Per raggiungere una parità sostanziale - avverte il capo dello Stato - è necessario incidere essenzialmente sulla cultura diffusa: sulla concezione del ruolo della donna, sugli squilibri persistenti e capillari nelle relazioni tra i generi, su un'immagine consumistica che riduce la donna da soggetto a oggetto propiziando comportamenti aggressivi che arrivano fino al delitto".
Se "per favorire il cammino verso una parità sostanziale, molto devono fare la scuola e i mezzi di comunicazione attraverso i valori che trasmettono", Napolitano ricorda che "a tutte le donne, non solo a quante hanno particolari funzioni e visibilità, spetta nella quotidianità della loro vita il dovere di contrastare luoghi comuni e di esigere rispetto e considerazione", osservando anche che "i progressi femminili sono il risultato di azioni e partecipazioni collettive di tante donne: nei movimenti, nei partiti, nei sindacati".
Giorgio Napolitano ha chiamato gli uomini ad avvertire "il dovere di comportarsi come validi e solidali compagni delle donne che portano avanti la marcia verso la parità". "La parità di genere - ha spiegato il presidente della Repubblica - non riguarda solo le donne così come le battaglie per dare a tutti i cittadini una vita decorosa non riguardano solo i poveri, e le lotte per la libertà politica non sono un'esclusiva dei dissidenti, e quelle per la tolleranza non toccano solo le minoranze. Sono e devono essere cause comuni che coinvolgono chiunque assuma come propri i valori democratici".
Oggi Napolitano ha nominato oggi Franca Valeri Cavaliere di Gran Croce, 93 anni, la più longeva attrice del cinema e del teatro italiano, una delle più amate. Motivazione: "La sua maestria e ironia" nel dipingere, durante la lunghissima carriera, un’infinità di ritratti femminili, mai volgari, mai banali. L'attrice ha ricevuto l’onorificenza nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone dei Corazzieri del Quirinale.
L'APPELLO DI CLIO NAPOLITANO - Festeggiare, oggi, l’8 marzo ha un senso "anche se sono cambiati modo di intenderlo e linguaggio. In passato il significato era univoco. Oggi ognuno dà a questo anniversario il significato che ritiene più consono per età, rivendicazioni o contenuti, come traspare anche scorrendo l’elenco delle tante manifestazioni in programma".
È quanto afferma, in un’intervista a ‘Il Mattino', la moglie del presidente della Repubblica, Clio Napolitano.
Alle donne, che festeggiano l’8 marzo, Clio Napolitano manda un messaggio: "guardare alla sostanza dei problemi più che all’apparenza. E di non adoperare più alcuni termini, nemmeno in modo polemico e negativo. Non posso sentire più le parole ‘escort’ o ‘epocalè. Le cancellerei dal vocabolario".
Per la moglie del Capo dello Stato, rispetto alla condizione femminile, "il problema principale resta quello del lavoro come realizzazione della propria identità. Le donne, che hanno acquisito maggiori capacità e cultura, nel mondo del lavoro sono sacrificate".
Riguardo allo spaccato di società che è emerso dal ‘caso Ruby’, Clio Napolitano osserva che più che dalle ragazze si resta colpiti "dalle loro famiglie, che le incoraggiano. Si, è vero, colpisce tanto. E, stando sempre sulle prime pagine dei giornali, sembra un fenomeno indiscriminato. Ma credo, anzi sono certa, che non sia così. Non credo che per mamme, nonne e ragazze l’obiettivo della vita sia quello. La maggioranza delle donne e delle famiglie italiane non è così. Almeno spero".
La first lady, comunque, pensa che "la gran parte delle donne non viva sognando di fare la velina o peggio". Sogni che chiamano in causa anche la tv: "La televisione - aggiunge - così come ha avuto un grande ruolo unificante e di crescita, adesso ha una grande responsabilità in questo senso. Penso soprattutto a certi inguardabili programmi del pomeriggio".
Infine, sulla scuola, Clio Napolitano conclude: "la scuola pubblica italiana, malgrado le grandi difficoltà in cui vive, è fatta di persone preparate, impegnate ed entusiaste".
GELMINI: GRAZIE ALLE DONNE NELLA SCUOLA - Messaggio per l'8 marzo del ministro Gelmini alle donne della scuola: "Sento il dovere di rivolgere un ringraziamento sincero a tutte le donne che alla scuola dedicano il proprio tempo e li’ esprimono la propria passione educativa", ha detto il ministro dell’Istruzione intervenendo alla celebrazione della Giornata della donna al Quirinale, sottolineando come "il ruolo delle donne si e’ intrecciato a doppio filo con la scuola italiana".
La Gelmini ha parlato di "sentimento di gratitudine e stima che è una delle poche cose che unisce gli opposti schieramenti politici. Si possono avere - ha sottolineato - posizioni diverse sulle soluzioni, su come riformare, su come migliorare la scuola italiana, ma non ci sono dubbi sul ruolo prezioso che essa svolge nella formazione delle giovani generazioni". Nella storia del paese, continua il ministro, "proprio la scuola ha avuto il grande merito di rendere la società piu’ libera, piu’ eguale, piu’ democratica, favorendo l’emancipazione femminile".


Non un giorno soltanto,
è festa per tutto il mese

INIZIATIVE. Manifestazioni, cene, spettacoli, reading poetici e dibattiti e perfino una corsa. Riscoperte anche le scrittrici protagoniste della letteratura italiana nel «nuovo stato unitario». E c'è pure la musica al femminile
08/03/2011
SE NON ORA QUANDO. Il gruppo che anche a Brescia ha dato vita alle mobilitazioni del 13 febbraio, in accordo con le indicazioni del movimento nazionale, ha deciso di continuare a uscire periodicamente e con costanza a Brescia e dovunque ci sia la forza per farlo. Per questo ha pensato di proporre un 8 marzo di discussiome, promuovendo un incontro che sarà però il 21 marzo, dal titolo: «Rimettiamo al mondo l'Italia». L'appuntamento è per lunedì 21 alle 18 alla Camera del Lavoro di Brescia.
RINASCITA. L'associazione culturale Libri & Lettori ogni anno pensa per il mese di marzo una rassegna culturale al femminile, che nel 2011 si intreccia al ciclo di incontri, promosso in collaborazione con la libreria Rinascita, dal titolo «Italiatuttaintera» dedicati all'Unità D'Italia. Gli appuntamenti al femminile, alcuni dei quali hanno il patrocinio della Commissione Pari Opportunità del Comune di Brescia, prendono il nome «Voci di donne». Il via dopodomani con la professoressa Marina Zancan dell'Università Sapienza di Roma, ospite alle ore11 al liceo Calini di Brescia per una conferenza sul tema «L'affermarsi delle donne nella produzione letteraria del nuovo Stato unitario» mentre nel pomeriggio parlerà delle «Scrittrici italiane del Novecento tra memoria e storia», focalizzando l'attenzione sulle figure di Anna Banti e Alba De Cespedes. Venerdì 18 marzo sarà la volta di Emma Scaramuzza, che alle 11 al liceo Calini parlerà delle «Patriote lombarde» mentre nel pomeriggio rifletterà sul «valore dell'amicizia nella politica femminile», durante un incontro all'associazione «Primo piano» di vicolo Beccaria. Gli incontri coinvolgeranno anche la provincia di Brescia, nello specifico a Vobarno, dove martedì 15 la scrittrice italiana di origini palestinesi Sumaya Abdel Qader presenterà alla scuola media il suo libro «Porto il velo, adoro i Queen», un gustoso lavoro incentrato sulla problematica dell'identità per chi nasce in Italia ma è di cultura diverse. Venerdì 21 marzo Anna Vanzan, esperta di cultura musulmana e grande conoscitrice della realtà iraniana, parlerà del variegato e contraddittorio mondo dei femminismi islamici, presentando il suo libro «Le donne di Allah. Viaggio nei femminismi islamici»: l'appuntamento è alle ore 21 alla biblioteca comunale di Vobarno, mentre il giorno dopo sarà alle ore 11 all'Istituto Gambara in città e alle 17.30 alla libreria Rinascita.
CASA DELLE DONNE, «Donne (e uomini) & dignità»: è il titolo della cena che l'associazione Casa delle Donne di Brescia ha attribuito alla cena organizzata per l'8 marzo: «un'iniziativa pensata per festeggiare insieme, donne e uomini, l'8 marzo con dignità - spiega Piera Stretti, storica figura dell'associazione - pur festeggiando l'8 marzo non passiamo certo sotto silenzio la violenza contro le donne, scopo della nostra Associazione. Nel 2010 si sono rivolte a noi 205 donne e già 41 nel primi due mesi del 2011». La cena avrà anche una finalità di autofinanziamento e si terrà alla taverna «Al Grillo» di via Volturno 50, alle ore 20, al costo di 20 euro, cifra che include anche la sottoscrizione all'associazione. Per maggiori informazioni e iscrizioni si può telefonare allo             030- 2400636       o scrivere a: casa@casadelledonne.it.
CORSA ROSA. Oltre alla «non competitiva» che domenica ha coinvolto 700 donne, con le associazioni Donne Operate al Seno (Adositalia), Educazione alla Salute Attiva (Esa), Tutte in Rete e Coordinamento donne pensionate di Cgil-Cisl-Uil. l'Uisp ha organizzato diversi eventi in occasione della giornata internazionale della donna. Tra i più sentiti l'appuntamento al carcere femminile di Verziano, fissato per venerdì 11, dalle 14.30 alle 16.30: le detenute potranno ascoltare le canzoni di Nadia Busi e del gruppo Poddighe Acoustic Dou, seguite da un rinfresco e un omaggio floreale.
SOCI COOP DI VIA CASAZZA. Come tutti gli anni il Comitato Soci della Coop di via Casazza oggi offre un rinfresco in negozio, a partire dalle 16.30. Un momento conviviale corredato da un incontro con Gisella Bottoli, coordinatrice del circolo Libertà & Giustizia di Brescia, che proporrà una riflessione sul rapporto tra politica e donne.
COOP LOMBARDIA. Il Comitato soci della Coop Lombardia, in collaborazione con l'Associazione Donne per le Donne, per venerdì 18 ha organizzato una serata dedicata alle donne d'Africa, un'occasione per fare il punto della situazione sul progetto sostenuto da queste associazioni in favore dei Gruppi Femminili dell'Unione dei Villaggi di Tanlili in Burkina Faso. La serata sarà alla Casa del popolo di via Risorgimento 18 a Brescia e prevede alle 20 una cena africana su prenotazione (al costo di 20 euro da versare entro il 15 marzo agli uffici soci delle Coop di via Mantova e via Veneto) seguita dall'incontro con le realtà delle donne africane presenti nella nostra città.
REZZATO. «Il mondo tra le mani. Prima e dopo l'8 marzo 2011»: è il titolo della serie di incontri organizzati dal tavolo delle donne rezzatesi, un tavolo istituzionale costituitosi a febbraio su volontà delle pari opportunità del Comune e che vede la presenza di donne delle associazioni, dell'istituto scolastico comprensivo e delle consigliere di maggioranza e minoranza. Il primo momento ha visto l'inaugurazione di una mostra fotografica di Tarciso Piccinelli avvenuta il 4 marzo alla Biblioteca Comunale di Rezzato dove resterà esposta fino al 19 marzo. Il secondo appuntamento è l'8 marzo, con un monologo in dialetto bresciano dal titolo «Non voglio mica la luna», interpretato da Paola Rizzi: sarà al Ctm di Rezzato alle 20.30 con ingresso libero. L'ultimo incontro è una discussione con la femminista storica Lidia Menapace, una serata conviviale per condividere pensieri su resistenza, pace, forza e saperi delle donne: appuntamento alle 18.30 alla sala civica Italo Calvino, che in seguito avrà una degustazione di piatti dal mondo.
MANERBIO. Il coordinamento donne pensionate dei sindacati confederali organizza un pomeriggio di riflessione a partire dal documentario «Libere» di Cristina Comencini. Oltre alla proiezione del documentario ci sarà una performance musicale di Leana Palmieri e Maurizio Vanenti dal titolo «donne in musica dagli anni Trenta ai giorni nostri». Appuntamento domenica 20 marzo alle 15.30 presso il Piccolo teatro di piazza Cesare Battisti a Manerbio.
In occasione della Festa della donna la biblioteca di Montirone propone un'iniziativa seducente. Tutte le utenti che durante la settimana prendono a prestito un libro o un dvd, parteciperanno all'estrazione di un trattamento di bellezza. Per tutto marzo inoltre, resterà aperta una sezione-vetrina, dedicata alla narrativa e alla saggistica coniugate al femminile.
PALAZZOLO. La sesta edizione della festa della donna organizzata da Il Club Auser, centro diurno, Spi Cgil, Apa, Uilp, Circolo fotografico con il dipartimento di salute mentale della Mellini a Palazzolo, con il titolo Donne e solidarietà, nel cinema teatro Aurora di San Sebastiano propone un programma che impegna tutte le associazioni. La festa inizia con la presentazione dello spettacolo da parte del Centro Diurno con la «Commissione Pari Opportunità», prosegue con la lettura di poesie del «Gruppo Api Operose» e la proiezione delle fotografie del «Circolo Fotografico Palazzolese». Seguono la performance di danza terapia di «Risvegli Dance Company» Aspru Risvegli di Milano e l'esecuzione di brani strumentali a cura degli artisti del Centro di Formazione Musicale «Riccardo Mosca», i racconti delle ragazze 4a F «Liceo Sociale Marzoli», Bachito del «Gruppo Danza Auser», i canti del «Gruppo Mission». La festa si conclude con lo spettacolo teatrale tratto dalla commedia dialettale «Disil coi fior» del gruppo «Chei de San Brencat».
ROCCAFRANCA. Il Comune festeggerà le proprie donne il 12 marzo alle 20. L'iniziativa, promossa dall'assessorato ai servizi sociali, si svolgerà alle 20 all'oratorio di Ludriano. Prezzo di partecipazione 15 euro. Chiusura con una tombolata.
CILIVERGHE. Ai Musei Mazzucchelli va in scena il «Teatro della moda. Costume di Scena: Grandi Stilisti». Ingresso gratuito per le donne.
LUMEZZANE. Nelle pasteccerie si potranno acoltare le poesie di »Donna: nucleo di luce che irradia» di Mariastefania Facchinetti lette da Barbara Mino.
Irene Panighetti

Festa della donna 2011, Google Doodle per celebrare 8 marzo



Pubblicato da sefra il 08/03/2011 in: GoogleSolo per oggi
google doodle otto marzo
Dopo il Google Doodle per San Valentino, in occasione della Festa delle Donne, Google ha pensato di festeggiare l’evento con la realizzazione di un doodle personalizzato, dedicato a tutte le donne del mondo. Il doodle che Google ha realizzato per la Festa delle Donne, si lega anche ad un altro importante evento, che riguarda l’iniziativa Un ponte per le donne, che è stata promossa anche dallo stesso Google in occasione del centesimo anniversario della Giornata internazionale della donna, che darà vita ad una serie di manifestazioni sparse in tutto il mondo per sostenere la causa femminile e celebrare tutte le conquiste che faticosamente, le donne sono riuscite ad ottenere in questi anni.



8 MARZO

A ciascuna la sua festa rosa
Tra il burlesque e un corteo

La giornata delle donne, nell’anno del signore 2011 è un contenitore di eventi, che contemplano nell’ordine: la festa osé in stile burlesque, il dibattito vetero-femminista e lo sforzo encomiabile di certe donne di destra che cercano di smarcarsi dalla tipologia Ruby-Minetti

Foto tratta dall'album di Francescodemasi/Flickr
Foto tratta dall'album di Francescodemasi/Flickr
A scorrere il carnet degli appuntamenti la prima considerazione che vien da fare è che l’ 8 marzo ai tempi di Cetto LaQualuqnue propone un poout pourri di iniziative che van bene per tutti. La giornata delle donne, nell’anno del signore 2011 è un contenitore di eventi, che contemplano nell’ordine: la festa osé in stile burlesque, il dibattito vetero-femminista e lo sforzo encomiabile di certe donne di destra che cercano di smarcarsi dalla tipologia Ruby-Minetti. Un 8 marzo multitasking, stile grandi magazzini. Entri e trovi di tutto. Così che nella confusione delle proposte una cosa ti sembra uguale a quell’altra. Non ce n’è una, poi, che ricordi l’origine della ricorrenza (l’impegno femminile nella fabbrica newyorchese della Cotton. La morte di 129 donne dopo uno sciopero protrattosi per giorni. L’ombra di un incendio doloso contro legittime rivendicazioni di questo gruppo di lavoratrici).
Palazzo Vecchio Il Comune di Firenze illumina di rosa, per 24 ore, la loggia dei Lanzi per evidenziare l’odioso «Ratto delle Sabine» ; organizza al salone dei Cinquecento uno spettacolo teatrale dal titolo Donne di sabbia per raccontare il femminicidio in Messico; offre a tutte possibilità di visitare gratuitamente suoi saloni e uno sconto a chi vuol vedere il teschio di Hirst (8 euro invece di 10).
Le donne e l’arte Ingresso gratuito al museo di Santa Maria Novella a Firenze, a santa Maria della Scala e al museo civico di Siena, e ancora alla mostra Donna scultura della chiesa di Sant’Agostino a Pietrasanta, con visita guidata annessa. Da segnalare anche la decisione della Provincia di Firenze, di aprire il suo palazzo a visite gratuite solo al femminile (c’è anche un gazebo dove si offriranno informazione sulla prevenzione delle malattie femminili) e di bandire il concorso Artemisia Gentileschi» per opere di scultura, video, pittura, installazioni, aperto solo alle donne. In premio una mostra a Palazzo Medici Riccardi in occasione del prossimo 8 marzo (il bando è su www. provincia. fi. it)
Per le sportive A Firenze, l’assessorato alle Pari opportunità organizza tre appuntamenti. Partenza alle 15 davanti alle Pavoniere. Da lì prendono il via le tre differenti iniziative: per i bambini camminata di 500 metri, per le donne trekking di 2,5 chilometri o corsa di 5 chilometri.. Alle 15,30, in alternativa, ci si può presentare alla Canottieri Firenze per la «Florence Dragon lady» , una vogata al femminile su imbarcazioni con prua e poppa a forma di dragone. Altro sport altra iniziativa: l’autodromo del Mugello fa uno sconto del 30%alle donne che acquisteranno, oggi, un biglietto per il gran premio di motociclismo del 3 luglio.
Gli slogan Il Pdl sceglie Non voglio scegliere tra il tacco 12 e le pentole. L’obiettivo? Depotenziare le tante manifestazioni (con pentole) che nelle ultime settimane hanno espresso in piazza il loro dissenso in merito al caso Ruby, e insieme smarcarsi dal modello di donna oggetto tacco-munita. Quest’anno impera il refrain «siamo donne normali» . Il Pd di Empoli lancia una campagna di comunicazione distribuendo cartoline con su scritto Usiamo il corpo per godere e non per il poterecon l’idea di inviarne una copia anche al presidente del Consiglio. Il Consiglio regionale della Toscana ha fatto stampare delle cartoline con su scritto semplicemente Unite per riprenderci il futuro. Mentre il gruppo delle «Se non ora quando» , alla fine del corteo di oggi pomeriggio (dalle 17,30 alle 20, da piazza Annigoni a piazza dei Ciompi) intonerà un deciso Giù la maschera, noi non siamo come ci raccontano. La serata si conclude al Giardino dei Ciliegi (via dell’Agnolo 5) dove si potrà vedere la mostra dal titolo Dallo stereotipo alla donna reale-l'arte delle donne in mostra e la perfomance de Le immagini di vetroproject.
La memoria A Pisa la giornata in rosa sarà dedicata al ricordo di Fausta Cecchini, unica donna sindaco della città (dal 1968 al 1979). A Firenze Daniela Lastri, su iniziativa del Consiglio Regionale della Toscana, ricorderà i deportati di Mathausen: alla stazione di Santa Maria Novella verrà scoperta la nuova targa che ricorda la deportazione dell’ 8 marzo del ’ 44. Mentre alle Scuderie Garnducali di Seravezza dalle 16,30 in poi si parlerà de Le donne del Risorgimento.
A teatro Al Cestello a Firenze, (in piazza di Cestello) Vincenzo De Caro interpreta Le mie donne (venerdì e sabato alle 21, domenica alle 16,30). Al teatro delle Sfide di Bientina Carlo Monni e Andrea Kammerle interpretano due uomini che «sognano» le donne in Omaggio alle principesse; mentre a Firenze, all’Exfila (via Leto Casini 11) alle 21 Ilaria Drago e Marco Guidi portano in scena Simon Weil/Concerto poetico. Al Francini di Casalguidi, Lucia Sardo interpreta Felicia Impastato.
Al cinema Anche al cinema giornata al femminile: alle 17,30 in Mediateca (in via San Gallo 25) si presenta il libro Le donne nel cinema di animazione di Matilde Tortora. Nel cinema di Piazza Strozzi, invece, dalle 20,3o in poi verranno proiettati due cortometraggi La tecnica dell’ascensione di Paola Randi, Il sole con l’Alchèrmes di Matilde Tortora e We Want Sex di Nigel Cole.
Shopping e feste Anche ai Gigli si pensa alle donne. Sconti, sfilate e personal stopper con consigli di stile. E la festa? La più gettonata, naturalmente è quella in stile burlesque al Kitsch di Firenze in viale Gramsci. Obbligatorio look sexy. E le mimose? A quelle ci pensa Viareggio, ne distribuirà 5.000 mazzetti nel corso della giornata clou del Carnevale: è anche martedì grasso.
Chiara Dino08 marzo 2011





8 marzo, Foggia festeggia le donne attraverso musica e arte





FOGGIA - 
L' "8 marzo 2011" che il Comune di Foggia si appresta a celebrare si articola tra musica ed arte. L'assessorato alla Cultura ha predisposto, infatti, due manifestazioni che si dipanano attraverso le note di Antonio Vivaldi e delle sue celebri "Quattro stagioni" e delle musiche donizettiane.
Il concerto, in programma alle 20,00 alla Pinacoteca Civica  "9cento", sarà tenuto dall'orchestra dell'associazione musicisti Liberopensare, diretta dal maestro Marco Maria Lacasella; solisti Maria Teresa De Sanio, Ylenia Montaruli e Pasquale Rinaldi.
Un omaggio in musica alla donna nel giorno della sua festa annuale, con l'intento di andare oltre la semplice commemorazione della festività, volendo celebrare anche l'aspetto del femminile che vive intrinsecamente nella natura umana, il sentire profondo dei sentimenti dentro e fuori di noi con la percezione intuitiva tipica dell'animo femminile. Il capolavoro vivaldiano, in questo senso, contempla le quattro stagioni che aprono e inneggiano il sentire profondo dell'animo umano attraverso i ritmi scanditi da madre natura per il concerto della vita.
"....per un percorso al femminile" predisposto nelle sale del Museo Civico dalla sua direttrice, Gloria Fazia, descrive, invece, per "immagini" l'universo femminile. Arte e donna, dunque: un connubio ispiratore fecondo di esiti spesso felici ma anche ambigui e tormentati per tutti coloro che nel tempo vi si sono cimentati.
Un percorso tutto al femminile attraverso cui accostare le opere d'arte che hanno al centro la donna oggetto di ispirazione e riflessione: corpo e spirito, passione e sentimento, amor sacro e amor profano, madre e amante. Gli ingressi alle manifestazioni sono gratuiti. 








L’Iran annuncia manifestazioni nonostante la repressione
NEW YORK 

Andrea Lunt, 7 marzo 2011 (IPS) - I difensori dei diritti delle donne sperano in una forte partecipazione alle manifestazioni pubbliche programmate per martedì 8 marzo in tutta la Repubblica islamica dell’Iran, nonostante la repressione governativa delle ultime settimane contro i manifestanti dell’opposizione.



Le dimostrazioni, che segneranno ufficialmente la giornata internazionale della donna, sono state organizzate sulla scia dell’appello all’azione lanciato dalla nota attivista iraniana vincitrice del Premio Nobel per la pace 2003 Shirin Ebadi.

Ebadi, direttrice del Centro per la difesa dei diritti umani, starebbe cercando di cavalcare l’onda delle rivolte popolari nel mondo arabo, secondo quanto affermano i sostenitori dei diritti umani negli Stati Uniti.

Ma in una recente dichiarazione rilasciata la scorsa settimana, Ebadi, che attualmente si trova in esilio in Gran Bretagna, ha definito le manifestazioni previste come “l’inizio di un vero e proprio movimento per i diritti civili”, piuttosto che “una richiesta politica”.

“Quel giorno, fianco a fianco con i nostri fratelli, scenderemo in strada per avanzare richieste democratiche popolari e diffuse, perché raggiungere ‘pari diritti’ è possibile solo se ci si può esprimere in un sistema democratico”, ha detto.

“Ma non dobbiamo permettere a nessuno di ignorare le nostre richieste con la motivazione di prevenire la crisi o evitare le divisioni”.

Ebadi ha sottolineato che i dimostranti chiederanno al governo teocratico e integralista di Mahmoud Ahmadinejad di attuare riforme costituzionali fondamentali, per raggiungere una parità di genere che dovrebbe essere da tempo una realtà per i 36 milioni donne del paese.

“Per anni, la domanda di giustizia delle donne è stata messa sotto silenzio con diversi pretesti: con la scusa di abusi da parte degli oppositori della Rivoluzione, oppure dando la colpa alla guerra contro l’Iraq, o ancora per la difesa della sicurezza nazionale, o con la giustificazione di combattere l’arroganza della comunità internazionale”, ha commentato.

In Iran, la supremazia maschile è radicata nello stesso ordinamento giuridico, dove alle donne vengono concessi minori diritti sulle questioni legate al divorzio, alla custodia dei figli, alla previdenza o all’immunità giudiziaria.

E nonostante gli alti livelli di istruzione universitaria femminile che si registrano nel paese, le donne continuano a essere vittime di disoccupazione, discriminazione e sottorappresentatività nel mercato del lavoro.

Secondo Hadi Ghaemi, direttore esecutivo della Campagna internazionale per i diritti umani in Iran (ICHRI), le proteste della giornata internazionale della donna permetteranno di mettere in evidenza queste ingiustizie.

“Le donne iraniane stanno chiedendo una riforma del sistema giuridico, per il quale sono considerate cittadini di serie B”, dice Ghaemi.

“La vita e il corpo delle donne sono letteralmente valutati la metà rispetto agli uomini. Ad esempio, se sono vittima di un incidente stradale in compagnia di una donna e rimango ferito, per la legge iraniana io, in quanto uomo, riceverò il doppio in termini di risarcimento economico. Le donne inoltre non hanno diritto al divorzio, la legge dichiara il marito unico capofamiglia e la donna deve solo eseguire i suoi ordini”, ha spiegato.

“Con le recenti agitazioni politiche in tutta la regione, le donne cercano di sfruttare l’occasione dell’8 marzo per ribadire che la questione della parità di genere non deve essere tralasciata, oppure si tornerà indietro”, dice.

Il governo di Ahmadinejad ha represso velocemente i dimostranti che in Iran avevano cercato di approfittare delle esplosioni di malcontento che hanno investito Nord Africa e Medio Oriente.

Le manifestazioni di febbraio sono state represse con i metodi violenti dalle forze di sicurezza, che hanno provocato almeno tre morti. E la scorsa settimana sembra che quattro dei principali oppositori del paese - Zahra Rahnavard, Fatemeh Karroubi, Mir Hossein Mousavi and Mehdi Karroubi - siano scomparsi nel nulla.

Secondo l’ICHRI, il gruppo era stato messo illecitamente agli “arresti domiciliari”, senza mandato di arresto, senza nessuna accusa o mandato di comparizione dal 14 febbraio scorso, subito dopo la loro richiesta di manifestare pubblicamente per esprimere solidarietà agli attivisti che in Egitto e Tunisia si battevano per la democrazia.

Ma secondo alcune fonti iraniane, i quattro dissidenti politici sarebbero stati portati in centri di detenzione segreti, noti come “case di sicurezza”, fuori dalla giurisdizione delle corti e controllati dalle guardie rivoluzionarie.

Ghaemi ha affermato che nonostante i tentativi del governo di neutralizzare le rivolte, l’ICHRI spera in una partecipazione significativa alle proteste di martedì.

“Ciò che vediamo è una forte presenza di forze di sicurezza, polizia e reparti antisommossa, per impedire che la gente esca di casa. Adesso c’è tolleranza zero nei confronti degli assembramenti, ma c’è chi malgrado tutto vuole uscire per far sentire la propria voce”, ha detto.

“È impossibile sapere quante persone ci saranno, ma ci sono le basi per supporre che la gente scenderà in piazza”, ha osservato Ghaemi.

Ebadi ha ammesso che ci sono dei rischi nel chiedere una riforma, ma ha incoraggiato le “donne audaci” dell’Iran a combattere le ineguaglianze per costruire un mondo migliore per sé e per i loro figli.

“Alla fine… quando un giorno celebreremo la libertà degli esseri umani e non solo degli uomini, la storia che i nostri figli scriveranno sarà diversa”, ha dichiarato.

“Le donne iraniane non vogliono il potere politico, né chiedono la sua decadenza. Sono solo stufe di dover sopportare ancora crudeltà e denigrazione. Chiedono uguaglianza e giustizia sociale”. © IPS

* Questo articolo fa parte della serie di IPS dedicata alla giornata internazionale della donna (8 marzo), il cui filo conduttore è “parità di accesso all’istruzione, alla formazione, alla scienza e alla tecnologia: il cammino verso un lavoro dignitoso per tutte le donne”. 





8 MARZO - DONNE -LAVORO ON. SALTAMARTINI(RESP.P.O.-PDL):"DUE PROPOSTE CONCRETE: FLESSIBILITA' ORARI SUL LAVORO PER MAMME E PAPA E PART TIME TEMPORANEO. AUSPICIO INIZIATIVA BIPARTIZAN"


(2011-03-08)
    Quali gli esiti della Conferenza "Fattore D. Lavoro Occupazione - Femminile" promossa dalle On.li Barbara Saltamartini responsabile PDL per le politiche di genere, e la collega Beatrice Lorenzin,  che ha registrato, tra l'altro, una Tavola Rotonda con il Ministro Sacconi e la Consigliera Nazionale di Parità Alessandra Servidori, è la stessa On.le Saltamartini a riassumerne le due proposte emerse  ad Italialavorotv/Italiannetwork: (http://www.italiannetwork.it/video.aspx?id=783)

“Proposte lanciate non soltanto al Governo ma anche a tutte le parti politiche in Parlamento e sulle quali ci piacerebbe si potesse aprire una discussione serena al di là di quelle che sono gli steccati ideologici. In prima linea la garanzia della possibilità per i primi tre anni di vita del bambino sia alle mamme che ai papà di poter usufruire di forme di flessibilità al lavoro sia in entrata che in uscita, fermo restando ovviamente il monte ore di lavoro e l'utilizzo di un part time temporaneo e reversibile per entrambi i genitori sino al quinto anno di vita del bambino o laddove ci siano dei gravi problemi di cura familiare”.

“ Due proposte molto concrete ed il Ministro del lavoro Sacconi che era presente al nostro dibattito a portarlo al Tavolo delle parti sociali.” L'augurio dell'on. Saltamartini è che l'iniziativa divenga bipartisan.

La responsabile PDL non nega che, al di là delle iniziative finora prese, la donna continua a supportare sulle sue spalle il lavoro maggiore di cura della famiglia “e noi crediamo invece che sia giusto sostenere la donna sia nel lavoro domestico che nel lavoro di cura ma anche in quella che è la sfera professionale. In tale senso – esplicita l'on. Saltamartini – la proposta di legge sulle quote rose nelle aziende quotate e pubbliche”

Un altro ambito emerso, comunque, afferma Saltamartini, è la presa di distanza rispetto a quelle che sono state rispettabili manifestazioni che si sono svolte nelle scorse settimane, non solo a Roma ma anche in altre città d'Italia, dove però non ci siamo sentite rappresentate in quanto abbiamo ritenuto non fossero manifestazioni per le donne ma manifestazioni contro Silvio Berlusconi, dalle quali – ovviamente – non ci sentiamo rappresentate. Ciononostante crediamo che sia giusto e doveroso – anche in occasione dell'8 marzo – confrontarsi con chi non la pensa come noi perchè crediamo che per la battaglia delle donne occorre essere tutte insieme.”





L'8 MARZO

Donne in piazza per la dignità
"Siamo più di 800 persone"

Centinaia di persone oggi al corteo organizzato a Firenze. Partenza da piazza Annigoni e arrivo in piazza dei Ciompi. Gli slogan: "Non siamo come ci raccontano" e "Giù la maschera"

di GAIA RAU
Donne in piazza per la dignità "Siamo più di 800 persone"
Non solo mimose e una festa come le altre. Quest'anno, come in molte città italiane, anche a Firenze l'8 marzo si lega a una richiesta di dignità, ha un'urgenza di cambiamento e riconquista di valori. "Non vogliamo vivere la festa delle donne come un rituale ma come un passaggio. Siamo qui per difendere la nostra dignità", dicono al megafono le organizzatrici del corteo organizzzato a Firenze come una replica di quello avvenuto lo scorso 13 febbraio. Una replica del "Se non ora quando" realizzata grazie al contributo del comitato Libere tutte, cordinamento donne Cgil, il Giardino dei Ciliegi, Artemisia, Libertà e Giustizia, il Melograno, Arci, Cacelorazos e molte altre associazioni. 
Partito intorno alle 17,30 da piazza Anniconi, il corteo arriverà in piazza dei Ciompi intorno alle 20. Manifestano circa 800 persone, quasi tutte donne e di tutte le età, ma a manifestare c'è anche qualche uomo. Ad aprire la sfilata uno striscione giallo con scritto "Giù la maschera", seguito da tanti carrtelli dello stesso colore con slogan come "Non siamo come ci raccontano" o "Invece delle mimose vogliamo il pane e le rose". Poi tanti palloncini rosa uniti come corpi femminili. Fra i messaggi anche molti riferimenti al Rubygate: "Papi, papà, padrini e padroni decidono le donne senza condizione", poi "Berlusconi ci ha sistemate tutte vallette disoccupate" e "Per ogni donna umiliata e offesa siamo tutte parte lesa". Inoltre, un gruppo di ragazze sfila con degli ombrelli rossi aperti, "anticamente - dicono - simbolo dei diritti delle prostitute". In piazza della Signoria, davanti alla loggia dei Lanzi illuminata di rosa, proprio in occasiione dell'8 marzo, le manifestanti si sono fermate e hanno cominciato a saltellare gridando "Dimissioni dimissioni" rivolte al premier. Alcune delle donne presenti al corteo, dopo la manifestazione, andranno al Giardino dei Ciliegi, dove si inaugura una mostra di artiste fiorentine.


(08 marzo 2011)





«Se non ora, quando», il movimento nasce anche a Trani. Fiocchi rosa sulle statue



Martedì 8 Marzo 2011
Se non ora quando. Un movimento nato dalla "piazza" virtuale e non, e che nella piazza ritrova il proprio status. A Roma sono scese in campo le donne del movimento nazionale lo scorso 13 febbraio.




Lavoro, maternità, informazione, le donne dicono basta o meglio, dicono, come da striscione e motto: "avèste a stè citte" (tradotto anche in albanese e arabo). Non bisogna più tacere.



A Trani il movimento si è formato qualche giorno fa su Facebook ed oggi, così come in tante piazze d'Italia, ha manifestato a suo modo. Le statue della città hanno tutte un fiocchetto rosa: è il flash-mob delle statue.



Un piccolo segno, per manifestare la loro volontà di essere e rimanere donne in questa società. «Siamo stanche di sentirci diverse, siamo stanche delle umiliazioni sul lavoro», dice Cinzia Di Meo, amministratrice su Facebook del gruppo "Se non ora quando".



Questa mattina le donne partecipanti alla "manifestazione", al calar dello striscione, erano solo 4. Sul gruppo di Facebook ne sono molte di più. Il seme è stato gettato, l'albero dovrà dare i suoi frutti.






8 marzo 2011

Se non l'8 marzo, quando?

Se non ora quando. Manifestazione di donne
Lecce. Striscioni con slogan sul cambiamento culturale nel modo di vedere la donna saranno esporti oggi in diverse piazze e strade
LECCE – L'obiettivo è affermare, ancora una volta, la propria presenza sul territorio. Dopo il successo della manifestazione del 13 febbraio, quando le donne d'Italia ed anche quelle al di fuori dei confini nazionali sono scese in piazza per urlare il proprio disappunto sul modo di intendere la figura della donna nella società di oggi, non si ferma l'attività del comitato "Se non ora quando" di Lecce e provincia. Il nuovo obiettivo è valorizzare la giornata dell'8 marzo, attraverso nuove occasioni di riflessione.
In accordo con il movimento nazionale, la sezione salentina ha deciso di collegare la giornata dedicata alla festa della donna a quella del 17 marzo, ricorrenza del 150esimo dell'Unità d'Italia, e porre al centro delle iniziative due questioni fondamentali per le cittadine italiane di ogni età: la precarietà del lavoro, che per le donne significa una precarietà dell'esistenza che impedisce libere scelte di vita; l'emergenza dell'informazione in Italia dal doppio punto di vista di come le donne vengano rappresentate dai media, e di come riescano a fare informazione.

La giornata di oggi si contraddistinguerà pertanto per l'esposizione in molti luoghi della città di grandi striscioni con diversi slogan che mettano al centro la donna e la necessità di un cambiamento culturale e politico. Sarà anche diffuso lo slogan del comitato nazionale: "Se non ora quando? Adesso! L'8 marzo 2011 rimettiamo al mondo l'Italia".

"Crediamo fermamente che sia maturo il tempo di un cambiamento radicale anche per il nostro Paese e che questo cambiamento può vedere come protagoniste attive le donne e la loro energia - dichiarano le donne del comitato leccese -. La stessa energia che ha portato tante donne a scendere nelle piazze italiane il 13 febbraio ha contraddistinto l'organizzazione di questa giornata dell'8 marzo, che non è per noi una mera ricorrenza, ma una fondamentale occasione per riaffermare la nostra presenza come donne attive, competenti e capaci di dare un contributo allo sviluppo del paese, e anche un'occasione per incontrarci, confrontarci e stare insieme". 
Se non ora quando


Ecco dove saranno apposti gli striscioni con gli slogan "pro donne attive": piazza Sant'Oronzo/angolo Anfiteatro, via Imperatore Adriano, via Pitagora 21, via Nazario Sauro/angolo via Cesare Battisti, via Manifattura Tabacchi, piazzetta Castromediano, iale Roma 2, via Bernardini, viale degli Studenti 12, via Liborio Romano 49, via Parini 4/A, via del Palazzo dei Conti di Lecce, via Cairoli 19 e 25, via Paladini 2 e 46, piazza Ludovico Ariosto, via Stampacchia 45, piazzetta Arco di Trionfo, Ekotekne, viale degli Studenti (nei pressi dell'Obelisco), via Manzoni/angolo via Costadura.


8 marzo 2011. L'Italia non è un paese per donne

...e noi vogliamo che lo sia
8 marzo 2011. L'Italia non è un paese per donne


L'Aquila, 8 mar 2011 - Attraverso un comunicato stampa, il comitato "Se non ora quando" del capoluogo abruzzese esprime le sue convinzioni in merito alla ricorrenza odierna: "Nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell'Unità d’Italia, diamo ancora più valore all’8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese."
"Vogliamo - continua il comunicato - un’Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa. Vogliamo che l’8 marzo sia, come il 13 febbraio, il giorno di tutte. Delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù. Vogliamo che l'8 marzo sia il giorno delle donne dell'Aquilagiovani ed anziane, che dopo il terremoto non si sono mai arrese; hanno lottato contro la disgregazione, continuando a curare gli affetti, le amicizie, i legami sociali; hanno animato i movimenti cittadini per la ricostruzione; hanno svelato ogni giorno le menzogne dell'informazione-spettacolo che esaltava la bravura del "capo" e dimenticava di raccontare la fatica quotidiana di vivere in un territorio devastato, senza servizi, senza luoghi di vita collettiva."
"Nessuno - conclude così il comunicato - sa cos'è la precarietà più di queste donne che hanno perso la casa, i ricordi, il lavoro; perciò le voci delle donne Aquilane si uniscono oggi a quella di chi manifesta nelle piazze per chiedere lavoro, dignità, possibilità di progettare un futuro per sé e per l'Italia. Vogliamo un paese capace di raccontare e valorizzare la fatica e la forza delle donne. E' tempo di riprendere nelle nostre mani il destino della nostra città e il filo conduttore delle nostre vite."



L'OTTO MARZO NELLA CAPITALE

Donne in rosso e "oche starnazzanti"
Tra le proteste :«Berlusconi vattene»

Il corteo festoso, partito dalla Bocca della Verità e dedicato alla ragazza stuprata in caserma, ha gridato slogan contro il premier e le «ministre»

Le oche starnazzanti Campidoglio (Foto Eidon)
ROMA - L'8 marzo si è trasformato in protesta. Le «donne in rosso» in corteo per le vie di Roma si sono fermate in via delle Botteghe Oscure, nel punto più vicino a palazzo Grazioli e hanno urlato all'unisono «Berlusconi vattene». La loro richiesta al premier è stata: «Dimettiti, da questa città, da questa regione, da questo Paese, da questo mondo». Ma la protesta non ha risparmiato neanche le "ministre" del governo: «Vattene: pure la Carfagna. Vattene: pure la Gelmini», uno degli slogan. La manifestazione dal carattere festoso e senza tensioni è continuata sotto il Campidoglio dove si sono udite parole contro Alemanno e slogan sui poliziotti che 'scortano' la protesta: «Poliziotto ma che ci stai a fare, a casa ci sono i piatti da lavare, i panni da stirare, i cessi da sturare».
Le donne in rosso (Eidon)
ALLA BOCCA DELLE VERITA': «L'OTTO TUTTO L'ANNO» - Le organizzatrici del corteo in rosso, «L'8 tutto l'anno» composto dai collettivi studenteschi, all'Udi e ai centri sociali, si sono date appuntamento alla Bocca della Verità. «Dedichiamo questo corteo alla ragazza stuprata nella caserma al Quadraro, perchè non ci può essere consenso dietro le sbarre: non c'è dubbio che sia stata violenza sessuale». «Indecorose e libere», si definiscono. E hanno scelto il rosso, il colore simbolo delle sex workers (lavoratrici del sesso), per contraddistinguere la loro street parade. Dai palloncini, agli ombrelli, alle parrucche, al rossetto rosso. E poi, vista anche la coincidenza con il carnevale, travestimenti da diavole e donne ninja. Un corteo non solo «dalle tinte forti», ma anche scandito da slogan e striscioni dai toni perentori, per chiedere «diritti, welfare e autodeterminazione».
(Eidon)
CONTRO LE VIOLENZE SESSUALI - «Zone a rischio: case, chiese, carceri, caserme», è lo striscione che compariva accanto alla Bocca della verità alla partenza della manifestazione, per rendere da subito chiaro che argomento principe della protesta sono gli episodi di violenza sessuale che si sono verificati nelle ultime settimane nella Capitale. «Abbiamo scelto di sfilare con il buio - spiega Serena Fredda, di Info-sex - per contrapporre la nostra gioia di vivere al buio che è calato su questa città a causa delle violenze. Continueremo a protestare per tenere alta l'attenzione sul processo di mistificazione di gravità inaudita che stanno costruendo intorno alla stupro della caserma del Quadraro: è intollerabile che vogliano lasciar correre». «Vogliamo essere libere e liberarci dagli str... che ci stuprano», hanno gridato dal camion che apre il corteo, poi le manifestanti si sono baciate e hanno fatto l'urlo degli indiani.
IN PIAZZA VITTORIO - Fra le protagoniste della manifestazione in piazza Vittorio Emanule II, intitolata «Rimettiamo al mondo l'Italia», anche Tiziana Ferrario. «Una bella giornata per me e per tutte le donne - ha sottolineato la giornalista - soprattutto perchè ci si ritrova tutte insieme. E solo insieme si riescono a portare le cose a compimento». Per Carmen Consoli, invece, «non si può parlare di festa oggi visto lo stato delle cose in Italia. Bisogna restituire dignità sia agli uomini che alle donne». Le manifestazioni in occasione della Festa dell'8 marzo, a Roma, non si sono limitate solo a piazza Vittorio. Fuori dal Campidoglio una quarantina di donne, la maggior parte con in volto coperto da una maschera d'oca, hanno manifestato con slogan come «Oche starnazzanti per risvegliare l'Italia» e «Non chiudiamo il becco».
Redazione online08 marzo 2011

Nessun commento:

Posta un commento