Inappuntamenti su 26 maggio 2011 a 19:38
“Libere”, l’atto unico di Cristina Comencini in scena a Napoli per la regia di Carlotta Cerquetti lo scorso 25 maggio, è stato un salutato da un grande sucesso di pubblico. Riportiamo un frammento dell’articolo di Mara Fortuna apparso oggi su “il mediano.it
“Libere” parla del femminismo e della situazione delle donne oggi in Italia. Parla di quello che il femminismo e la politica (che non l’ha mai accolto) non sono riusciti a fare. Due donne, una matura, con tre figli ormai grandi e un passato da femminista, e una giovane si incontrano, si capisce poi, nella sala d’aspetto di un ginecologo. La difficoltà di comunicazione iniziale lentamente si scioglie, quando nel dialogo, aperto e sincero, entrambe si riconoscono l’una nell’altra, scoprono le somiglianze, molto più significative delle differenze.
L’opera di Cristina Comencini ha il grande merito di provocare la riflessione e favorire il dibattito, cose diventate ormai molto rare, soprattutto su questi temi. Ogni rappresentazione, infatti, viene seguita da una discussione a cui sono tutti invitati a partecipare. Così, terminati gli applausi e accese le luci, introdotto da una breve ed efficace presentazione della Comencini, in sala sono iniziati gli interventi. Ha parlato la dott.ssa Papa, che ha ricordato come con l’80% dei medici obiettori la legge 194 non è realmente applicata e che con il taglio dei fondi ai consultori, operati negli ultimi anni, queste strutture sono state depauperate e costrette alla chiusura.
È intervenuta la prof.ssa Capobianco, che ha denunciato l’assenza totale a Napoli di luoghi dove è possibile per le donne incontrarsi e riunirsi. E a seguire sono intervenute tante donne, e qualche uomo, che hanno parlato dei problemi delle donne migranti, della violenza sessuale, del lavoro, dell’educazione dei figli, dei diritti che non sono stati acquisiti per sempre e che vanno difesi, mentre negli ultimi anni si è pericolosamente abbassata la guardia.
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