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martedì 15 marzo 2011

A Milano in migliaia manifestano contro il Governo. "Così si stupra la Costituzione"

Milano - Largo Cairoli
Milano – Sabato 12 marzo in largo Cairoli a Milano ha preso corpo la protesta contro il Governo. In migliaia si sono radunati insieme al premio Nobel Dario Fo, per contestare il Premier, Silvio Berlusconi, in merito alla Riforma della Giustizia e a quella della Scuola. Presenti tra gli altri il Popolo viola, gli autoconvocati di Articolo 21, Libertà e giustizia  e Valigia blu, comitati di insegnanti e studenti, tutti uniti nella difesa della Carta a pochi giorni dall’anniversario dell’Unità d’Italia.
Dario Fo ha scaldato la piazza con attacchi diretti al Presidente del Consiglio, senza tralasciare nemmeno i fatti di cronaca più recenti, arrivando a schernire  il figlio del Sindaco Letizia Moratti per lo scandalo Bat-casa che l’ha travolto. (Nel video)
La piazza si anima, scandisce cori e grida in un’atmosfera di festa, complice il carnevale ambrosiano, miscelando dosi di ferma protesta e vivace indignazione con forme più leggere e scherzose di critica. Spuntano cartelli e maschere,  si ride sul palco e tra la folla.

Sul palco Salvatore Borsellino, con l’immancabile agenda rossa come quella del fratello Paolo, commuove e incita a una ferma resistenza nei confronti del Governo. Ai nostri microfoni commentando la Riforma della Giustizia, parla di “stupro” della Costituzione . Anche l’ex poliziotto e consulente informatico Gioacchino Genchi strappa applausi e infiamma la piazza, come del resto lo stesso Piero Ricca, esponente di Qui Milano Libera.
A margine della manifestazione fanno il loro ingresso accompagnati da carri colorati e maschere festose anche i ragazzi del Samedi Gras, il sabato grasso antirazzista e multietnico organizzato da Milano Movida e MilanoX.
Abbiamo raccolto le voci della piazza, le dichiarazioni di Salvatore Borsellino, Gioacchino Genchi e Piero Ricca.
Sergio Demonte

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