PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

sabato 9 aprile 2011

9 MARZO: RASSEGNA STAMPA


Notte Bianca della scuola e della democrazia . Con il PD per far crescere un'Italia migliore

Il programma delle città, gli ospiti, gli orari, tv e siti della diretta: un grande evento per ricominciare a costruire il futuro

pubblicato il 8 aprile 2011 , 1262 letture
locandina Notte bianca della scuola
Si svolgerà venerdì 8 Aprile la "Notte bianca della scuola e della democrazia" promossa dal Partito democratico. L’appuntamento è nei teatri di Milano, Torino, Bologna, Napoli, Roma -collegate in diretta televisiva e web- e Trieste, Genova, Novara, Guastalla (Reggio Emilia), e Mamoiada (Nuoro) dove il Pd ha mobilitato politici, insegnanti, studenti, famiglie e personaggi della cultura e dello spettacolo, uniti nella difesa della scuola pubblica e della democrazia.

Sarà un grande momento di incontro e confronto per riaffermare insieme il valore del lavoro degli insegnanti, veri eroi moderni indispensabili per il futuro del Paese e dei giovani. E con il processo breve verso l'approvazione a tappe forzate sarà l'occasione per denunciare le distorsioni che il governo intende promuovere nel sistema della giustizia, per manifestare a favore della legalità. I temi della “maratona notturna”, sono stati anticipati da Pier Luigi Bersani e contenuti nelle proposte del Pd, atte a portare avanti un'idea alta di scuola, per uscire dall'empasse della guerra tra poveri cui sono costretti i precari del settore.

Proposte che a grandi linee riguardano: il ritiro della terza tranche di tagli prevista per il prossimo anno scolastico; la stabilizzazione di chi sta lavorando su posti vacanti, per assicurare la continuità didattica che è parte della qualità della scuola; l’istituzione di un organico funzionale per le scuole autonome; investimenti nella formazione degli insegnanti e per l'innovazione didattica.

Per il futuro servono nuove regole che non facciano proliferare il precariato scolastico, ma che sappiano selezionare i giovani laureati con le migliori attitudini all'insegnamento- ha detto Bersani - Perché con una scuola pubblica messa in ginocchio dai tagli del Governo è più povera anche la democrazia del nostro Paese. Invece di fare il tour dei salotti televisivi a difendere il Premier- ha proseguito - invitiamo il Ministro Gelmini a portare nelle commissioni competenti e nelle aule parlamentari i provvedimenti e le risorse adeguate per una scuola pubblica di qualità”.
Bersani ha concluso: "Tremonti e Gelmini prendano atto una volta per tutte che chi taglia oggi su scuola, ricerca e università sta tagliando il domani di un intero Paese e che il diritto all'istruzione è uno dei pilastri della nostra Carta Costituzionale. Noi non permetteremo che lo si smantelli così".

Scuola e democrazia – ha spiegato la Responsabile scuola nella Segreteria del Pd Francesca Puglisisono un binomio indivisibile. Scendiamo in piazza per difenderle entrambe, perché il futuro dei giovani è anche il futuro del Paese. Un futuro che diventa sempre più difficile. I prossimi tagli di 19.500 insegnanti e 14.500 di personale Ata metteranno la scuola in ginocchio. Gli effetti dei tagli passati già si vedono con aule sempre più affollate, impossibilità di rispondere alle domande di tempo pieno che invece aumentano sempre di più”.

Quello della Notte Bianca è, dunque, un grande appuntamento a cui partecipare direttamente o da seguire sul web, sul sito del Pd o su www.lanottebiancadellascuola.it e in tv, su Youdem.tv (Sky 813), oltre ai siti e le tv private che manderanno in onda la manifestazione.

La maratona partirà dal tardo pomeriggio quando, alle 18, ad aprire l'evento sarà la web-videoradio dedicata, radio Notte bianca, in diretta streaming e video. Dalle 21, si potranno seguire le dirette dalle cinque città collegate: Bologna, Roma, Milano, Torino, Napoli.

Ecco il punto sulle città collegate dalla diretta.
La notte bolognese, cui parteciperanno il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, e il candidato sindaco, Virginio Merola, sarà ospitata nel Teatro Testoni Ragazzi e condotta dal giornalista Rai Santo Della Volpe. Fra gli ospiti, il direttore de l'Unità Concita De Gregorio, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, il pedagogista Franco Frabboni, il disegnatore satirico Sergio Staino, la giornalista Bice Biagi, la campionessa mondiale e olimpionica Josefa Idem, il Coro dei bambini "R'Esistente" e, per chiudere, gli irriverenti Skiantos. Per il Pd saranno presenti anche la responsabile Scuola della segreteria nazionale, Francesca Puglisi, la capogruppo Pd in commissione Cultura e Istruzione della Camera dei deputati, Manuela Ghizzoni. Per il Pd emiliano, interverranno anche il segretario provinciale Raffaele Donini, quello regionale Stefano Bonaccini e Maurizio Cevenini. Sono previste le testimonianze di alcuni rappresentanti del mondo della scuola bolognese, di Roberto Frabetti (direttore del Festival Europeo) e Antonio Danieli (Scienza in piazza). La Notte di Bologna sarà dedicata a Ettore Tarozzi, l’assessore dei sindaci Dozza, Fanti, Zangheri, "papà" del tempo pieno, della scuola dell’infanzia comunale e del febbraio pedagogico, scomparso alcuni giorni fa.

A Milano a fare da sfondo alla serata sarà il Palazzo delle Stelline in Corso Magenta 61. Oltre a Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano, tra gli ospiti che parteciperanno alla serata ci saranno il pianista Roberto Cacciapaglia, lo scrittore Antonio Scurati e l'insegnante Marco Rossi Doria, gli artisti Antonio Cornacchione e Flavio Oreglio. Testimonianze anche di studenti e docenti. La voce del Pd sarà quella del presidente del gruppo democratico alla Camera, Dario Franceschini, e delle parlamentari Marilena Adamo e Emilia De Biasi. Per i democratici milanesi, saranno presenti anche Stefano Boeri, capolista Pd Comune di Milano; Roberto Cornelli, segretario Pd Milano;
Filippo Barberis, responsabile Scuola Pd Milano; Marilisa D’Amico, candidata al Consiglio Comunale di Milano e Docente Diritto Costituzionale e Marco Campione, responsabile Scuola Pd Lombardia. Presenterà Maria Piera Ceci, giornalista di Radio 24..

A Torino, alla Fabbrica delle E di Corso Trapani 95, invece, la serata sarà presentata dal duo comico I Mammuth e vedrà protagonisti, tra gli altri, insieme al candidato sindaco Piero Fassino, il rettore del Politecnico Francesco Profumo e il prorettore dell'Università Sergio Roda, l'ex calciatore Massimo Mauro, gli scrittori Alessandro Perissinotto e Younis Tawfik, gli artisti Marco Bertone e Beppe Braida. Ci saranno anche il presidente del Forum Istruzione e deputato Pd, Giovanni Bachelet, e la senatrice Pd, Mariangela Bastico.

Alla Galleria Principe di Napoli, di fronte al Museo Archeologico Nazionale, alcuni reportage video testimonieranno delle eccellenze della scuola napoletana, mentre presidi, insegnanti e studenti racconteranno la loro quotidiana esperienza nella scuola al tempo della Gelmini. Nel corso della serata, aperta dal Coro dell’Istituto Mazzini di Napoli e presentata dall’attrice Rosaria De Cicco, interverranno il candidato sindaco di Napoli del Partito Democratico Mario Morcone, la presidente del PD Rosy Bindi e la consigliera regionale Angela Cortese. Alcuni attori leggeranno inoltre passi della Costituzione, dei discorsi di Piero Calamandrei e passi tratti da “Lettera a una professoressa”, scritta dagli allievi della scuola di don Lorenzo Milani, mentre la giornalista Matilde Andolfo, co-autrice del “Diario di Annalisa Durante”, ne condividerà con il pubblico diverse pagine. Porteranno il loro contributo anche Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese dell’associazione contro le mafie Libera e la scrittrice Clara Sereni. A concludere, un concerto del quartetto jazz guidato dal pianista Francesco D'Errico, che presenterà il suo nuovo album, “A glance”.

A Roma l'iniziativa, che parlerà anche del mondo della ricerca, si svolgerà nella Casa delle Culture, a Trastevere (via San Crisogono, 45), con testimoianze, video, musica. Tra gli altri vi prenderanno parte il premio Oscar Vincenzo Cerami, sceneggiatore tra l'altro de "La vita è bella", lo scrittore e insegnante Marco Lodoli,  il direttore di Europa, Stefano Menichini, la presidente del gruppo PD al Senato Anna Finocchiaro, i parlamentari Pd Maria Coscia, Walter Tocci, Marianna Madia, l'eurodeputata Silvia Costa . Per il Pd romano, ci saranno anche Marco Miccoli, segretario di Roma; Paolo Masini, vice presidente Commissione Scuola del Comune di Roma; Sabrina Alfonsi, responsabile Scuola Pd Roma, e Lucia Zabatta.
Il programma sarà aperto dal discorso pronunciato da Piero Calamandrei a Roma l'11 febbraio 1950 al congresso dell’Associazione per la Difesa della Scuola Nazionale, letto dall'attrice e "preside" Elda Alvigini. Predisposta anche un'area giochi per i bambini, con animazione curata dall'associazione "Il flauto magico" all'interno della quale i bambini disigneranno e colorerranno le cartoline 'La scuola che vorrei'.
Prima dell'appuntamento alla Casa delle Culture, è prevista una fiaccolata che partirà, alle ore 19, dalla scuola Regina Margherita (via Madonna dell'Orto, 2), la più antica di Roma, per arrivare fino al ministero dell'Istruzione, dove verranno spente le fiaccole a simboleggiare come questo governo faccia di tutto per spegnere la scuola pubblica italiana. Durante l'iniziativa, inoltre, proseguirà la raccolta firme del Pd Roma in difesa delle mense scolastiche che ha già raccolto oltre 10 mila adesioni.


Nelle cinque sedi saranno proiettate video testimonianze di Ennio Morricone, Tullio De Mauro, Dacia Maraini, Corrado Augias, Riccardo Iacona, Gianrico Carofiglio, Daniele Luchetti, conclude la nota. Vi aspettiamo.




A proposito di: Se non ora quando?


L

Speriamo però davvero che non sia un gineceo!! Ma che la sala sia piena di uomini di ogni età. Non ci sarà una reale modifica dell'immagine della donna nella fitta trama di significati di cui sono intessute tutte le nostre relazioni e il nostro immaginario (non solo relativo alla tv!) senza una rivoluzione culturale: il che significa che, davvero, la questione è di tutti, e non solo delle donne.
Secondo una battuta che mi piace molto: negli uomini si attivano prima "i bassi fondi", poi vengono agganciati "alla rete di ricezione" anche il cuore e il cervello. Non c'è di che scandalizzarsi, è la loro biologia che funziona così (e un po' anche la nostra). Però questo non può bastare a giustificare, tollerare, addirittura enfatizzare forme di decadimento etico e di costume che ci sviliscono tutti. Ci imbruttiscono, ci fanno cretini di massa, altro che la libertà di essere se stessi nella scontatissima licenziosità per anime che si accontentano davvero di poco... Credo che il video della Zanardo, che anch'io ho proposto, voglia significare proprio la possibilità, alternativa alla massificazione di ciò che è scontato e banale, di usare nelle relazioni (reali o virtuali che siano) la propria vera faccia imperfetta, ma autentica ed unica. La Faccia parte del corpo, la Faccia che rappresenta un carattere e dei comportamenti, la Faccia sociale collettiva, la Faccia dei significati condivisi.. Questa sarebbe la vera rivoluzione! questo è il difficile che si contrappone al troppo semplice, per essere degno di noi. Già, perchè noi siamo meglio di come ci rappresentano e ci rappresentiamo. Finchè non attueremo questo salto di consapevolezza il silicone continuerà a riempire insicurezze, percezioni, convinzioni e comportamenti individuali e, specularmente, collettivi. Saremo massa, utenti, target, mercato, cui vendere dignità in saldo a quintalate. Che tanto niente di meglio ci meritiamo.

"Il nostro tempo è adesso" i giovani precari in piazza a Bra e Cuneo



Sabato 9 aprile giornata di mobilitazione nazionale

Il 9 aprile sarà una grande giornata di mobilitazione in cui i precari, disoccupati, lavoratori autonomi, studenti, giovani senza diritti scenderanno in piazza per manifestare, uniti, la propria esistenza, per rivendicare i diritti che oggi sono loro negati, per far sentire la loro voce e raccontare chi sono, perché vogliono un altro paese, un paese che investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilità di realizzazione personale.
Per fare questo non vi sarà solo una sola grande manifestazione a Roma, ma centinaia dalle piazze in tutta Italia. A sostenere l'iniziativa locale anche i Giovani Democratici, il Popolo Viola Cuneo e il Comitato “Se non ora, quando?” della Provincia di Cuneo che sarà presente alla manifestazione per dire NO al precariato, ed invita madri, padri, figli, giovani e meno giovani a partecipare all’evento. L'appuntamento è sabato 9 aprile a Cuneo dalle 15 in piazza Audifreddi (piazzetta del Municipio) e a Bra dalle 16 in via Cavour.
"Non siamo più disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più tollerabile. Come non sono più tollerabili i privilegi e le disuguaglianze che rendono impossibile la liberazione delle tante potenzialità represse" questo e molto altro si legge nell'appello alla partecipazione di piazza. Appello all'indirizzo: www.ilnostrotempoeadesso.it

In corteo per un futuro migliore
i precari cacciano i black bloc

Lancio di vernice blu contro una banca a Roma. I partecipanti al corteo allontanano gli incappucciati. Pacifica protesta di studenti, disoccupati, free lance


Lancio di vernice contro una banca in via Statuto (De Leo)
ROMA - Un gruppo di giovani mascherati da black bloc, con caschi neri e cappucci ha lanciato vernice blu contro le vetrine della banca Unicredit in via Statuto: è stato l'unico tentativo di trasformare in qualcosa di diverso il corteo pacifico dei precari a Roma. Ma studenti, disoccupati, free lance, ricceratori non si sono lasciati coinvolgere: in molti sono intervenuti per allontanare, cacciandoli dal corteo, i presunti black bloc.
Il corteo è così giunto senza incidenti alal meta finale del Colosseo. Questa volta i «bamboccioni» hanno fatto sul serio. Gli eterni giovani, senza diritti né certezze lavorative, sono scesi in piazza per lanciare alla politica un messaggio forte e chiaro: «Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta». Era questo lo slogan – e il nome del comitato promotore – della manifestazione che sabato pomeriggio ha mobilitato migliaia di persone in tutta Italia.
VESTITI DA VECCHI - Il corteo dei precari, dei disoccupati, il popolo delle partite Iva, gli studenti, gli stagisti, i ricercatori, i free lance ha cominciato a sfilare per le strade di Roma intorno alle 15.30, mentre manifestazioni iniziavano in un'altra trentina di città italiane (e non solo). Obiettivo: riprendersi il presente, ancor prima del futuro, ed il Paese, partendo dal lavoro.
«Quando saremo assunti saremo dei vecchi»: alcune decine di giovani si sono presentati al corteo contro il precariato, travestiti da anziani. Sono i vincitori di concorso pubblico che non sono stati assunti dalla pubblica amministrazione: i posti di lavoro che dovrebbero spettare loro sono al Miur, Inail, Inps, Istituto per il commercio estero e ministeri della Difesa e dell'Interno.
Il corteo dei precari
                  

Un cartello dei precari a Roma (Agfroma)
DISOCCUPAZIONE FUORI CONTROLLO - Davanti a Santa Maria Maggiore la prima di una serie di performance: i precari hanno piantato le loro tende canadesi sotto la basilica e steso fili con mutande e calze, per protestare contro la mancanza di abitazioni popolari o a canoni accessibili. I precari stimano in 400 milioni di euro il volume degli affitti in nero nella Capitale. Ma non è soltanto un problema di casa, che è solo una conseguenza della mancanza di redditi dignitosi. «Sono in piazza per mio figlio Andrea, giovane fisico in fuga e per tutti i giovani d'Italia», recita il cartello portato da una donna in corteo.

La donna con il cartello sul figlio «cervello in fuga» (foto Infophoto)
LAURATO IN FUGA - «Mio figlio è un laureato 3+2 con 110 e lode e una tesi in neuroscienza - sintetizza la madre -. È dovuto emigrare a Londra per un dottorato per il quale viene pagato 1.500 euro». E sono «oltre 2 milione i Neet in Italia, ovvero i giovani che non studiano non lavorano e non si formano; sfiora il 30% la disoccupazione giovanile», sottolinea Salvo Barrano, archeologo free lance tra i 14 promotori della manifestazione. Tra loro anche Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili della Cgil: «Siamo in una condizione di stabile precarietà» che coinvolge già «due generazioni di lavoratori segnati da contratti a termine, senza diritti e con retribuzioni da fame. Servono risposte adesso».
SACCONI: SONO IN POCHI - Dalla Romagna dov'era in visita ai candidati sindaci del centrodestra a Gatteo e a Cesenatico, il ministro per il Welfare, Maurizio Sacconi, ha minimizzato la portata delle manifestazioni a Roma e nelle altre città: «Mi sembra un ritrovo sostenuto solo da alcune associazioni». «Non sono i precari, sono alcune associazioni - ha osservato il ministro -. Anzi, la Cgil è l'unica organizzazione che appoggia le manifestazioni. Non la Cisl e la Uil».

Il finto senatore che distribuisce pane ai precari (De Leo)
CAMUSSO A ROMA - A Roma, dove si è svolto l’evento principale con una street parade rumorosa e colorata, al Colosseo è stato montato anche un palco per musica e interventi: tra gli altri, quello del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che già con un videomessaggio era scesa in campo con i giovani, e che aveva poi aperto il corteo marciando in testa ai ragazzi. «Il tema del precariato è il tema del futuro del nostro Paese - ha detto Camusso -. Non si può immaginare che ci sia un futuro se ci sono intere generazioni che pensano che questo Paese non li vuole e non dà loro nessuna prospettiva».
«Ma vogliamo essere anche ironici e dissacranti - ha spiegato Luca De Zolt, organizzatore dell’evento romano -: siamo tutti giovani, studenti, precari, non precari e cittadini». E a dimostrarlo, davanti all'anfiteatro Flavio c'era un finto senatore sui trampoli, che distribuiva pane ai precari. Al petto un cartello: «Senatore bla bla bla». Il corteo, partito da piazza della Repubblica, è giunto fin qui dopo aver attraversato l’Esquilino. «Abbiamo scelto un percorso nuovo – precisa De Zolt - che passava attraverso il quartiere Esquilino, perché tutta la città ci potesse vedere e partecipare».
«NON SPARATE SULLA RICERCA» – L'iniziativa è nata sul web, grazie al passa parola tra la «generazione precaria». Ha coinvolto anche personaggi famosi: Ascanio Celestini, Dario Vergassola, Dario Fo, Margherita Hack, Sabina Guzzanti, Subsonica e tutto il cast de'l film Boris che ha sfilato a Roma: al Colosseo, Piero Sermonti, Ninni Bruschetta e Caterina Guzzanti sono poi saliti sul palco.
In piazza c'erano anche i precari dell'Ispra (i primi a salire sul tetto per evitare il licenziamento) - che indossando maschere bianche hanno inscenato un flash mob dal titolo: «Non sparate alla ricerca» -, il comitato «Se non ora quando» (protagonista delle manifestazioni da un milione di persone del 13 febbraio scorso per rivendicare la dignità delle donne) ed il fronte dell'opposizione: Pd, Idv, Verdi, Pdci-Federazione della sinistra. Tra i politici in prima fila, Nichi Vendola.

La testa del corteo dei precari sabato a Roma (foto De Leo)
BAGNASCO: PRECARI SENZA FUTURO- Al fianco dei giovani, senza se e senza ma, si è schierata la Cei: «Il precariato lavorativo sia solo una fase transitoria», ha ammonito il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, per aprire le porte ad un lavoro «a tempo indeterminato» e «dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita».
E per chiedere un futuro con un lavoro vero, alcuni precari hanno improvvisato un flash mob - durante il corteo a Roma - sotto l'assessorato alle Politiche sociali di Roma Capitale, dove è stato creato un finto Sportello welfare di cartone, che distribuiva fac simile di banconote da 50 euro.
«BERLUSCONI SI FACCIA DA PARTE» – I precari accusano il governo «che ha deciso di sacrificare una o più generazioni sull'altare degli interessi di qualcuno, della rendita e della speculazione». E chiedono al premier Silvio Berlusconi di «farsi da parte»: «Non ha affrontato la crisi – dicono - ci ha umiliati e trascinati in un baratro di povertà e disoccupazione». I precari, chiedono un Paese diverso che «permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare» e che, quindi, «investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni, invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilità di realizzazione personale».

Lo «speech corner» a Porta Portese per i precari (Omniroma)
MELONI: SERVE PIU' CORAGGIO - «Dite che è giunto il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per questo scendete in piazza il 9 aprile. Sono d'accordo», ha scritto Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, in una lettera aperta ai precari. «Ma dopo aver letto il vostro manifesto, ho qualche timore – ha aggiunto -. Non possiamo scendere in piazza per difendere non i nostri diritti, ma quelli della generazione precedente che ce li ha scippati. Proprio come pochi mesi fa quando gli studenti hanno manifestato in difesa dei privilegi dei baroni. È inutile rimpiangere un sistema che non ci possiamo più permettere, ma è possibile impegnarsi per costruirne un nuovo. La battaglia sarà dura. Io sono vostra disposizione per affrontare insieme il programma di un'agenda concreta», concludeva Meloni, che tuttavia non ha presenziato alla manifestazione.
Carlotta De Leo
09 aprile 2011


Precari sabato in piazza: il nostro tempo è adesso

In piazza per gridare "la nostra esistenza" e "il desiderio non più rinviabile di vivere la nostra vita": gli eterni giovani senza diritti e certezze si preparano a rivendicare che "il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta". Con questo slogan - che è anche il nome del comitato promotore - i precari, i disoccupati, il popolo delle partite Iva, gli studenti, gli stagisti, i ricercatori, i free lance sfileranno sabato per le strade delle città italiane e non solo, per riprendersi - è il loro diktat - il presente, ancor prima del futuro, ed il Paese, partendo dal lavoro.
E dalla richiesta al premier Silvio Berlusconi di "farsi da parte": "Ci ha umiliati e trascinati in un baratro di povertà e disoccupazione", dicono, non avendo fronteggiato la crisi. Con loro in piazza ci sarà la Cgil, ma anche il comitato 'Se non ora quando' (protagonista delle manifestazioni da un milione di persone del 13 febbraio scorso per rivendicare la dignità delle donne) ed il fronte dell'opposizione: Pd, Idv, Verdi, Pdci-Federazione della sinistra hanno dato la propria adesione all'iniziativa, nata dal passaparola tra la 'generazione precaria', come si definisce, e dal tam tam sulla rete. Al fianco dei giovani la Cei: "Il precariato lavorativo sia solo una fase transitoria", ammonisce il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, per aprire le porte ad un lavoro "a tempo indeterminato" e "dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita".
Loro, i precari, chiedono un Paese diverso che "permetta a tutti - scandiscono nell'appello - di studiare, di lavorare, di inventare" e che, quindi, "investa sulla ricerca e sulle giovani generazioni, invece di relegarle ai margini del sistema produttivo, mortificandone le competenze e cancellando ogni possibilità di realizzazione personale". Sarà una grande giornata di mobilitazione, sostengono gli stessi promotori dell'iniziativa, che riunisce le più disparate realtà tra associazioni, reti sociali, sconosciuti e personaggi famosi (Ascanio Celestini, Dario Vergassola, Dario Fo, Margherita Hack, Sabina Guzzanti, Subsonica sono solo alcuni dei nomi che figurano tra le adesioni raccolte): ci sono gli operatori dello spettacolo, chi lavora nei call center, gli archeologi, i giornalisti precari ed anche i giovani imprenditori.
Sono "oltre 2 milione i Neet in Italia, ovvero i giovani che non studiano non lavorano e non si formano; sfiora il 30% la disoccupazione giovanile", sottolinea Salvo Barrano, archeologo free lance tra i 14 promotori della manifestazione. Tra loro anche Ilaria Lani, responsabile Politiche giovanili della Cgil: "Siamo in una condizione di stabile precarietà" che coinvolge già "due generazioni di lavoratori segnati da contratti a termine, senza diritti e con retribuzioni da fame. Domani saremo in piazza per porre all'attenzione dell'agenda pubblica il tema dei giovani. Servono risposte adesso". Tante le iniziative organizzate nelle principali città: da Napoli a Torino, da Milano a Bologna sino a Palermo, passando per Roma e arrivando anche a Washington e Bruxelles. Nella capitale è in programma una 'Street parade' che confluirà al Colosseo, cui parteciperà anche il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che già con un videomessaggio è scesa in campo con i giovani e contro la politica del tempo scaduto
 
08 aprile 2011


Lavoro, precari in piazza: «Il nostro tempo è adesso»

“Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”: questo lo slogan con cui scenderanno oggi nelle maggiori piazze italiane migliaia di disoccupati, precari, studenti, stagisti, ricercatori e free lance per riprendersi il proprio presente e il loro diritto al lavoro.
Un Paese diverso da quello di oggi, che permetta a tutti di studiare, lavorare e che investa sulla ricerca e sulle nuove generazioni, invece di spingerle ai margini del sistema: questo ciò che chiedono e rivendicano realmente i protagonisti di questa manifestazione che coinvolgerà personaggi di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo quali Dario Fo, Margherita Hack, Sabina Guzzanti, Subsonica e molti altri.
Sarà presente anche la Cgil e il comitato autore del maxi corteo per la rivendicazione della dignità delle donne dello scorso 13 febbraio, “Se non ora quando’’. Hanno dato adesione all’iniziativa, partita da un passaparola generale attraverso Internet, anche i partiti di opposizione come Pd, Idv, Verdi e Pdci-Federazione della sinistra. Accanto alla cosiddetta “generazione precaria’’, pure la “Cei’’ (Conferenza episcopale italiana).
«Il precariato lavorativo sia solo una fase transitoria – ha dichiarato il presidente della “Cei’’, cardinal Angelo Bagnasco -- per aprire le porte ad un lavoro a tempo indeterminato e dare anche la possibilità di un futuro, di un progetto di vita».
Da Milano a Bologna, da Napoli a Palermo, sono tante le iniziative in programma per la giornata odierna, mentre a Roma è prevista una street parade che confluirà al Colosseo.
Sono oltre 2 milioni nel nostro Paese i “Neet’’ (Not in Education, Employment or Training), vale a dire i giovani che non lavorano, non studiano e non si formano. Una classificazione che sta stretta alle vittime del precariato, ovvero due generazioni di lavoratori costretti a contratti a termine e a paghe misere. Ciò che tutti loro reclamano è una risposta e adesso.
Miki Marchionna





Nessun commento:

Posta un commento