GUERRA IN LIBIA/ 2011, Italia: siamo traditori di Gheddafi? VIDEO
Italia in guerra contro la Libia di Gheddafi: siamo traditori? VideoYoutube.
GUERRA IN LIBIA 2011 – Il colonnello Gheddafi ci ha chiamato traditori. Al pari di Marco Travaglio, non sono un esperto di politica estera. Non posso quindi permettermi di fare il professore e squadernare giudizi sull’attuale crisi libica (ammesso qualcuno possa darne di fondati: quando si infila la testa nel sacco della guerra non si vede più niente e non si sa dove si va a finire).
TRATTATO ITALIA LIBIA – Non serve però essere esperti di politica estera, per capire che l’Italia ha stracciato un recentissimo trattato di amicizia con la Libia, con un voltafaccia repentino, profondo e ipocrita. Un trattato di amicizia votato favorevolmente dal Governo Berlusconi e appoggiato dal Pd. Qualcuno potrebbe dire: ma adesso Gheddafi sta massacrando i civili, il voltafaccia è legittimo. Tralasciando il fatto che non è chiaro quanto siano “civili” i ribelli anti-Gheddafi (nel senso che più che di bombardamenti su civili disarmati, in Libia sembra esserci una guerra civile fra esercito di Gheddafi e rivoltosi armati e coordinati chissaà da chi), nel trattato firmato con la Libia è specificato testualmente che l’Italia giura di non appoggiare in nessun caso operazioni militari contro la Libia. Qualsiasi cosa accada. Non serve essere esperti di politica estera, per capire che chi ha firmato tale trattato avrà pensato:”Ma sì… cosa vuoi che accada!”.
RITORSIONI GHEDDAFI – Potete quindi immaginare quanto Gheddafi e la Libia ci vogliano bene in questo momento: da “amici personali” siamo passati a parte attiva in un’operazione militare che sventola alta in cielo la Risoluzione Onu 1973, come se fosse carta bianca che tutto concede (la chiamano interpretazione “estensiva”). I nostri aerei non hanno sparato un colpo (così dicono Berlusconi e La Russa), ma abbiamo concesso l’utilizzo delle nostre basi (situazione vietata dal trattato Italia-Libia) e i Tornado hanno “accecato” i radar libici. Come è stato già sottolineato da altri, l’Italia rischia di più e ci guadagna di meno, da questa situazione: siamo dei traditori a due passi dalla Libia, il rischio di ritorsioni è concreto (Berlusconi sostiene che Gheddafi non ha armi di gittata sufficiente per colpire l’Italia, ma non serve essere esperti di politica estera, per sapere che la gittata degli atti terroristici è sufficiente ad attaccare in ogni dove…). Ondate di immigrati-profughi, danni economici (visti i comuni interessi Italia-Libia): quello che rischiamo è chiaro, quello che abbiamo da guadagnarci lo è un po’ di meno. A parte la gloriosa soddisfazione di aiutare un fantomatico “risorgimento” nord africano… (beate le anime candide che ci credono).
MARCO TRAVAGLIO VIDEO YOUTUBE – Nel video Youtube “embeddato” nel presente articolo, vi propongo l’ultima sortita di Passaparola, con un Marco Travaglio che fornisce diverse informazioni utili per comprendere i rapporti Italia-Libia.
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