PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

martedì 31 maggio 2011

31 MAGGIO: RASSEGNA STAMPA

A Savigliano si sono riunite le donne per discutere del loro ruolo nella società




Alcuni momenti della serata

“Le donne nella società. Tra flessibilità, doppia responsabilità e nascita di un nuovo movimento di piazza”. Questo è stato il complesso tema affrontato nella conferenza nella quale sono intervenuti ospiti di rilievo, come Sonia Bertolini, Docente di Sociologia del Diritto presso l’Università degli Studi di Torino, e Franca Giordano, Dirigente Ufficio Scolastico provinciale e membro del Comitato “Se non ora, quando” (movimento che ha partecipato alla realizzazione della serata). Non solo. Il convegno ha avuto l’onore di avere come relatori Gianna Beltramo, Presidente dell’Associazione 17.03 (promotore dell’evento) e Marta Lombardo, rappresentante dell’Istituto “Cravetta-Marconi” di Savigliano. A moderare il dibattito: Francesca Longobardi, Dottoressa in Servizio Sociale, collaboratrice di un giornale locale e blogger.

Sonia Bertolini ha concluso l’ntervento intitolato “Quando la flessibilità è donna”, affermando: “La nuova sfida del tempo dovrebbe essere quella di permettere alle lavoratrici atipiche di conciliare le tappe della vita privata (maternità, impegni familiari…) con quelle della vita lavorativa, non solo senza perdere il lavoro, ma anche senza essere declassate professionalmente, senza dover rinunciare a un percorso di lavoro ascendente. Occorrerebbe un’adeguata riforma del sistema delle politiche e delle tutele sociali del lavoro”. Gianna Beltramo, con il provocatorio contributo “Quando le donne sono il problema”, ha voluto mettere in rilievo il fatto che siano le donne cause del proprio male, asserendo che il cambiamento debba partire dal genere femminile affinché si attui quel cambiamento culturale tanto auspicato. Franca Giordano, invece, ha fatto emergere i motivi che hanno indotto le donne a scendere in piazza.

Molto è stato fatto, ma molto è necessario ancora fare in campo di maternità, conciliazione e dimissioni in bianco. Marta Lombardo ha proposto immagini significative che hanno raccontato la donna oggi, vista dal punto di vista di una ragazza. Marta ha esortato: “Noi donne non dobbiamo avere paura di ciò che siamo!”. Serata interessante che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Savigliano e del Cirsde, Centro Iterdisciplinare di Ricerche e Studi delle Donne. Intervenute alla serata anche diverse amiche di “Se non ora, quando?”, alcuni esponenti della politica, come Cristina Bessone (IDV), Silvio Abrate (Fli) e Liliana Meinero (La città aperta). Mai+Sole (affermata realtà dell’associazionismo che lotta contro la violenza sulle donne) ha preso parte alla conferenza nella presenza del Presidente Adonella Fiorito.


A Milano e Napoli affonda la maggioranza. Il centro-destra perde anche Cagliari e TriesteA Milano e Napoli affonda la maggioranza. Il centro-destra perde anche Cagliari e Trieste
di Emilia Patta
ROMA. Oltre dieci punti di distacco a Milano, addirittura trenta a Napoli. E poi Trieste e Cagliari: un 4 a 0 nelle quattro città dove i ballottaggi erano più attesi e più significativi. E complessivamente 9 a 4 nei comuni capoluogo e 4 a 2 nelle province. I ballottaggi di ieri e domenica hanno assunto un sapore amarissimo per il centro-destra al governo del Paese e per il premier Silvio Berlusconi. Che per la prima volta dalla discesa in campo nel lontano 1994 rinuncia a rilanciare la palla nel campo avverso e ammette: «Abbiamo perso, questo è evidente».
Una sconfitta che attraversa un po' tutta l'Italia, da Nord a Sud, ma che ha soprattutto il volto dei due grandi vincitori di questa tornata: Giuliano Pisapia nuovo sindaco di centro-sinistra di Milano dopo 18 anni di amministrazione di centro-destra con il 55,1% contro il 44,9% raccolto dal sindaco uscente Letizia Moratti; e Luigi de Magistris, l'ex pm d'assalto dell'inchiesta Why not, nuovo sindaco di Napoli con percentuali da vero e proprio plebiscito: 65,4% contro il 44,6% raccolto dal candidato sindaco del centro-destra Gianni Lettieri, che pure al primo turno era in vantaggio con il 38,6% contro il 27,6% di de Magistris. L'ex pm 43enne ha confermato i suoi voti, più quelli del candidato del Pd al primo turno Mario Morcone, più quelli del candidato del Terzo polo Raimondo Pasquino e ne ha guadagnati molti altri ancora. Con un risultato che ha dell'incredibile, agli occhi degli stessi napoletani.

A Milano e Napoli affonda la maggioranza. Il centro-destra perde anche Cagliari e Trieste

A Milano e Napoli affonda la maggioranza. Il centro-destra perde anche Cagliari e TriesteA Milano e Napoli affonda la maggioranza. Il centro-destra perde anche Cagliari e Trieste
di Emilia Patta
ROMA. Oltre dieci punti di distacco a Milano, addirittura trenta a Napoli. E poi Trieste e Cagliari: un 4 a 0 nelle quattro città dove i ballottaggi erano più attesi e più significativi. E complessivamente 9 a 4 nei comuni capoluogo e 4 a 2 nelle province. I ballottaggi di ieri e domenica hanno assunto un sapore amarissimo per il centro-destra al governo del Paese e per il premier Silvio Berlusconi. Che per la prima volta dalla discesa in campo nel lontano 1994 rinuncia a rilanciare la palla nel campo avverso e ammette: «Abbiamo perso, questo è evidente».

Una sconfitta che attraversa un po' tutta l'Italia, da Nord a Sud, ma che ha soprattutto il volto dei due grandi vincitori di questa tornata: Giuliano Pisapia nuovo sindaco di centro-sinistra di Milano dopo 18 anni di amministrazione di centro-destra con il 55,1% contro il 44,9% raccolto dal sindaco uscente Letizia Moratti; e Luigi de Magistris, l'ex pm d'assalto dell'inchiesta Why not, nuovo sindaco di Napoli con percentuali da vero e proprio plebiscito: 65,4% contro il 44,6% raccolto dal candidato sindaco del centro-destra Gianni Lettieri, che pure al primo turno era in vantaggio con il 38,6% contro il 27,6% di de Magistris. L'ex pm 43enne ha confermato i suoi voti, più quelli del candidato del Pd al primo turno Mario Morcone, più quelli del candidato del Terzo polo Raimondo Pasquino e ne ha guadagnati molti altri ancora. Con un risultato che ha dell'incredibile, agli occhi degli stessi napoletani.
E poi Cagliari. Il candidato 35enne del centro-sinistra Massimo Zedda, vendoliano che ha vinto come Pisapia le primarie contro un esponente del Pd, sbaraglia al ballottaggio e conquista il capoluogo della Sardegna governato ininterrottamente da 17 anni dal centro-destra. Sonora batosta per il Pdl, con il segretario regionale del partito Mariano Delogu che parla di «numeri impressionanti»: ossia 59,4%, contro il 40,6% del pdl Massimo Fantola, uno scarto di quasi 19 punti. E poi ancora Trieste, dove il centro-sinistra si conferma in provincia con Maria Teresa Bassa Poropat (58,7%) e strappa al centro-destra anche il comune con Roberto Cosolini (57,4%).

Numerosi i passaggi di fronte a favore del centro-sinistra. Passaggio di peso quello di Novara, feudo del governatore del Piemonte Roberto Cota, dove il candidato del centro-sinistra Andrea Ballarè è riuscito a battere lo sfidante Mauro Franzinelli (che aveva chiuso il primo turno con un incoraggiante 45,9%) imponendosi con il 52,9% dei voti. Non è riuscito al centro-destra di insidiare la roccaforte "rossa" Mantova in terra lombarda, dove ha vinto il candidato democratico Alessandro Pastacci (53,6%) contro quello leghista Gianni Fava (46,4%), che fino all'ultimo ha sperato nel non schieramento dell'Udc. Si conferma sindaco di Varese, invece, il leghista Attilio Fontana, forte dell'appoggio esplicito dei centristi, con il 54,1%. Ma la sconfitta del centro-destra entra fin nel cuore dei luoghi simbolo. Rosalba Colombo strappa al centro-destra il luogo del potere berlusconiano, Arcore.
E cade sotto i colpi di quello che sembra essere un vento nuovo anche un'altra cittadina simbolo, questa volta della Lega: Gallarate. Qui il centro-sinistra si è avvantaggiato della divisione interna agli avversari. Il Senatur aveva infatti gettato nell'agone una sua fedelissima, Giovanna Bianchi Clerici, consigliere d'amministrazione della Rai, mentre il Pdl, con la candidatura di Massimo Bossi, aveva ribadito la sua determinazione a conservare il comune. La Bianchi Clerici ne ha fatto le spese al primo turno. E Bossi ha pagato dazio al secondo consegnando Gallarate al centro-sinistra con la vittoria di Edoardo Guenzani. Con i leghisti accusati dagli azzurri di non aver votato al secondo turno. Il centro-destra si consola con la provincia di Reggio Calabria e con i comuni di Rovigo, Cosenza e Iglesias.
Per il centro-sinistra una vittoria che attraversa dunque tutto il Paese e che segna senza dubbio un "cambio di vento". Ma è una vittoria che non sarà facile da gestire: il fatto stesso che a vincere nelle piazze più significative (Milano, Napoli, e anche Cagliari) siano stati candidati che non vengono dal Pd ma che anzi al Pd si sono contrapposti alle primarie di coalizione la dice lunga sui problemi del partito di Bersani. Ma ieri, intanto, la festa nelle piazze.



BALLOTTAGGI, DOPO LA "SBERLA"
BERLUSCONI RINSALDA CON BOSSI



07:10 31 MAG 2011

(AGI) - Bucarest, 31 mag. - La "sberla", per usare le parole di Maroni, era messa in conto. Ma certo Silvio Berlusconi non si aspettava una sconfitta di questa portata: non solo Milano e Napoli in mano alla sinistra, ma anche altre citta' e province, e con cifre non certo rassicuranti.
 
BERLUSCONI, "IL GOVERNO VA AVANTI"
Il premier viene raggiunto dalla notizia della sconfitta a Bucarest, nel pieno del vertice intergovernativo. Si presenta a telecamere e microfoni per la dichiarazione alla stampa ed evita accuratamente qualsiasi accenno o riferimento ai risultati dei ballottaggi che gia' danno la maggioranza in picchiata. Poi prende tempo.
Molto tempo, quasi due ore. Prima vuole sentire l'alleato storico, Umberto Bossi e capire cosa intende fare il Senatur. Poi parla con i suoi (non Tremonti) e solo allora scende nella hall dell'albergo dove lo attende la ressa dei giornalisti. Non nega la sconfitta. Ma non si addossa nessuna colpa per la 'debacle'. Poi ostenta ottimismo e tranquillita': il governo va avanti con le riforme, prima fra tutte quella del fisco, grazie ad una maggioranza "coesa e determinata".
LA SBERLA NON DIPENDE DAL GOVERNO
Insomma, se sconfitta e' stata - e' la linea del premier da dettare ai giornalisti - non e' certo dipesa dal governo ne' dal suo premier. Non ci sono alternative a questo esecutivo e all'alleanza con la Lega. Su questo, spiega Berlusconi, e' d'accordo Bossi: si va avanti insieme. Tuttavia, nelle quasi due ore in cui e' rimasto chiuso nella sua stanza d'albergo a decidere cosa dire e, soprattutto, le prossime mosse, Berlusconi ha modo di leggere le prime dichiarazioni di 'guerra' di vari esponenti del Pdl.
Del resto, il premier lo aveva gia' messo in conto: sapeva perfettamente che uno tsunami interno al Pdl, in caso di sconfitta, sara' inevitabile. Cosi' come e' ben consapevole che anche la Lega gli chiedera' il conto. Per questo ci tiene innanzitutto a sentire Bossi.
"BOSSI E' SERENO"
Piu' tardi, ai giornalisti che gli chiedono se e' vero che il Senatur non e' affatto contento, il presidente del consiglio torna a sfoggiare tranquillita' e ottimismo e smentisce ogni lettura in senso opposto: "Bossi e' sereno. L'ho sentito". Ma Berlusconi sa che ora la strada del governo e della legislatura e' tutta in salita, irta di ostacoli. Domani sera dovra' affrontare il cahier de doleance dello stato maggiore del partito, che si riunira' nell'ufficio di presidenza. E c'e' chi non esclude l'avvio della resa dei conti. Berlusconi, quindi, prova a prevenire le possibili mosse e rilancia l'idea di affidare ad Angelino Alfano la guida del Pdl: "E' un processo gia' avviato, me ne occupo direttamente".
"ANDARE AVANTI CON I NERVI SALDI"
Il premier non nasconde la sconfitta, anzi scandisce che "e' evidente". Ma ora "l'importante e' non abbattersi. Il governo non ha altra strada che andare avanti con nervi saldi". Dunque, avanti con le riforme, giustizia, fisco, Mezzogiorno. Ma c'e' anche la riorganizzazione del partito a cui pensare. E' un tasto dolente e Berlusconi non lo nasconde, tanto che spiega che ora si dedichera' a questo per "la riorganizzazione" e per un maggiore radicamento sul territorio.
"E ORA I MILANESI PREGHINO IL BUON DIO"
Nessun tono acceso, tranne quando parla direttamente di Milano e Napoli: la sconfitta nel capoluogo lombardo e' quella che piu' scotta, perche' da sempre e' la sua citta', e' il cuore del berlusconismo, da li' ha lanciato il predellino. Per questo, ai milanesi che invece hanno scelto la sinistra, dice che devono "pregare il buon dio". Mentre a Napoli, dove De Magistris ha ottenuto percentuali 'bulgare', il premier dedica solo un passaggio: li' "penso che si pentiranno tutti moltissimo". Insomma, la sconfitta e' evidente ma "io sono tranquillo, non ho rimorsi".
COLPA ANCHE DEI CANDIDATI
E forse per il premier la colpa e' anche - come del resto aveva detto qualche giorno fa - dei candidati. Anche se, a questo punto non si poteva fare diversamente, dice a fine giornata. In cima ai pensieri del premier ora c'e' la necessita' di blindare ancora di piu' l'asse con Bossi, per salvare l'ultima parte della legislatura, ma sapendo che la Lega - che non puo' cantar vittoria in quanto ha anche lei perso le amministrative - pretendera' una svolta vera e non certo con riforme a costo zero.

La fine del berlusconismo è incominciata


martedì, 31 maggio 2011
La fine del berlusconismo è incominciata
Questo articolo è uscito su “Vanity Fair”.

Siamo un popolo di senza cervello, come improvvidamente s’è lasciato scappare Berlusconi nella sua ultima, disastrosa, performance televisiva?
No, siamo un popolo che ha preso atto del fallimento di un leader che ha usato il potere come strumento di autodifesa personale, identificando se stesso con il governo del paese e lasciando campo libero all’affarismo della cricca di cui s’è circondato. Alle sue promesse mirabolanti e alle minacce con cui sperava di sottomettere le altre istituzioni democratiche, a cominciare dalla magistratura, crede ormai più solo una minoranza dei cittadini.
Lo dimostra il fatto che il centrodestra ha perso nella sua roccaforte, Milano; e non è riuscito credibile neppure a Napoli, dove pure il centrosinistra aveva male amministrato la città. Dunque siamo di fronte alla chiusura di un lungo ciclo politico. I cittadini esprimono un forte bisogno di legalità e di giustizia sociale: parole calpestate da una destra convinta di poter dominare le coscienze grazie al suo strapotere mediatico, inventandosi false rappresentazioni della realtà come le “toghe rosse”, “zingaropoli”, “l’economia italiana più forte delle altre economie europee”. Tutte balle.
Non è solo il ciclo politico di questo centrodestra a giungere al capolinea. Non è solo il fallimento della classe dirigente meno presentabile che l’Italia abbia mai avuto, con i suoi Verdini, le sue Brambilla, i Calderoli, i Bondi, i La Russa e chi più ne ha più ne metta. Più nel profondo stiamo vivendo una svolta culturale con il rigetto della suggestione berlusconiana. Basta con i politici che si vantano di fare il “bunga bunga”; basta con le barzellette che ci screditavano sul palcoscenico dei vertici internazionali; basta con le pernacchie a dileggio degli avversari; basta con l’ostentazione sfacciata del privilegio come misura del potere.
Nelle due settimane intercorse fra il primo turno e i ballottaggi si è consumata una vera e propria rotta del centrodestra. I suoi candidati sono arretrati ulteriormente nel consenso popolare. Appena gli elettori hanno percepito lo smottamento, hanno adoperato lo strumento democratico del voto per rimuovere personaggi considerati fino a ieri inamovibili. Neanche la proverbiale megalomania di Berlusconi gli consentirà di scaricare la colpa del disastro sui suoi sottoposti. Nel Popolo della libertà sta per cominciare il fuggi fuggi generale. Resta solo da vedere quanto tempo ci metterà la Lega a svincolarsi, ammesso che ciò le sia possibile visto che i suoi uomini sono abituati da molto tempo alle comodità delle poltrone di governo e di sottogoverno. Nel frattempo la Lega perde dappertutto, anche nel suo tanto magnificato “territorio”.
Per consolarsi, gli esponenti del centrodestra usano ripetere in queste ore che non esiste ancora nel paese un’alternativa di governo del centrosinistra. Già mi immagino estenuanti polemiche giornalistiche, amplificate dai telegiornali berlusconiani, sul centrosinistra divenuto sinistra centro, ovvero ricattato dalle estreme. Ma ho l’impressione che si tratti di un argomento debole, perché il centrosinistra dispone di un’arma democratica rivelatasi efficacissima: le primarie. Riconoscendo la sovranità dei cittadini nella selezione del candidato al governo, e sollecitando la loro partecipazione attiva, il centrosinistra risdulta decisamente più in sintonia con il vento del cambiamento.

Diretta

Premier: "Riforma fiscale, non decide Tremonti"
Bersani: "Berlusconi ripudiato dagli italiani"

Premier: "Riforma fiscale, non decide Tremonti" Bersani: "Berlusconi ripudiato dagli italiani"La gioia di Pisapia
Dopo il severo risultato elettorale il centrodestra si interroga. Il Cavaliere: "Abbiamo perso, ma siamo ancora 4-1 per noi. A Napoli con la Carfagna avremmo vinto, ma l'avremmo consegnata alla camorra". Bossi: "Il governo va avanti. Tranquillo? Non so". Alemanno: "Cambiamo nome al partito". Alla Camera dal 20 al 27 giugno la discussione sulla nuova maggioranza chiesta dal presidente Napolitano
(Aggiornato alle 19:02 del 31 maggio 2011)
19:02 Premier: nel partito novità domani 64 Il premier: "Sul partito ci saranno novità domani. Ho idee molto chiare. Non voglio scontentare nessuno, credo che adesso bisogna stare tutti uniti, ma dobbiamo tornare ad avere una presenza sul territorio come era nel '94". Poi afferma che in passato "nel partito" lui non ha mai "deciso nulla"
18:58 Bossi, pernacchia ai giornalisti 63 Bossi sui risultati del Carroccio alle amministrative: "Non sono preoccupato. C'è già successo di andare giù ma poi siamo risaliti su. Ad esser vecchi, c'è un vantaggio: hai già vissuto le cose". E ai cronisti che gli hanno chiesto se sia possibile risalire restando alleati con Berlusconi, la risposta è stata la classica pernacchia
18:57 Bossi: "Tremonti mette i soldi? Dipende" 62 Tremonti ce li mette i soldi per la riforma del fisco? "Dipende da cosa si intende per riforma del fisco...", risponde Bossi
18:51 Berlusconi: "Con Carfagna avremmo vinto, ma l'avremmo consegnata alla camorra" 61 Berlusconi: "Sono sereno, quello delle amministrative è un risultato che prevedevo, ma non potevamo fare scelte diverse. Avrei potuto vincere in Campania con Mara Carfagna, ma l'avremmo consegnata alla Camorra"
18:49 Bossi: "Governo va avanti ma non so se tranquillamente" 60 Il governo "per ora" va avanti, anche se non proprio tranquillamente. Lasciando Roma per tornare a Milano, Bossi commenta la situazione dopo la batosta dei ballottaggi. Ai cronisti che gli chiedono quale futuro attenda il governo Berlusconi, il leader della Lega replica: "Per ora va avanti. Tranquillamente? Questo non lo so, però andiamo avanti, per ora"
18:48 Berlusconi: "Obama mi ha detto..." 59 Berlusconi: "Il presidente Obama mi ha detto che non mi faranno cadere perché 'sei così forte che caschi sempre in piedi'". Il premier non sembra preoccupato dei prossimi passaggi parlamentari: "Zero problemi ho la maggioranza e per fare la riforma del fisco, quella delle istituzioni e anche quella della giustizia che è già impostata. Abbiamo la maggioranza in Parlamento"
18:47 Berlusconi: "Non ho mancato in niente" 58 Il premier: "Ho preso atto della sconfitta. Sono sicuro però che non ho mancato in nulla se non nel comunicare. Sono assolutamente fiducioso, abbiamo una maggioranza per fare le riforme e mi metterò a comunicare tutte le settimane"
18:45 Berlusconi: "Faremo aprire i cordoni a Tremonti" 57 "Faremo la riforma del fisco", assicura Berlusconi parlando coni giornalisti nei giardini del Quirinale. E se Tremonti non aprisse i cordoni della borsa? "Li faremo aprire. Non è Tremonti che decide. Lui propone", afferma il premier. E ancora: "Sarebbe facile ridurre le imposte se facessimo ciò che fanno gli altri paesi sulle pensioni o sull'impiego pubblico. Ma noi non siamo intenzionati a farlo anche se faremo la riforma del fisco"
18:14 Berlusconi: "Vinciamo ancora 4-1" 56 "Abbiamo subito un gol, ma stiamo ancora 4 a 1 perché abbiamo vinto le politiche, le regionali, le europee e le amministrative". Così il premier, Silvio Berlusconi, ha risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano un commento sull'esito delle amministrative. Durante la cerimonia di celebrazione per la festa del 2 Giugno ai giardini del Quirinale, Berlusconi ha aggiunto: "comunque abbiamo ancora 2 anni di gioco davanti".
17:54 Breve colloquio Berlusconi-Napolitano al Quirinale 55 Inizia con un colloquio tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il premier Silvio Berlusconi il ricevimento nei giardini del Quirinale per la festa del 2 giugno. Il capo dello Stato e il presidente del Consiglio si trattengono per alcuni minuti a parlare insieme davanti alla coffe house dei giardini del Colle prima di iniziare il lungo giro di strette di mano e di saluti con gli ospiti, poco meno di 2.000 Persone.
17:53 Di Pietro: "Berlusconi peggio del mal di denti" 54 "Questa legislatura con Berlusconi è peggio del mal di denti, prima ti togli il dente, meglio stai". Lo ha detto Antonio Di Pietro.
17:37 Istituto Cattaneo: "A De Magistris voti centrodestra" 53 Il successo di Luigi De Magistris al ballottaggio per la scelta del nuovo sindaco di Napoli è dovuto alla tenuta dei partiti che lo appoggiavano, a "perdite dell'area di centro destra verso l'astensione e direttamente verso De Magistris" e infine a voti provenienti dal Terzo Polo e dai partiti che appoggiavano altri candidati esclusi dal ballottaggio. E' quanto emerge dall'analisi dei flussi elettorali dell'Istituto Cattaneo tra il primo e il secondo turno.
17:20 Di Pietro, "Inutile chiedere dimissioni del premier, non lo farà" 52 "Berlusconi sta al governo per evitare i suoi guai giudiziari: è inutile chiedergli di dimettersi perchè spontaneamente non lo farà mai". Lo dice il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, nel corso di una conferenza stampa.
17:07 Berlusconi e Moratti, pronti a lasciare il consiglio comunale 51 Silvio Berlusconi e Letizia Moratti pensano di lasciare a breve il posto in consiglio comunale a Milano. L'indiscrezione circola tra le fonti ben informate sui movimenti di palazzo Marino. Stando sempre alle indiscrezioni, anche l'ex sindaco sarebbe intenzionato a lasciare l'incarico, ma nulla si sa sulla tempistica.
17:05 De Magistris: "Su termovalorizzatore convincerò Caldoro" 50 Il primo atto da sindaco di Napoli riguarderà i rifiuti. Luigi De Magistris attende con ansia la proclamazione degli eletti per avviare la sua attività amministrativa e conferma quanto già annunciato. "Convincerò il presidente della Regione Caldoro - dice - a revocare immediatamente il bando di gara per il termovalorizzatore di Napoli est. Ci sono ragioni economiche. Un secondo impianto comporta impiego di risorse pubbliche e a Napoli est non è compatibile con una zona martoriata dall'inquinamento".
17:01 Riunione di famiglia per Berlusconi 49 Appena rientrato dalla visita in Romania, Silvio Berlusconi sta 'presiedendo' una riunione di famiglia a palazzo Grazioli. Il Cavaliere sta incontranto da circa due ore i figli, Marina, Pier Silvio, Barbara e Luigi.
17:00 La Russa: "Tremonti è una risorsa" 48 Giulio Tremonti "è una risorsa", non un problema per il Pdl e il governo, "non è che tiene i cordoni della borsa e non molla, è che servono le condizioni". Lo ha detto Ignazio La Russa, coordinatore Pdl e ministro della Difesa, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a Montecitorio.
16:47 De Magistris: "Vorrei fare il sindaco per 10 anni" 47 L'ambizione prima del neo sindaco di Napoli è di "Mantenere fede agli impegni assunti in campagna elettorale" ma, sull'onda di un entusiasmo misto a commozione, Luigi De Magistris nella sua prima conferenza stampa da primo cittadino - seppur non insediato - si lascia andare ad una 'confessione' pubblica: "vorrei fare il sindaco per 5 anni più 5. Credo sia davvero iniziato un nuovo ciclo in città".
16:44 Anche Barbara e Luigi Berlusconi a palazzo Grazioli 46 A palazzo Grazioli, oltre a Piersilvio e Marina Berlusconi, a quanto si apprende, sono arrivati anche Barbara e Luigi, due dei tre figli che il premier ha avuto con l'ex moglie, Veronica Lario.
16:42 Giordano: "Discutiamo coi moderati, no a vecchie logiche" 45 Franco Giordano, esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, parla a CNRmedia delle future alleanze nel centrosinistra dopo i risultati delle amministrative. "Noi non abbiamo nessuna avversione nei confronti di una discussione con i moderati. Ma deve avvenire attraverso un rapporto più forte con la società italiana, per ricostruire un grande e unitario soggetto della sinistra"
16:30 La Russa: "La questione non sono i coordinatori ma le riforme" 44 "Il problema non è se c'è un coordinatore, tre o cinque, se c'è un direttorio di coordinatori o altro. Il problema è che la gente vuole le riforme, che bisogna farle con il contributo di tutti: governo, partito, capigruppo". Ignazio la Russa, coordinatore del Pdl, assicura che il partito non si sottrarrà alla riflessione sulla debacle alle amministrative.
16:12 Bersani: "Prima progetto, poi alleanze e poi primarie" 43 "Il percorso è sempre lo stesso: prima il progetto con il pacchetto di 10 riforme, poi vedere chi ci sta e quindi chi ci sta decide se fare o meno le primarie. E quando si fanno le primarie, chi vince va bene". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani risponde, a Rep tv, a chi, come Nichi Vendola, chiede di accelerare sulle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato premier.
15:52 Gip, "Nessuna prova pressioni Berlusconi su direttori Tg" 42 Non ci sono prove che Silvio Berlusconi abbia fatto pressioni sui direttori dei quattro telegiornali che il 20 maggio scorso mandarono in onda il suo messaggio. E' questa una delle considerazioni in base alle quali il giudice delle indagini preliminari, escludendo la sussistenza dell'ipotesi di reato di concussione, non ha concesso il sequestro, come richiesto dai Radicali che hanno presentato sulla vicenda una denuncia, delle videocassette, dei files originali dei messaggi e di tutta la documentazione che ha preceduto la loro messa in onda.
15:47 Bersani: "Necessario interloquire con Cinquestelle" 41 Bersani a Repubblica Tv: "I grillini, al di là del franchising di Grillo, mostrano delle esigenze che si rivolgono alla politica e bisogna assolutamente interloquire con loro. Le parole di Grillo spesso hanno questo tono qualunquista. Ma ciò non toglie che la domanda che loro pongono non debba essere considerata".
15:46 Terzo Polo: pranzo Fini-Casini-Rutelli a Montecitorio 40 Pranzo a tre, questa mattina, negli appartamenti di Gianfranco Fini alla Camera. Il presidente della Camera e leader di Fli, con il leader Udc Pier Ferdinando Casini e quello di Api Francesco Rutelli, a colazione hanno riflettuto sugli esiti delle amministrative e sulle prospettive della nuova fase politica.
15:28 Bersani: "Emerge coalizione sufficiente per alternativa" 39 Bersani a Rep Tv: "Il materiale politico emerso" nella coalizione di centrosinistra che ha vinto le amministrative "è largamente sufficiente a costruire un'alternativa di governo e anche un'alternativa al sogno berlusconiano e alle sue tossine".
15:15 Bersani: "Berlusconi ripudiato dagli italiani" 38 Il voto delle amministrative è stato "una valanga mossa fondamentalmente da un risveglio civico e democratico" contro i "toni di una politica di centrodestra che vive un suo film lontana dai problemi degli italiani". Lo dice Pier Luigi Bersani a Repubblica tv. "E' una critica al sistema berlusconiano, nelle sue propaggini locali e a livello centrale. E' una politica che non piace più", dice Bersani e Berlusconi "è stato ripudiato dagli italiani"
15:10 Bersani, "Non è uno schiaffo, è una valanga" 37 "Se qualcuno perde c'è qualcuno che vince. Il confronto era con le amministrative del 2006, quando c'era stato il picco massimo, e avevamo vinto in 55 comuni sopra i 15 mila abitanti, oggi sono 66. Questo dà la dimensione di una valanga, non uno schiaffo". Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, ospite a Repubblica Tv.
15:07 Grillo: "Ha vinto il sistema" 36 Si intitola "l'italia di Pisapippa" l'articolo con cui Beppe Grillo commenta, dal suo blog, l'esito delle elezioni amministrative a cui è presentato anche il movimento Cinquestelle. "Ha vinto il sistema", scrive Grillo, "Quello che ti fa scendere in piazza perché hai vinto tu, ma alla fine vince sempre lui. Che trasforma gli elettori in tifosi contenti che finalmente ha vinto la sinistra o alternativamente, ha vinto la destra. Qualcuno ha detto al pdmenoelle che "è facile vincere con i candidati degli altri?"
15:06 Premier convoca i figli prima di Bossi 35 All'indomani della sconfitta elettorale alle amministrative, Marina e Pier Silvio Berlusconi varcano il portone di palazzo Grazioli. Una visita, quella dei figli avuti dal primo matrimonio, piuttosto rara nella residenza romana di Berlusconi. I due 'rampolli', dei quali a più ripresesi è parlato per una eventuale successione, sono nel palazzo ad attendere il presidente del Consiglio che a breve dovrebbe fare rientro dalla missione in Romania.
14:56 Maroni: "Le sberle fanno male ma fanno rinsavire" 34 "Mia nonna dice che le sberle fanno male ma alla lunga fanno rinsavire". Così Roberto Maroni, arrivando al comitato Schengen. "La maggioranza è sotto attacco, sotto l'attacco del voto degli italiani", aggiunge il ministro dell'Interno". "Adesso cerchiamo di capire se questa maggioranza ha la capacità di reagire, oppure se rimane inerte" e questa seconda ipotesi, sottolinea, "sarebbe la cosa peggiore da fare". A chi gli chiede dell'incontro di stamattina con Bossi, Calderoli e Tremonti, il ministro risponde: "non è stato un vertice. Prima abbiamo parlato tra di noi, poi si è unito Tremonti".
14:51 Buffon: "L'Italia non ne può più, qualcosa è cambiato" 33 "Qualcosa è cambiato, in Italia". Anche Gigi Buffon, portiere e capitano della Nazionale, è rimasto colpito dall'esito dei ballottaggi alle amministrative. "C'è stato un voto di protesta, perchè l'italiano non ne può più". "E' una situazione politica diversa dalla tradizione - ha aggiunto Buffon - siamo anni luce distanti dal concetto di destra e di sinistra. Quegli ideali non esistono più. Un risultato così c'era da aspettarselo, ma così forte non me lo sarei aspettato".
14:41 Maroni: "Dolore per sberlone, la maggioranza reagisca" 32 Il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha dichiarato: "Dolore per lo sberlone elettorale, la maggioranza reagisca"
14:36 Cicchitto: "Governo non si dimette per le amministrative" 31 "L'on. Franceschini è ancora in campagna elettorale e oramai i comizi li fa nell'Aula di Montecitorio. Facendo propaganda, Franceschini confonde le elezioni amministrative parziali con quelle politiche generali. Su questo terreno i conti per il centrosinistra devono ancora per molteplici ragioni tornare". Lo afferma Fabrizio Cicchitto sottolineando che "il governo Berlusconi non si dimette ed ha intenzione di proseguire la sua azione, innanzitutto sul terreno delle riforme, avendone già realizzate alcune assai significative, riforma della scuola, dell'università, semplificazione amministrativa, federalismo fiscale, e avendo assicurato al Paese la tenuta dei conti pubblici".
14:23 Boniver: "Resettare Pdl e tirare fuori energia" 30 "Perdere le elezioni amministrative e perderle alla grande come è successo a Milano ed a Napoli non deve essere visto come un castigo mortale. Al contrario: adesso tiriamo fuori tutta l'energia per resettare il partito e mettere in cantiere le urgenti riforme che servono al Paese". Lo ha detto Margherita Boniver, deputato del PdL e Presidente del Comitato Schengen.
14:09 Comitato a Pisapia: "Nomina donna vicesindaco" 29 Le donne che il 13 febbraio scorso sono scese in piazza con le sciarpe bianche a Milano hanno deciso di far sentire di nuovo la loro voce per chiedere con forza che il nuovo vicesindaco sia una donna. Per questo, il comitato delle Donne milanesi ha scritto una lettera aperta al sindaco appena eletto, Giuliano Pisapia, che ha già annunciato una giunta femminile al 50%
13:49 Cicchitto: "Basta comizi Pd, premier non si dimette" 28 "Franceschini è ancora in campagna elettorale e oramai i comizi li fa nell'aula di Montecitorio. Facendo propaganda Franceschini confonde le elezioni amministrative parziali con quelle politiche generali". Lo dice in una nota il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. "Su questo terreno - aggiunge Cicchitto - i conti per il centro-sinistra devono ancora per molteplici ragioni tornare. Il governo Berlusconi non si dimette ed ha intenzione di proseguire la sua azione".
13:43 Alemanno: "Pdl tenga porte aperte anche a Fini" 27 "Penso che le porte debbano essere aperte a tutti". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, risponde a chi gli domanda se nella riaggregazione da lui auspicata attorno al Pdl, debbano essere coinvolti anche Fini e Fli.
13:33 Stasera a Roma la festa del Popolo Viola 26 Questa sera, dalle 19.30 in poi, Articolo 21, il Popolo Viola, Libertà e Giustizia e Move On Italia saranno a piazza del Popolo per "una bella festa popolare - dice uno dei promotori, Gianfranco Mascia - con musica e spettacoli per festeggiare tutti assieme gli esiti dei ballottaggi. Una festa senza palco e orizzontale come orizzontale è stata la vittoria. E per ricordare anche che il 12 e 13 giugno si ritorna a votare per i referendum".
13:32 Polverini: "A Napoli e Milano il Pd ha perso" 25 "C'è un dato importante che va analizzato e che non riguarda solo il Pdl, ma i grandi partiti". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini a margine dell'inaugurazione di un impianto biogas a Maccarese. "Anche la vittoria di Pisapia a Milano e di De Magistris a Napoli sono una sconfitta prima alle primarie del Pd a Milano e poi in campo elettorale del Pd a Napoli. C'è un problema - ha concluso - che investe i due principali partiti delle coalizioni".
13:19 Ufficio di presidenza Pdl slitta a dopo vertice Berlusconi-Bossi 24 Slitta a domani alle 18 l'ufficio di presidenza del Pdl, convocato inizialmente per stasera alle 20 per discutere della sconfitta del centrodestra ai ballottaggi e delle possibili contromisure. A quanto si apprende da fonti di via dell'Umiltà, lo slittamento potrebbe essere dovuto alla decisione di Silvio Berlusconi di incontrare già stasera il leader della Lega Umberto Bossi. Il senatur è a Roma da ieri sera, mentre il premier sta rientrando in queste ore in Italia dalla missione istituzionale in Romania.
13:17 Vertice Tremonti-Lega a Palazzo Chigi 23 Breve riunione riservata, al termine del Consiglio dei ministri, tra i ministri della Lega e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti. A discutere con il titolare di via XX Settembre - a quanto si apprende da fonti di governo - il leader del Carroccio, il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli e quello dell'interno Roberto Maroni.
13:07 Formigoni: "Pisapia ha saputo suscitare speranza" 22 "Tra le componenti che hanno fatto vincere Pisapia, c'è stata la capacità di interpretare una speranza, una sua speranza e una sua visione in cui si sono riconosciuti in tanti. Da parte nostra questo è mancato, nascondersi la realtà è il modo migliore per perdere". Così il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ha analizzato l'esito del ballottaggio a Milano, parlando in particolare di ciò che è mancato al Pdl.
13:05 In mattinata telefonata tra Bossi e Berlusconi 21 "Oggi non parlo". Umberto Bossi risponde così ai cronisti che lo attendono a Montecitorio e gli chiedono un commento sull'esito dei ballottaggi e sulla tenuta del governo. "Scrivete quello che volete - aggiunge - tanto vi inventate tutto". Ma Berlusconi l'ha sentito? "Si stamattina al telefono", è l'unica risposta del leader della Lega Nord.
12:52 Bersani: "Con i referendum toglieremo l'ultima macchia" 20 Pier Luigi Bersani torna su quel 'giaguaro smacchiato' che ieri ha usato come simbolo della vittoria del Pd alle amministrative. E assicura che il referendum completerà l'opera di 'pulizia'. "Li abbiamo smacchiati tutti... E adesso togliamo anche l'ultima macchietta", ha detto il segretario Pd ai cronisti alla Camera, parlando del prossimo appuntamento alle urne.
12:42 Verifica governo dal 20 giugno alla Camera 19 La verifica di governo in aula alla Camera si terrà nella settimana dal 20 al 24 giugno prossimi. Lo ha stabilito la conferenza di capigruppo di Montecitorio. La scelta della data è nata dopo che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha sentito il presidente del Senato, Renato Schifani che gli ha comunicato l'intenzione di calendarizzare la verifica dopo i referendum. Siccome in quel periodo il calendario dell'assemblea di Montecitorio è già occupato dal decreto legge sullo sviluppo, si è stabilito di iniziare il 20 giugno. Una decisione che ha suscitato le proteste di Dario Franceschini, capogruppo del Pd, che avrebbe voluto si tenesse la settimana prossima.
12:18 Camera, verifica dal 20 al 26 giugno 18 Si terrà nella settimana dal 20 al 26 giugno la verifica di maggioranza dopo i mutamenti nella composizione del governo. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio
12:07 Donadi: "Il governo non andrà avanti per molto" 17 "Se Berlusconi fosse una persona seria, dopo una batosta simile dovrebbe dimettersi, ma non lo farà: la maggioranza non andrà molto avanti comunque". Questo il parere di Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia del valori alla Camera
11:58 Franceschini: "Berlusconi dimissionario alla Camera" 16 "Il governo Berlusconi si presenti dimissionario alla verifica parlamentare chiesta dal presidente Napolitano" dopo la nomina dei nuovi sottosegretari. Lo ha chiesto nell'Aula della Camera il capogruppo del Pd Dario Franceschini.
11:36 Cicchitto: "Serve dibattito serio" 15 "Nel centro-destra deve aprirsi un dibattito serio, senza scorciatoie di alcun tipo". Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera.
11:31 Alemanno: "Cambiamo il nome al Pdl e via al congresso" 14 "L'eventuale cambio di nome del Pdl è una cosa su cui già si stava pensando prima delle elezioni e credo che possa essere uno strumento importante, quasi obbligatorio, perchè il Pdl è anche condizionato dal rapporto che c'era tra Berlusconi e Fini" dice il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Che chiede un congresso.
11:24 Borghezio: "La Lega ricontratti l'alleanza" 13 "La Lega deve ricontrattare i termini dell'alleanza di Governo per far avanzare la strategia di liberazione del Nord" dice il leghista Mario Borghezio
11:23 Rutelli: "Tra Bossi e Berlusconi un patto personale" 12 "Berlusconi e bossi `si tengono` perché hanno un patto personale e nel Pdl non ci sono successori al premier perché nessuno ha il coraggio di dire la verità al capo". Così il leader dell`Api Francesco Rutelli
11:16 Prestigiacomo: "Basta candidati imposti dal centro" 11 'Non ha sbagliato Berlusconi. Ma non si puo' andare avanti con candidati imposti dal centro, non rappresentativi della gente. Dobbiamo avviare un concreto rinnovamento". Per il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, dalle amministrative è venuta una lezione: "le primarie, con tutte le regole necessarie, sono uno straordinario strumento di selezione delle classi dirigenti", da "importare nel centrodestra".
11:00 De Magistris ironizza: "Grazie a Berlusconi.." 10 'Consiglio a berlusconi di rispettare di piu' napoli e lo ringrazio per gli spot elettorali che ha fatto in mio favore. Per questo gli manderò in regalo una torta a forma di cervello" dice il neo sindaco di Napoli, Luigi de Magistris
10:52 Telefonata tra Bersani e de Magistris 9 Telefonata tra il segretario del Pd Pier luigi Bersani e il neosindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Cerchiamo di ragionare insieme, ci tengo molto a rafforzare il rapporto con il Pd", ha detto il neosindaco.
10:51 Sir: " Urge buon governo" 8 Dopo il turno delle amministrative "non è difficile ipotizzare, di qui ai prossimi mesi, una ristrutturazione dell'offerta politica". Lo scrive il Servizio Informazione Religiosa che in una nota dedicata ai ballottaggi si sofferma anche sulla singolare longevità politica del premier.
10:33 Foglio: "Primarie per il Pdl" 7 Otto punti per un regolamento, quello per le primarie per eleggere il presidente del pdl ed i coordinatori regionali. A lanciare la proposta, che ha anche una data, sabato 1 e domenica 2 ottobre su tutto il terriotiro nazionale, è il quotidiano "Il Foglio" di Giuliano Ferrara.
10:32 Milano, manifesti Pisapia: "Buon giorno Milano" 6 Nuovi manifesti affissi dallo staff del neo sindaco Giuliano Pisapia. Dopo il grazie ai milanesi dopo il primo turno, da stamani si trova in diversi punti della città la scritta su fondo rigorosamente arancione "Milano Buon Giorno!".
10:30 Rotondi: "Aiutiamo Berlusconi" 5 "Non si è berlusconiani solo quando Silvio vince. Questo è il momento di aiutare il premier a completare un programma di riforme e un lucido disegno di rinnovamento della politica italiana" afferma il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi.
10:28 Radio Vaticana: "Risultati destabilizzanti per Berlusconi" 4 "I risultati del voto potrebbero avere un effetto domino e destabilizzare il governo Berlusconi". E' quanto afferma la Radio Vaticana nella sua edizione in lingua francese
10:27 Pdl, stasera ufficio di presidenza 3 Stasera, a palazzo grazioli, è convocato l'ufficio di presidenza del Pdl
10:27 Berlusconi: "Alfano coordinatore? Vedremo". 2 "Vediamo, abbiamo il comitato di presidenza presto". Berlusconi, torna così sull'ipotesi di nominare il ministro della giustizia, angelino alfano, coordinatore unico del pdl.
10:24 Berlusconi: "Il mio funerale? E' rimandato..." 1 "Ho fatto una riunione, volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo" dice Silvio Berlusconi

Domani passaggio consegne
da Moratti a Pisapia
"Manterrò gli impegni presi"

Sempre mercoledì mattina, dovrebbe tenersi la proclamazione di Pisapia a sindaco da parte della commissione elettorale centrale
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Milano, il grazie di Pisapia sindaco (Newpress)
Milano, il grazie di Pisapia sindaco (Newpress)
Milano, 31 maggio 2011 - Si terrà domani alle 16 a palazzo Marino il 'passaggio di consegne' tra Letizia Moratti e il nuovo sindaco Giuliano Pisapia. Sempre per domani, nella mattinata, sarebbe attesa la proclamazione di Pisapia a sindaco da parte della commissione elettorale centrale.
Il nuovo primo cittadino ha detto: "In campagna elettorale si fanno tante promesse e si prondono tanti impegni. Io voglio dimostrare anche con la mia presenza qui che manterrò gli impegni e che li sto già mantenendo”. La scelta di incontrare gli inquilini delle case popolari risponde infatti alla volontà di Pisapia di dimostrare che fin dal primo giorno da sindaco, intende onorare le promesse fatte ai suoi elettori. “Sono stato in questa zona durante la campagna elettorale - ha spiegato - e adesso sono ritornato a parlare e a confrontarmi con le stesse persone, da sindaco di Milano, per vedere come insieme manterremo gli impegni per migliorare la città”. Pisapia ha ricordato anche l’incontro di stamani con i dipendenti del Comune: “Sono tornato a confrontarmi con i lavoratori del Comune, a salutarli e a dire loro buon lavoro per il futuro di Milano” e inoltre “sono andato a trovare una persona che mi ero ripromesso di andare a trovare non appena fossi diventato sindaco, una Medaglia d’argento e moglie di una Medaglia d’oro alla Resistenza, Nori Pesce”. E ha ribadito: “Voglio e vorrò, e lo farò, mantenere gli impegni che ho preso in campagna elettorale”.

"BUONGIORNO MILANO!" - Nuovi manifesti affissi dallo staff del neo sindaco Giuliano Pisapia. Dopo il grazie ai milanesi dopo il primo turno, da stamani si trova in diversi punti della città la scritta su fondo rigorosamente arancione "Milano Buon Giorno!". Il nuovo primo cittadino, dopo la maratona di ieri, tra feste, interviste e conferenze stampa, ha ripreso a lavorare oggi stesso incontrando i dipendenti comunali, i residenti di uno stabile popolare di San Siro e facendo visita alla vedova del comandante partigiano Giovanni Pesce.

CONSIGLIO COMUNALE - La vittoria di Giuliano Pisapia si riflette anche sulla composizione del consiglio comunale di Milano e grazie al premio di maggioranza il Partito Democratico ottiene 20 seggi su 48 consiglieri. Sinistra e Libertà ottiene 3 seggi, due la lista civica di Pisapia, due seggi anche per Sinistra per Pisapia e uno per Partito Radicale e Idv. Il Pdl invece ottiene 12 seggi, compreso quello di Letizia Moratti, e la Lega Nord conquista 4 consiglieri. Un consigliere andrà alla lista Milano al centro. Entra a Palazzo Marino anche Manfredi Palmeri, candidato sindaco per il Terzo Polo, e Mattia Calise, il candidato sindaco dei ‘grillini’, novità assoluta per la politica milanese.

COMITATO DONNE: "NOMINA VICESINDACA" - Le donne che il 13 febbraio scorso sono scese in piazza con le sciarpe bianche a Milano hanno deciso di far sentire di nuovo la loro voce per chiedere con forza che il nuovo vicesindaco sia una donna.  Per questo, il comitato delle Donne milanesi ha scritto una lettera aperta al sindaco appena eletto, Giuliano Pisapia, che ha già annunciato una giunta femminile al 50%. "Siamo a sollecitarti una scelta, concreta e simbolica insieme - ha scritto il comitato di cui fanno parte Amiche di Abcd, Usciamo dal silenzio, UdiAmilano, Di Nuovo Milano, Libera Universita’ delle Donne, Donne in quota e Arcilesbica Zami -, che vada oltre la composizione paritaria e di pari peso della tua squadra di governo e che veda, accanto a te in qualita’ di vicesindaca, una donna". Pisapia da tempo ha aperto alla possibilità di avere un vice al femminile e per il posto si fanno i nomi più disparati: dalla senatrice Marilena Adamo, che vanta una lunga esperienza in Comune, a Maria Grazia Guida, direttrice della Casa della Carita’, all’ex ministro Barbara Pollastrini.  L’intenzione del comitato, però, non è quella di sponsorizzare una qualche candidatura.

LETIZIA MORATTI - L’ex sindaco di Milano si è messa subito al lavoro nel suo ufficio al primo piano di Palazzo Marino. E' arrivata in municipio poco prima delle 9 e finora ha incontrato solo i suoi più stretti collaboratori. Chi l’ha vista la descrive serena, nell’atteggiamento di chi ha accettato la sconfitta delle urne.  Fuori dal suo ufficio sono già comparsi i primi scatoloni dove saranno collocati gli effetti personali per il prossimo trasloco. Anche nelle altre sedi distaccate del Comune tutti gli assessori hanno iniziato a raccogliere gli strumenti di lavoro personali per liberare gli uffici. Dalle indiscrezioni raccolte a Palazzo Marino il passaggio di consegne al nuovo sindaco Giuliano Pisapia potrebbe avvenire già mercoledì. 

ROBERTO FORMIGONI - "La campagna elettorale di Pisapia ha avuto successo perchè ha saputo interpretare una speranza nella quale si sono riconosciuti in tanti". A sostenerlo è il presidente della Regione Lombardia, che ha criticato il fatto che da parte del Pdl ‘’questa speranza è mancata.  Nascondere la realtà è  il modo migliore per perdere - ha sottolineato - io non la nascondo e dirò tutto quello che credo anche se saranno cose spiacevoli. Per quanto riguarda la vittoria di Pisapia - ha concluso - ha molti padri ma ha saputo mobilitare la militanza". Formigoni ha poi più volte ripetuto che quando si gioca “si vince e si perde tutti assieme”.
Alle critiche provenienti dalla Lega, il governatore risponde che quella di ieri “e’ stata una sconfitta che ha riguardato tutti, un segnale che l’elettorato ha mandato in maniera uniforme”. La richiesta di dimissoni che da qualche parte arrivano nei confronti del premier “non stanno ne’ in cielo nè in terra percè’ la maggioranza c’è e deve governare”. Quanto alla Regione Lombardia: “Noi abbiamo la coscienza a posto e anzi a volte ci sentiamo sacrificati per quello che abbiamo fatto perche’ siamo la regione piu’ virtuosa d’Italia ma anche la piu’ penalizzata”. Per quanto riguada poi l’atteggiamento che Berlusconi ha tenuto in questa campagna elettorale, secondo Formigoni “il premier è stato esasperato dalle mille vicende che l’hanno riguadato e dalle mille aggressioni subite”.

RECORD DI VOTI PER PISAPIA - Il nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha ricevuto ieri più voti di quelli raccolti da Letizia Moratti quando vinse le elezioni per il capoluogo lombardo al primo turno nel 2006. Un dato che sembra contraddire quindi le prime analisi a caldo formulate da esponenti del centrodestra, secondo cui la sconfitta della Moratti sarebbe da addebitare ai ‘voti mancati’, persi per strada in questi cinque anni.
Sicuramente Letizia Moratti ha avuto meno voti dal 2006: allora erano stati 353.410, nel 2011 sono scesi a 273.401 (nel primo turno) risalendo leggermente a 297.874 nel ballottaggio. Mai un candidato del centrodestra aveva ricevuto meno di 300.000 voti a Milano dal ‘93 a oggi, anche se bisogna considerare che in 18 anni gli elettori in città sono diminuiti di 200.000 unità. Giuliano Pisapia ha però ricevuto al ballotaggio 365.657 voti, che sarebbero stati sufficienti a dargli la vittoria anche nel 2006 in una sfida un po’ ipotetica, considerando che i voti di allora della Moratti (353.410) erano quelli del primo turno. Se il centrodestra ha perso, la sinistra quindi ha vinto, riuscendo a incrementare di molto le adesioni: a Pisapia va infatti il record di voti per il candidato di quest’area nelle elezioni comunali.
 

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