PER RIPRENDERCI LA NOSTRA DIGNITA'

venerdì 11 marzo 2011

11 MARZO: RASSEGNA STAMPA


Se non ora quando?”, manifestazione a Piedimonte


PIEDIMONTE. “La manifestazione dell’8 marzo a Piedimonte Matese è stata un racconto di festa, che ha avuto i toni caldi dei colori dei coriandoli, che con la complicità del vento piroettavano attorno ai bellissimi quadri esposti dagli artisti del Matese”.
Lo afferma Antonietta Fortini, referente matesina del movimento “Se non ora quando?”. “Si è magicamente vissuta un’atmosfera mista di voci, canto,  poesia ed arte che ha sprigionato emozioni di rinnovamento e possibilità. – continua la Fortini – E’ un percorso, questo, iniziato il 13 febbraio con la manifestazione “Se non ora quando” e che vede, ancora una volta, le donneprotagoniste di una mobilitazione volta a scuotere con il loro vissuto le coscienze del nostro territorio”. Si sono inizialmente alternate sul palco le voci di Emanuela di Lullo (The dream of butterfly) e le note (articoli) che armoniosamente la Costituzione pone  in difesa della donna,  raccontate e approfondite dalla  professoressaLilly di Buccio, che ha spinto la sua riflessione anche sulla “giustizia di genere”.
La poetessa e artista  Fausta Visconti, che ha ricevuto il premio letterario sulle pari opportunità, ci ha incantato con la sua poesia “Donna”. Ha proseguito la cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio,"Donna impegnata per la Pace" che aveva aperto la manifestazione “Se non ora quando” a Caserta. Lei ha ribadito la sua presenza nella piazza e nella mobilitazione proprio per una difesa strenua ed una valorizzazione della "Donna che osa nel nome della Pace difendere le proprie idee,  sfidare le incertezze e disarmare l' arroganza dell' uomo che considera le donne solo come un oggetto di piacere”.
E’ intervenuto, anche, il sindaco Vincenzo Cappello che ha riportato l’attenzione sulle origini della celebrazione, ricordando quel lontano marzo del 1911, quando 146 lavoratrici furono protagoniste di un devastante rogo nelle fabbriche di New York. La riflessione si è, poi, soffermata sul ruolo combattivo che ha avuto la donna nel nostro territorio: un racconto di donne contadine, le “cafone” che nel 1911, pur di non farsi defraudare della loro terra, della loro seppur umile esistenza, si sono ribellate all’esproprio delle terre da parte della Sme per la costruzione dell’odierna diga, a Letino, così subendo l’onta del carcere. Poi è stata occasione gradita assistere al racconto sul palco di stralci del testo “Memorie di genere” (in prossima pubblicazione) opera nella quale si raccontano le voci, le memorie, le condizioni di lavoro e di vita di donne di Piedimonte Matese.
 Un testo animato dalla presenza e voce di due donne (Dalila Fiore e Daniela Sautto) che hanno interpretato i racconti di vita di alcune donne intervistate. Le condizioni di vita e di difficoltà del territorio, come quando si proietta la luce che attraversa un prisma di vetro,  hanno diversi colori e profondità:  si è rappresentata la condizione spesso inappagata e sofferente di una operatrice socio assistenziale, poi quella risoluta e combattiva della giovane ricercatrice e archeologaMariaChiara Scappaticcio.
Sono le donne che hanno voluto raccontarsi, - racconta Fortini – sono le donne che, sentendosi responsabili della deviazione nel sistema dei valori, si sono riproposte come partigiane della messa al mondo di una nuova Italia. Quindi, e’ stata occasione per raccontare delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù”. La possibilità di questa narrazione è stata possibile grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, al supporto e confronto che il comitato di Piedimonte Matese “Se non ora quando” ha avuto con il professor Costantino Leuci, agli artisti che hanno allietato l’evento (tra cui tra gli altri Enzo AltieriRiccardo Damiani), ai pittori che generosamente hanno contribuito con i loro quadri, e al lavoro alacre di Alessandro Riccitelli e Antonio Atzenidell’Associazione per la Sinistra Matese.




'Senonoraquando' torna in piazza
per la dignità delle donne

Il comitato ha organizzato una manifestazione che avrà luogo sabato 12 marzo davanti alla Prefettura. Al centro dell'iniziativa i valori della Costituzione
Ascoli Piceno, 10 marzo 2011 - Il comitato 'Senonoraquando'di Ascoli ha organizzato l'iniziativa 'Costituzione, diritti, lavoro, istruzione … la nostra dignità' per sabato 12 marzo.
Così come è avvenuto in tante città in occasione dell'otto marzo e in contemporanea con altre forme di mobilitazione nella stessa data del 12, anche le donne del capoluogo piceno si incontreranno per un sit-in di fronte alla Prefettura, alle 11 in piazza Simonetti, “per ricordare che la dignità delle donne passa soprattutto attraverso i valori della Costituzione, il lavoro e  una scuola pubblica per tutti”.
Sarà un'altra occasione di incontro, ma anche di musica, ad un mese esatto dall'iniziativa del 13 febbraio scorso che ha portato in piazza Arringo circa 500 donne dell'ascolano:“L'augurio di tante in quella occasione fu di non perdersi di vista; del resto, le occasioni per restare vigili su temi fondamentali della nostra vita quotidiana sono tante e noi, insieme, vogliamo coglierle tutte”.  






"Se non ora quando?" partecipa
all'iniziativa in difesa della costituzione




Scritto da Felicia Rinzo   
Giovedì 10 Marzo 2011 - 18:01
Ragusa - Il comitato “Se non ora quando?” di Ragusa aderisce e parteciperà alla manifestazione in difesa della Scuola pubblica e della Costituzione che si terrà il prossimo sabato, 12 marzo alle 17.00 in piazza Libertà a Ragusa. Esponenti di
partito, insegnanti, studenti, società civile, mondo sindacale e associazioni si troveranno uniti nella differenza dietro il Tricolore. Il comitato “Se non ora quando?”, volendo continuare a dare il proprio contributo scenderà in piazza per manifestare insieme alla parte di popolazione che si indigna per come la Costituzione e la Scuola pubblica sono state trattate dal Governo nazionale.




CRONACHE SE NON ORA QUANDO? RP RACCONTA LA FESTA DELLA DONNA SECONDO IL POPOLO ROSA

Le immagini della manifestazione in piazza della Repubblica, tra fiocchi rosa, letture e recital sul tema della pari dignità di genere
Perugia - 10/03/2011 11:15
SE NON ORA QUANDO? RP RACCONTA LA FESTA DELLA DONNA SECONDO IL POPOLO ROSA
Le donne di "Se non ora quando?" sono tornate in piazza in occasione della festa internazionale della donna a Perugia come in tante altre città dell'Umbria e d'Italia, per chiedere ad alta voce un paese più attento alla condizione femminile. Ecco le immagini di quanto successo in una piazza della Repubblica dove donne, giovani, mamme e nonne, studentesse e precarie, lavoratrici hanno voluto testimoniare il loro "impegno per giorni migliori" colorando di rosa un angolo di città, declamando poesie, sgranando i numeri di una parità ancora incompiuta, recitando cronache di ingiustizie quotidiane, ma anche di successi in rosa. Le parole di Anna Frank, di Umberto Veronesi, di Jorge Luis Borges, di giornalisti e scrittori e di tante donne d'Italia e del mondo sono state il veicolo per raccontare la storia di tante donne che nel mondo hanno lottato o stanno lottando per la conquista dei diritti universali.
"Nell'anno in cui si celebra il 150esimo dell'Unità d'Italia - ha scritto il comitato Se non ora quando - abbiamo voluto dare ancora più valore all'8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro paese. Vogliamo un'Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa".
 Video: Radiophonica.com
Servizio di Michela Deidda e Giulia Romagnosi
Montaggio di Nicola Palumbo






Si allarga la base della protesta "rosa"

Generazione Futuro Noto aderisce
al comitato "Se non ora quando?"




Scritto da Corrado Parisi   
Giovedì 10 Marzo 2011 - 11:30
Noto - Nella giornata internazionale della donna, il circolo di Generazione Futuro Noto ha aderito al comitato cittadino "Se non ora quando?". Già il 13 febbraio è stata massiccia la partecipazione in piazza XVI Maggio in occasione della manifestazione, in contemporanea in tutta Italia, in favore dei diritti delle donne e contro la mercificazione del corpo femminile. Il circolo di Generazione Futuro Noto ha partecipato all’installazione simbolica di un tricolore ai piedi della statua di Mariannina Coffa in piazza XVI Maggio.
Pur trattandosi di un incontro civico e apartico Generazione Futuro Noto ha ritenuto di partecipare, insieme alle altre e agli altri giovani e meno giovani della città rappresentanti di partiti, movimenti, associazioni e liberi cittadini, per esprimere un segnale chiaro di attenzione alla città.
“L’Italia non è un paese per donne e noi vogliamo che lo sia – affermano i rappresentati del circolo – nell’anno in cui si celebra il 150esimo dell’Unità d’Italia, diamo ancora più valore all’otto marzo, giornata nata per onorare le lavoratrici di tutto il mondo e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese. Vogliamo un’Italia capace di stare nel mondo, in modo aperto e solidale con tutti i popoli, soprattutto con quelli che lottano per la libertà come ora quelli del Nord Africa. Vogliamo che l’8 marzo sia il giorno delle donne che lavorano stabilmente fuori e dentro casa, di quelle che cercano lavoro e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre, e delle donne ridotte in schiavitù”.
Nel corso dell’evento di ieri i giovani e le giovani di Noto e del Sud Est hanno deposto un drappo tricolore cingendo la statua di Mariannina Coffa, la capinera di Noto, donna simbolo di una femminilità netina che ha combattuto per la libertà di esprimere la propria persona e i propri sentimenti attraverso le sue opere anche al di là della costrizione imposta da un marito troppo legato alla vetustà delle tradizioni.
“Ci auguriamo” – proseguono i rappresentanti del circolo – “che non sempre e solo i partiti si occupino del bene comune ma anche la cittadinanza netina proponga autonomamente azioni di consapevolezza culturale come questa a cui parteciperemo sempre con orgoglio e impegno”.




Crisi/ Il 9 aprile precari in piazza, 'Il nostro tempo è adesso'

Sono lavoratori di diversi settori





Roma, 10 mar. (TMNews) - Il prossimo 9 aprile, sotto lo slogan "Il nostro tempo è adesso", scenderanno in piazza lavoratori precari di diversi settori. Sono archeologi, giornalisti praticanti, portuali interinali, ricercatori precari, sindacalisti, imprenditori, praticanti legali, scrittori, lavoratori precari dello spettacolo, operatori di call center.
Promotori dello slogan, sull'onda del "Se non ora quando", i precari che scenderanno in piazza si definiscono "uno spaccato fedele dei giovani d'oggi" e hanno deciso adesso di mettersi insieme perchè, dicono, "non c'è più tempo per l'attesa". Lo spiegano nell'appello: "E' il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce".


A difesa della nostra Carta Costituzionale: Se non ora quando?

A difesa della nostra Carta Costituzionale: Se non ora quando?
ROMA - In un intervista di cinquant’anni fa, lo scrittore Leonardo Sciascia, descriveva con la sua chiarezza, eloquente e disarmante,  il valore del potere politico. la Costituzione, raccontava,  si stava tragicamente dissolvendo e subiva le pesanti pressioni dovute agli interessi personali e partitocratici.

L’idea della morte della Costituzione, mero pezzo di carta, che si lasciava cadere e non si muoveva, aveva bisogno, ogni giorno, di combustibile che in altri termini andava tradotto con l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere le responsabilità.
Anche il Parlamento, per Sciascia, era inesistente e questo perché assimilato dai partiti che si accordano o si disaccordano fuori dal Parlamento.  Il potere poi, secondo lo scrittore, era sempre altrove:  “Il potere non è nel Consiglio Comunale di Palermo – diceva- il potere non è nemmeno nel Parlamento della Repubblica, il potere è altrove”.

Le parole di Sciascia, in merito alla minaccia a danno della democrazia, derivazione dal rifiuto prepotente del potere politico di accettare la divisione dei poteri, sembrano essere il ritratto inquietante del panorama politico italiano, che dopo mezzo secolo è rimasto invariato.
Quel monito lanciato anni addietro, rimase inascoltato e l’inconsapevole omertà della gente fu il motivo principale per il quale  ad oggi facciamo i conti con  il decadimento di ogni diritto conquistato  grazie alla Costituzione della Repubblica italiana.
Ed è proprio in difesa di questo diritto supremo che il 12 marzo a Roma, ci  sarà una grande manifestazione, promossa dall’associazione Articolo21 e  sottoscritta da Cgil, studenti, ricercatori, docenti, attori, artisti, giornalisti ed anche dalla nostra redazione di dazebao.
Il corteo principale sfilerà  da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo, ma sono previste mobilitazioni in molte altre piazze italiane e all'estero.

Le informazioni dettagliate sugli appuntamenti a Roma e nelle altre città possono essere reperite sul sito      “
adifesadellacostituzione12marzo”  nel quale è stato inserito un Vademecum:

-La manifestazione è aperta a chiunque creda che la Costituzione sia una somma di diritti e di doveri per tutte le cittadine e tutti i cittadini, che sono sovrani nel proprio paese, come sancito dall’Art.1.
-La manifestazione è organizzata per difendere i valori della legalità repubblicana – troppo spesso impunemente violati – e della dignità costituzionale che non dev’essere calpestata.
-La manifestazione vuole ribadire la necessità della certezza del diritto, che  è  il primo bene pubblico indispensabile per ciascun cittadino, di qualunque schieramento. Per questo motivo si preferisce non vi siano simboli riconducibili a partiti o sindacati, nel rispetto dell’iniziativa che vuol essere trasversale ed aperta a chiunque vi si riconosca.
-La manifestazione si rivolge a tutte e tutti, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali, come sancito dall’Art.3, perché la Costituzione è di tutte e tutti e dev’essere protetta e difesa da cittadine e cittadini, giovani e meno giovani. Sempre.
-La manifestazione è più bella se avremo tra le mani un tricolore e una costituzione con i quali urleremo ‘basta’ a chi continua ad anteporre interessi privati al bene comune del nostro paese.
Porta con te alla manifestazione la Costituzione scarica e stampa l’immagine.


Festa della Donna, manifestazione organizzata dal comitato 'Se non ora quando'


Giornata della Donna festeggiata in modo particolare, ovvero con manifestazioni in varie piazze d'Italia promosse dal comitato 'Se non ora quando? Per i diritti delle donne'; ecco le immagini della manifestazione andata in scena per le strade di Roma: piazza Vittorio e altri tre punti in altrettante piazze della periferia. E Francesca Izzo ha assicurato: 'Riapriremo dopo l'8 marzo la grande discussione su cosa le donne vogliono fare e come contare sulla scena pubblica'.Se non ora quando - tutte le news | (© LaPresse)


Amore mio uccidi Garibaldi. Parla Isabella Bossi Fedrigotti

di Alessandra Stoppini il 10 marzo 2011
Nel prologo di “Amore mio uccidi Garibaldi” (Longanesi), Isabella Bossi Fedrigotti rievoca il gioco sulle scale della casa avita di Sacco Rovereto nel comune di Trento, quel“inventare il mestiere di chi ci viveva appeso”.
Dopo lo zio Nanetto con lo spartito in una mano, il conte il cui abbigliamento ricordava l’aspetto di un mugnaio, la donna - uomo “con la scollatura grande e maestosa”, il vecchio frate severo appeso di fronte una donzella vanitosa, ecco il nonno Fedrigo “sul quale non osavamo scherzare”. Il bisnonno, padre dell’amato nonno Ferdinando appare vestito nell’uniforme blu degli ussari. Accanto al conte - principe “il primo a dar lustro alla famiglia, forse solo per via matrimoniale” è appeso il ritratto della sua consorte, la boema Leopoldina Lobkowitz che sorride appena “le mani sul grembo, i capelli tirati su”.
Fedrigo e Leopoldina sono i protagonisti di questo volume che a trent’anni dalla prima uscita è ripubblicato in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il libro è incentrato sulle lettere che i coniugi si scambiarono in un momento fondamentale della storia europea e italiana. Romanzo storico, quindi ma anche appassionante storia d’amore tra due persone che la guerra stava per dividere.
Nel 1866 a Rovereto in Trentino “quasi nell’ultimo confine della monarchia” sta per scoppiare il conflitto che vedrà contrapposto l’esercito austriaco contro quello prussiano e quello del nuovo Stato Italiano. È la III Guerra d’Indipendenza nella quale il conte Fedrigo fedele suddito asburgico si arruola come volontario ed è spedito sulle montagne sopra Rovereto a combattere contro Garibaldi e le sue camicie rosse. “…cosa possono pretendere gli italiani da questo brigante? Dicono che da giovane, in Sudamerica, abbia fatto il pirata”.
Breve ma intenso romanzo d’esordio capace, con dettagli accurati, di ricreare un ambiente, un’epoca e una società aristocratica che svaniranno alla fine della I Guerra Mondiale. Alii bella gerunt, tu felix Austria nube, gli altri fanno la guerra, tu, Austria felice, pensa ai matrimoni. Mentre l’Ottocento sta lentamente volgendo al termine, questa tendenza degli Asburgo a utilizzare le unioni matrimoniali come strumento per allargare la propria potenza sembra ora tragicamente inutile. A Fedrigo “… è risparmiato il dolore di diventare italiano” muore nel 1902, mentre Leopoldina morì dieci anni prima del marito nel 1892, sempre fiera di essere suddito di una potenza imperiale. “Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi! Lo trovi gli spari e torni da me un eroe per tutti e non solo per gli occhi di una donna innamorata”.
Signora Bossi Fedrigotti ci descrive brevemente le figure dei suoi antenati Fedrigo e Leopoldina?
“Io li conosco dalle lettere e dai ritratti ma ne ricevo un messaggio discordante. Nelle lettere sono teneri, ingenui, sognatori, indifesi, fragili quasi, soprattutto il bisnonno. I ritratti mi restituiscono invece l’immagine di due persone rigide, severe, impacchettate nei loro vestiti scuri, serie se non tristi. Ma forse è colpa del pittore…”
Nel romanzo è posto in evidenza il concetto del Tirolo come terra di frontiera, avamposto dell’Impero di Francesco Giuseppe. Ce ne vuole parlare?
“La mia terra era ed è di frontiera, anche se ora non esattamente come prima. La frontiera c’è sempre stata nella mia vita, se non altro perché ho genitori di due nazionalità diverse. Al tempo dei bisnonni il Trentino era zona poverissima, infinitamente distante dalla capitale dell’impero, e facilmente trascurata, dimenticata da chi governava a Vienna. Inevitabile, dunque, che non pochi trentini, sudditi austriaci di lingua italiana, guardassero con speranza all’Italia che era paese giovane, vitale, reduce da una lunga marcia con la quale aveva raggiunto l’unità.”
Possiamo considerare il volume come una storia a due voci, nella prima parte la vita vista attraverso lo sguardo acuto di Leopoldina e la seconda parte invece dedicata al conflitto armato descritto da Fedrigo?
“Certo, è così.”
C’è voluta la guerra per sentirti dire che hai desiderio di me”. Che cosa ha provato leggendo le lettere dei Suoi progenitori che sono la testimonianza di una grande storia d’amore coniugale?
“Vorrei ricordare che si tratta di un romanzo, non di una memoria, che le lettere sono state riscritte e reinventate, sempre conservando il loro senso originale…”
La storica inglese Lucy Rial ha definito Giuseppe Garibaldi come il primo leader nazionale carismatico e comunicatore. Che cosa ne pensa?
“Mi pare che abbia ragione. Ma il mio Garibaldi, pur presentissimo e temuto, mitico e terribile, non appare mai. Del resto, nel 1866 era vecchio e malandato, ferito alla gamba tanto che in campo di battaglia giungeva in portantina. Comunque, al di là dei detrattori che, a sorpresa, si contano numerosi anche da noi, bisogna riconoscere che senza la sua energia e il suo carisma, difficilmente si sarebbe fatta l’Italia nei tempi in cui è stata fatta.”
Alla vigilia della manifestazione del 13 febbraio scorso Se non ora quando? Clio Napolitano ha detto “Vivo questo momento storico come con turbamento ma anche con speranza. Le donne sono tante cose, la maggior parte sono le donne di questo paese”. Possiamo domandarle una Sua opinione al riguardo?
“Poiché scrivo queste parole l’otto marzo, festa delle donne, e leggo che ci sono state due diverse manifestazioni di donne che non hanno voluto riunirsi per motivi che non mi sono sembrati così essenziali, do sì ragione a Napolitano, ma mi chiedo anche quando verrà il giorno della vera maturità delle donne italiane, dell’uscita dall’eterna adolescenza.”
Isabella Bossi Fedrigotti è nata a Rovereto da madre austriaca. Scrittrice e giornalista scrive su argomenti culturali e di costume sul Corriere delle Sera. Ha un suo forum nel sito www.corriere.it. Con il romanzo Casa di guerra (1983) è stata finalista al Premio Strega e al Campiello. Il successo al Premio Campiello è arrivato nel 1991 con il terzo romanzo, il bestseller Di buona famiglia. Altri titoli: Il catalogo delle amiche (Rizzoli 1998), Cari saluti (Rizzoli 2001), La valigia del Signor Budischowsky (Rizzoli 2003), Il primo figlio (Rizzoli 2008), Se la casa è vuota (Longanesi 2010). Tutti i suoi libri sono stati tradotti in varie lingue.
Autore: Isabella Bossi Fedrigotti
Titolo: Amore mio uccidi Garibaldi
Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2011
Prezzo: 15,60 euro
Pagine: 180




Sabato 12 manifestazione "a difesa della Costituzione" a Senigallia

Appuntamento alle 17 in piazza Roma per protestare contro gli attacchi a scuola, cultura, lavoro, diritti

Pubblicato il 11-03-2011   
Volantino manifestazione a SenigalliaIl 12 marzo “l’Italia s’è desta” in difesa della Costituzione. Queste le parole d’ordine della manifestazione di sabato 12 marzo, ore 17:00, in piazza Roma (Senigallia), alla quale tutti siamo chiamati a partecipare con tricolori e costituzioni alla mano. Una mobilitazione culturale e delle conoscenze per una giornata a difesa della Costituzione, della scuola pubblica, della conoscenza e del lavoro.
Tantissime le adesioni e le voci che ci saranno per una grande manifestazione trasversale a difesa della nostra Carta dagli attacchi ormai quotidiani che passano soprattutto attraverso i propositi di riduzione dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura e dalle proposte di modificare le norme che regolano il giudizio di costituzionalità delle leggi.

Nella 
manifestazione del 12 marzo il valore e l’importanza della conoscenza e la difesa del ruolo della scuola pubblica, assieme al rinnovato riconoscimento del ruolo fondamentale svolto dagli insegnanti ancora di più in un momento contrassegnato da politiche gravemente restrittive, rappresenteranno temi centrali contro lo strappo operato dai recenti attacchi alla scuola pubblica, già deturpata dai tagli tesi a ridurre gli spazi di coesione, uguaglianza, democrazia e partecipazione.

Importante quindi sarà essere 
presenti tutti in piazza Roma (Senigallia) sabato 12 marzo, ore 17:00, con i nostri contenuti: L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro; la bandiera della repubblica è il tricolore italiano; l’arte e la scienza sono libere; la repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro; lo Stato e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani; la repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica; tutti hanno diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e qualsiasi altro mezzo di diffusione; Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di razza, di sesso, di lingua, di religione; tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi; nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge; La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo.

Perché 
la Costituzione siamo tutti Noi. Difendiamola.

Sabato 12 marzo in piazza Roma (Senigallia), ore 17:00.



10 marzo 2011

Ei FUS...

100 Autori in piazza il 12 marzo mentre l'Agis chiede le dimissioni del ministro Bondi. E sullo sfondo una domanda: ma a quanto ammonta il Fondo Unico dello Spettacolo?
I 100 autori saranno nelle piazze italiane il prossimo 12 marzo per aderire al "Costituzione Day", la manifestazione di protesta in difesa della Costituzione. Nella carta, rilevano i 100 Autori in una nota, sta scritto (art. 9) che "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica". Nel comunicato diramato oggi l'associazione rileva poi come il congelamento di ulteriori 27 milioni di euro del FUS deciso ieri sia dovuto alla totale incertezza sull'andamento delle "vendite delle frequenze del digitale terrestre alle compagnie telefoniche". Fatto che, continua il comunicato, "evidenzia come è proprio sui prodotti audiovisivi, sulla loro veicolazione, sulla loro attrattività per fare grandi affari che vengono messe in forze le risorse per produrre contenuti". Un elemento che adombrerebbe secondo i 100 autori "l'ennesimo conflitto di interessi tra un governo che vede molti ministri impegnati a salvaguardare gli interessi di aziende impegnate nella multimedialità". Durissima la chiusura della nota: "Vorremmo chiedere una volta per tutte quanti soldi ci sono per il FUS quest'anno, e come si intende investirli. Ma a chi chiedere? Ad un Ministro che per sua ammissione non vuole più occuparsi del Ministero per cui viene pagato dagli italiani? Al sottosegretario che improvvisamente si trova a fare il Ministro? Ad una struttura dell'Amministrazione che di fatto da sola e senza indirizzi di lungo termine regge le sorti di aziende, autori, lavoratori di uno dei settori strategici dell'economia italiana? Ci dicano per cortesia cos'altro questi tagli imporrà di chiudere. Oltre a Cinecittà, si pensa di chiudere la Mostra di Venezia? O il Centro Sperimentale di Cinematografia?".Intanto anche l'AGIS fa sentire la sua voce e, con una lettera del presidente Protti, chiede le dimissioni del Ministro Bondi: ""Il governo, con quest'ultimo, gravissimo atto – scrive Protti - conferma il totale disinteresse verso le attività culturali e dello spettacolo, e dunque verso le imprese e i lavoratori di questo settore e i tantissimi italiani che ad esso guardano con amore e rispetto". E poi, rivolgendosi direttamente a Sandro Bondi :"Signor Ministro, la Sua dignità Le impone oggi di dare seguito immediatamente e formalmente alle Sue dimissioni e impone al Governo di insediare al Suo posto un autentico interlocutore politico del nostro mondo nel quale, a breve, molte aziende chiuderanno e molti lavoratori saranno licenziati. O vuole davvero assumersi l'ulteriore responsabilità di privare lo spettacolo non solo delle necessarie risorse ma anche di un vero referente in un momento tanto drammatico?" Inevitabile la conclusione: "Qualunque sarà la Sua scelta, l'Agis, con grande senso di responsabilità, annuncia fin d'ora che non parteciperà più alle attività consultive del ministero dei Beni e delle Attività culturali, finché non sarà insediato un nuovo titolare del dicastero che sia in grado di assumersi le responsabilità politiche delle azioni di Governo. Inoltre, l'ultimo, ulteriore taglio del Fus attribuisce nuovo e maggiore peso alla decisione dell'Agis di promuovere, insieme a Federculture, Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, Tre Giornate di mobilitazione, il 26, 27 e 28 marzo, per denunciare i danni senza precedenti provocati dalle scelte del Governo".






LA PROTESTA

Il 12 marzo "l'altra Italia" in piazza
per difendere la Costituzione

Dalle 14, l'appuntamento principale a Roma. In piazza tutti quelli che si oppongono alla deriva culturale e istituzionale del berlusconismo. E per la tutela dell'istruzione pubblica. Fra le ultime adesioni quella di Oscar Luigi Scalfaro

di CARMINE SAVIANO
Il 12 marzo "l'altra Italia" in piazza per difendere la Costituzione
Il manifesto della manifestazione

UN FRONTE democratico. Che aumenta la propria consistenza di ora in ora. Raccogliendo intorno alla difesa della scuola pubblica e della Costituzione settori sempre più ampi della società civile italiana. Associazioni, comitati, partiti, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Tutti in prima fila. Sabato 12 marzo dalle 14. L'appuntamento principale a Roma con un corteo da piazza della Repubblica fino a piazza del Popolo. Per dar vita alla manifestazione "A difesa della Costituzione". Una mobilitazione lanciata neanche un mese fa da Articolo 21. E che chiama a raccolta l'altra Italia. Quella che si oppone alla deriva culturale e istituzionale del berlusconismo.
L'amore per la Carta
. Tra le ultime adesioni c'è un sigillo. Quello del presidente emerito della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Che in nota dell'associazione "Salviamo la Costituzione: aggiornarla non demolirla" scrive:  "Apprendiamo con soddisfazione che sono tanti gli appuntamenti in programma e auguriamo agli organizzatori di coinvolgere il maggior numero di cittadini". Poi le preoccupazioni per "i reiterati attacchi a cui è quotidianamente sottoposta la nostra Costituzione". Sotto accusa i "tentativi di aggressione alla Carta che passano soprattutto attraverso i propositi di riduzione dell'autonomia e dell'indipendenza della Magistratura". Poi l'auspicio: "siamo certi che gli italiani sapranno ancora una volta rinnovare il proprio amore per la Costituzione Repubblicana nata dalla Lotta di Resistenza e di Liberazione".
La cultura e lo spettacolo. Negli ultimi giorni in movimento anche il mondo della cultura e dello spettacolo. Antonello Venditti: "Aderisco con grande veemenza e forza. Le motivazioni sono tante. Una su tutte: la Costituzione deve essere il nostro orizzonte, il nostro zenit. Visto che in Italia perdono tutti il senso della misura e la bussola, la costituzione deve tornare ad essere la nostra guida". Poi Dario Vergassola: "Alla Costituzione sta succedendo quello che succede al paesaggio, che viene distrutto un poco alla volta". E Ottavia Piccolo salirà sul palco di Piazza del Popolo per un intervento. "Sarò in Piazza in difesa della Costituzione il 12 marzo. Perché sono nata in questo tempo e questo è tempo di democrazia e di diritti". Con lei Monica Guerritore e Ascanio Celestini.
Artisti e giornalisti. La presenza di artisti e intellettuali è annunciata anche nelle altre ottanta piazze italiane che partecipano alla mobilitazione. A Milano appuntamento con Dario Fo, Franca Rame, Vincenzo Consolo, Piero Ricca, Nando dalla Chiesa. Numerose le adesioni anche dal mondo del giornalismo. Da Gad Lerner a Corrado Augias, da Maria Luisa Busi a Ahmad Rafat, il giornalista italo-iraniano dell'associazione "Iniziativa per la Libertà d'Espressione in Iran". Poi tante associazioni, studenti, sindacati. Ognuno con il proprio tema, con il proprio bagaglio di dissenso. Un coro multiforme per salvaguardare la Carta.
La Costituzione, il tricolore, la scuola. Simboli e temi intorno ai quali convergono anche i partiti dell'opposizione. Dal Pd alla Federazione della Sinistra, passando per Idv e Sinistra e Libertà. Poi la rete. Il luogo attraverso il quale il comitato promotore diffonde senza sosta informazioni e contenuti. Video, note, approfondimenti. Per scacciare l'indifferenza e per lanciare un messaggio chiaro: "Si può pensare che le manifestazioni non servano, che non serva mobilitarsi, perché manifestare, protestare sono altra cosa rispetto alla politica". Ma "si tratta di immaginarci da qui a venti, trent'anni, e di immaginare quale Italia vorremo raccontare ai nostri figli e ai nostri nipoti, e di pensare a che cosa risponderemo quando ci verrà chiesto "tu dov'eri?", "che cosa facevi?".
(10 marzo 2011)







Firenze, in piazza il 12 marzo per la scuola del futuro

Sabato 12 marzo, alle 14 in piazza Annigoni a Firenze, gruppi spontanei, associazioni, sindacati, comitati e singoli cittadini scenderanno in piazza nella manifestazione “Costituzione Day”, contro la riforma delle giustizia e le ultime dichiarazioni del premier sulla “scuola di Stato”: “Questa sarà l’onda che si ribella all’ultimo e decisivo attacco di Berlusconi e del governo alla Costituzione e alla scuola pubblica”, dicono gli organizzatori.
Sotto Palazzo Vecchio e in Santa Croce i manifestanti daranno vita a scenografie improvvisate. “Stenderemo dei messaggi sulla Costituzione e sulla scuola utilizzando lettere giganti”. Ma ognuno potrà fabbricarsi il suo striscione. Sul sito www.litalianoneunbordello.it i c’è chi si sta scambiando suggerimenti e istruzioni. E alcuni dei cartelli sono scaricabili direttamente dal portale internet.
Ognuno avrà un suo  messaggio, uno  striscione personalizzato, mestoli e pentole. L’obbiettivo è solo uno: farsi ascoltare e soprattutto ripetere i 30mila dello scorso 13 febbraio, in occasione della manifestazione ‘Se non ora quando’”.
La gente del PD – annunciano Andrea Manciulli e Daniela Lastri – sarà in piazza con gli insegnanti, le famiglie, i giovani, i cittadini e le cittadine anche per affermare la scuola che vogliamo: un piano straordinario per gli asili nido per garantirne il diritto, la scuoladell’infanzia per tutti bambini, reintrodurre il tempo pieno e le compresenze, dare risorse umane e finanziarie certe per la scuola dell’autonomia, formare e reclutare gli insegnanti combattendo il precariato, promuovere progetti di continuità, realizzare un piano straordinario per l’edilizia scolastica. Ci battiamo per non perdere quello che i nostri padri hanno conquistato. Ci battiamo per la scuola del futuro”.
Ma Firenze non sarà la sola a scendere in piazza. In particolare a Roma, sono state raccolte diverse adesioni per partecipare a questa manifestazione, tra cui  quelle di molti artisti: Antonello Venditti, l’attrice Ottavia Piccolo, Monica Guerrito, Ascanio Celestini e il giornalista Gad Lerner:
Aderisco con convinzione a questa giornata di difesa della nostra Costituzione. Mai come oggi appare evidente la minaccia alla democrazia che deriva dal rifiuto prepotente del potere politico di accettare la divisione dei poteri, divisione che è alla base di qualsiasi stato democratico”, dice Lerner.
Elisabetta Paladini









SEL Modena: domani tutti in Piazza Matteotti per difendere la Costituzione e la Scuola pubblica!

11 mar 11
La federazione modenese di Sinistra Ecologia Libertà sostiene pienamente la giornata di mobilitazione nazionale in difesa della Costituzione e della Scuola promossa da un ampio arco di forze politiche, sindacali, sociali e culturali e prevista per il 12 marzo, ad un mese di distanza dal milione di donne e uomini in piazza di “Se non ora, quando?”. A Modena l’appuntamento – organizzato dalla Cgil ed al quale aderiscono tante realtà cittadine (Anpi, Arci, Emergency) – è per domani, sabato 12 marzo, dalle 15 alle 18, in piazza Matteotti. Partecipiamo tutti e tutte! Sinistra Ecologia Libertà leggerà e commenterà, in piazza, l’Articolo 41 della Costituzione!
Per rispondere alle scellerate nefandezze di Silvio Berlusconi sulla Scuola pubblica, basterebbe citare l’articolo 33 della Costituzione: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sulla istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Accanto a questo richiamo, bisogna dire, forte e chiaro, che le e gli insegnanti della Scuola pubblica non inculcano, ma educano, istruiscono e formano. Educano a pensare con la propria testa, a relazionarsi con il prossimo, a valorizzare e condividere i propri talenti perché possano andare a beneficio di se stessi e della collettività. Istruiscono coltivando le predisposizioni di ciascuno, senza tralasciare l’alfabetizzazione anche nei settori dove non si eccelle, per contribuire a costruire una testa ben fatta. Formano alla convivenza, alla solidarietà e al senso critico, a dubitare di quello che insegnano, onde mettere in grado lo studente, una volta divenuto cittadino, di dubitare di maghi, pifferai e miliardari.
Del resto, il problema non è tanto rappresentato dai ciclici sproloqui di Berlusconi, quanto dagli attacchi – in termini di risorse economiche tagliate col machete (8 miliardi in tre anni per la Scuola) e di un vero e proprio licenziamento di massa dei lavoratori e delle lavoratrici della Scuola (19.700 cattedre in meno, su base nazionale, per l’anno scolastico 2011-2012; in Emilia Romagna, per il prossimo anno, la Flc Cgil calcola che ci saranno 881 posti da insegnante in meno e 606 da personale Ata in meno a fronte di un incremento di 7.235 alunni) – che i suoi Governi hanno, concretamente e sistematicamente, mosso a Scuola, Università e Ricerca, pubbliche. Dietro queste misure si nasconde un Disegno che, anche sul fronte dei Saperi, come per il Lavoro, mira a stravolgere l’impianto costituzionale e l’assetto democratico. Contro questo Disegno occorre mobilitarsi al fianco dei lavoratori della conoscenza, dei precari, degli studenti e delle loro famiglie, per bloccare le finte riforme ma, soprattutto, per lanciare una grande battaglia ideale che contribuisca a realizzare una “Società della Conoscenza” critica, complessa, consapevole e che assicuri una reale mobilità sociale.
Sinistra Ecologia Libertà, per la Scuola, propone:
Il ritiro immediato dei tagli (a partire dalla terza tranche prevista per la riforma delle “superiori”) ed un piano di investimenti straordinario per una Scuola pubblica di massa, democratica, partecipata e di qualità (abrogazione della Legge Gelmini e della proposta di legge Aprea);
L’assunzione dei lavoratori precari della Scuola su tutti i posti disponibili;
L’innalzamento dell’obbligo scolastico a diciotto anni;
La diminuzione del numero degli alunni per classe;
Una formazione professionale regionale complementare e non alternativa al sistema d’istruzione;
Un piano nazionale per l’edilizia scolastica;
Un sistema di formazione e reclutamento trasparente, che tenga conto dell’attuale situazione dei precari, che abilitati, lavorano da anni, inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.
Sul fronte dell’Università, nonostante lo straordinario movimento di studenti e ricercatori fiorito in questi ultimi mesi, non si è riusciti a bloccare il Ddl Gelmini; un Ddl che avvia l’Università sulla strada dell’aziendalizzazione e la Ricerca su quella, sempre più strutturale, della precarizzazione. Il compito attuale è quello di monitorare costantemente le Commissioni Statuto delle varie Università e spostare, quindi, la battaglia politica sui decreti attuativi del Ddl Gelmini. L’obiettivo comune deve essere quello di ricostruire il nesso tra Cultura, Saperi e Lavoro, partendo dal basso, dai soggetti sociali che animano queste dimensioni, per immaginare un’Italia migliore innervata dall’esigenza di ridurre drasticamente le diseguaglianze sociali e redistribuire reddito e ricchezze.

12 marzo, il C-day è pronto

di Mauro Munafò
(08 marzo 2011
Niente bandiere di partito, ma una copia della Costituzione in mano: è la richiesta degli organizzatori a quanti manifesteranno sabato per difendere la Carta. Da Roma a Londra, da Praga a New York e in più di 50 città italiane
di Mauro Munafò




Sul palco e per le vie di Roma e di tutta Italia ci saranno artisti, musicisti, politici e studiosi, ma la vera protagonista sarà la Costituzione. La grande manifestazione in difesa della Carta animerà le piazze della Capitale e di tante città dello Stivale sabato 12 marzo, con cortei, discorsi, lezioni e mobilitazioni sparse per la penisola e per l'Europa. L'obiettivo dell'evento è difendere la Costituzione dai continui attacchi che le vengono rivolti in Parlamento e fuori da governo e maggioranza, e "ribadire la necessità della certezza del diritto, che è il primo bene pubblico indispensabile per ciascun cittadino, di qualunque schieramento". Niente simboli di partito o bandiere del sindacato: in mano solo una copia della Costituzione Italiana o un tricolore, per poter "urlare basta a chi continua ad anteporre interessi privati al bene comune del nostro paese" si legge nel manifesto della mobilitazione.
L'appuntamento romano. Come è ormai tradizione, a Roma l'appuntamento del 12 marzo è fissato per le 14 in piazza della Repubblica: da qui partirà il corteo diretto poi a piazza del Popolo. Ad aprire la manifestazione ci saranno un tricolore di oltre 200 metri e uno striscione, a ricordare come la Costituzione sia viva ancora oggi. Sul palco di piazza del Popolo saliranno musicisti, attori e studiosi: da Ottavia Piccolo a Monica Guerritore, da Ascanio Celestini a Roberto Vecchioni, da Daniele Silvestri a Francesco Baccini, fino al costituzionalista Alessandro Pace e a Roberto Natale della Fnsi. Non mancheranno le testimonianze del popolo libico, del mondo della scuola e di un genitore di Adro, il comune in cui l'amministrazione leghista ha inaugurato una scuola "brandizzata" dal Carroccio.
Le (oltre) novanta città italiane. La manifestazione di Piazza del Popolo sarà l'evento centrale del 12 marzo, ma in più di 90 città italiane sono previste altre mobilitazioni a supporto dell'iniziativa. La lista completa, in costante aggiornamento con numeri e indirizzi, la si può trovare sul sito ufficiale della manifestazione. Libertà e Giustizia, Anpi, Anpas, Cgil, Popolo Viola e Rete Viola organizzano i diversi presidi: a Brescia è prevista la partecipazione del costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, mentre a Milano dalle 19 in Piazza Cairoli parleranno tra gli altri Gioacchino Genchi, Nando dalla Chiesa, Salvatore Borsellino, Dario Fo, Vincenzo Consolo e Guido Scorza (qui la pagina Facebook dell'evento). Da Nord a Sud, isole comprese, non manca però la copertura di eventi e da Perugia, Sulmona e Torino si stanno organizzando i pullman per portare i manifestanti fino a Roma.
Gli appuntamenti all'estero. Perché limitarsi a difendere la Costituzione quando si può anche esportare? Come già visto nelle ultime mobilitazioni, anche la manifestazione in difesa della Carta valicherà i confini nazionali per animare diverse capitali europee e non solo. Sono previsti appuntamenti a Londra, di fronte a Downing Street (qui l'evento su Facebook), ma anche nella capitale scozzese Edimburgo (qui l'evento su Facebook), a Praga ( qui l'evento su Facebook), in Spagna a Siviglia, Barcellona e Madrid (qui l'evento su Facebook), a Parigi (qui l'evento su Facebook) a Bruxelles ( qui l'evento su Facebook), ad Amsterdam e persino a New York.
Organizzatori e adesioni. Dietro la mobilitazione del 12 marzo c'è un comitato con oltre cento sigle tra partiti, movimenti e associazioni. L'idea della manifestazione parte dalle associazioni più attive della società civile come Articolo 21, Libertà e Giustizia, Valigia Blu, Popolo Viola, Agende Rosse, i sindacati degli studenti, le associazioni di partigiani e anche la finiana FareFuturo. Adesioni che non hanno un solo colore quindi, come confermano le parole di Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21 e del comitato organizzatore: "La Costituzione è di tante donne e di tanti uomini, molti dei quali non sono di sinistra, ma sono moderati o credono in una destra repubblicana. Eppure tutti uniti non accettano l'idea che nessuno, neanche questo presidente del Consiglio, possa colpire la Costituzione, i poteri di controllo e imbavagliare la pubblica opinione. Ci sembra giusto che si senta la voce di chi non vuole essere imbavagliato". Tanti i partiti che hanno confermato il proprio sostegno all'iniziativa e che porteranno in piazza i propri esponenti: Partito Democratico, Fli, Sel, Idv, Federazione della Sinistra e Api, mentre tra i politici attesi a Roma ci sono Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Angela Napoli e Fabio Granata di Fli, Bruno Tabacci, Pino Pisicchio dell'Api.
Il finanziamento. Il comitato "A difesa della Costituzione" ha deciso di seguire la strada dell'autofinanziamento per la manifestazione, con il piano "60 ore per 60mila euro" attivo fino al 10 marzo. I fondi necessari per l'organizzazione e l'allestimento della piazza sono stati calcolati appunto in 60mila euro, di cui fino ad oggi ne sono stati raccolti poco meno di ottomila. Le donazioni sono possibili attraverso bonifici, versamenti con Carte di Credito, PayPal e PostPay, seguendo le istruzioni contenute nel sito ufficiale).




Le donne in difesa della Costituzione

11 marzo 2011 07:50   
Sassari - Il comitato Se non ora, quando? di Sassari (composto da associazioni, cittadine/i) sceglie di essere di nuovo in piazza sabato 12 marzo.
L'Unità d'Italia compie 150 anni e, in un ideale collegamento con la festa nazionale del 17, l'obiettivo è fare del 12 marzo il giorno di tutte le donne e di tutti gli uomini che credono nei valori della Costituzione e vogliono salvaguardarla. Perché, per usare le parole di Piero Calamandrei: «La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci il combustibile, bisogna metterci dentro l'impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità».
Inoltre, in continuità con la grande mobilitazione del 13 febbraio e l'iniziativa dell'8 marzo, il comitato vuole mantenere alta l'attenzione su dignità e diritti delle donne: la Costituzione parla anche di questo.
La manifestazione, che si inserisce nel quadro della mobilitazione nazionale promossa per la stessa giornata dall'Associazione Articolo 21, è aperta a tutti i soggetti che vogliano aderirvi: saranno benvenuti cartelli e striscioni ma i suoi simboli saranno esclusivamente il tricolore e una copia della Costituzione.
L'appuntamento è per sabato 12 marzo in piazza d'Italia dalle 16,00 alle 18,00.
Interverranno tra gli altri: lo scrittore Salvatore Mannuzzu; Simonetta Sotgiu, magistrata della Corte di Cassazione, l'ex sindaca di Sassari Anna Sanna; la docente universitaria Vittoria Casu; Giuliana Mura del Gruppo di intervento giuridico N.Bobbio. Saranno fatte brevi letture degli articoli della Costituzione da parte di studenti.
Il comitato Se non ora, quando? realizzerà in piazza uno striscione con colori acrilici e pennelli: un gesto simbolico che sarà offerto alla partecipazione di tutte/i coloro che vorranno manifestare in modo visivo la volontà di mantenere "viva la Costituzione". Nel corso della manifestazione il Gruppo artistico Aliment(e)azione darà vita a una performance dal titolo Il filo del discorso che coinvolgerà direttamente il pubblico. Nato nel 2008, il collettivo ha al suo attivo diversi progetti. Nel 2009 Aliment(e)azione con l'ingresso di nuovi artisti ha fondato l'Associazione Culturale per l'Arte Contemporanea ACME con l'obiettivo di sviluppare progetti nell'ambito dell'Arte pubblica contemporanea.


Alba aderisce alla manifestazione nazionale in Difesa della Costituzione



L’appuntamento è sabato 12 marzo in Piazza Duomo alle 15.30

(© targatocn.it)
Anche Alba aderisce alla manifestazione nazionale di sabato 12 marzo in Difesa della Costituzione e dell’Istruzione pubblica. Nella città delle Langhe l’appuntamento è in Piazza Duomo alle 15.30.
Non ci sarà il corteo. Ci si trova direttamente in Piazza Duomo e ci saranno interventi di commento ai vari articoli della Costituzione divisi per temi: il lavoro la giustizia, la salute, l’informazione, la libertà di stampa, vari interventi a cura delle organizzazioni partecipantipersone aderenti alla manifestazione “Se non ora quando?” del 13 febbraio scorso e in più sono stati coinvolti partiti, associazioni di volontariato, cooperative”, ci dice telefonicamente Anna Masoero membro del Comitato a Difesa della Costituzione di Alba nato presso la Cooperativa Libraria “La Torre”.
 Gisella Divino





A difesa della Costituzione, la Cgil di Capitanata aderisce alla mobolitazione 


La Cgil di Capitanata aderisce alla mobolitazione nazionale lanciata da Articolo 21 per la giornata di domani 12 marzo 'A difeda della Costituzione', che vedrà iniziative in oltre 80 città italiane. A Foggia l'iniziativa si terrà presso l'isola pedonale di Corso Vittorio Emanuele a partire dalle ore 17. Il comitato che ha promosso il presidio è composto oltre che dalla Cgil da Acli, Arci, Associazione Donne in Rete, Fabbrica di Nichi, Italia dei Valori, Legambiente "Circolo Gaia", Partito Democratico, PRC - Federazione della Sinistra, Rete della Conoscenza, Rete delle Donne per la rivoluzione gentile, Sinistra Ecologia Libertà. Per la Cgil vi sono almeno quattro motivi fondamentali per i quali è giusto mobilitarsi il 12 marzo: la giustizia, dopo le preannunciate modifiche costituzionali; la difesa della scuola pubblica e laica; l'informazione e la cultura, ma anche il lavoro e il suo valore sociale che la Costituzione tutela. In particolare, a difesa della scuola pubblica, nel volantino che sarà diffuso domani i le sigle che hanno indetto il presidio ricordano come "nella Costituzione sono fissati i principi base dell'istruzione: deve essere accessibile a tutti e gratuita. Inoltre ai docenti deve essere assicurata la libertà di insegnamento". Tutto il contrario di quel che il Governo, nei fatti e nelle parole, immagina. Un attacco continuo all'istruzione pubblica che passa attraverso continui tagli di risorse a tutto vantaggio degli istituti privati e nel più grande licenziamento di massa che lo Stato italiano ricordi, con 135mila cattedre e 45mila tecnici amministrativi tagliati. A deperimento della qualità e della funzionalità della scuola, della sicurezza e dell'istruzione dei nostri figli. Ragioni che devono spingere tutti i cittadini ad aderire a questa mobilitazione nazionale. Temi che saranno anche al centro delle iniziative che la Cgil metterà in campo in avvicinamento allo sciopero generale indetto per il 6 maggio prossimo.





redazione Teleradioerre 


Manifestazioni

Sabato in piazza per difendere la Costituzione e la scuola pubblica

Aosta - Tutti coloro che hanno risposto e vorranno rispondere all'appello di Anpi si ritroveranno alle ore 15 ai piedi del monumento ai “Morts pour la liberté” di via Festaz, davanti all’Istituto tecnico "Manzetti" . L'iniziativa tocca tutte le piazze d'Italia.
La firma della Costituzione italiana
La firma della Costituzione italiana
Sono in tanti anche in Valle d’Aosta ad avere risposto all’appello  del Comitato valdostano dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che invita, sabato 12 marzo, i cittadini valdostani a partecipare alla manifestazione a difesa della Costituzione repubblicana e della scuola pubblica. Oltre ad Anpi ci saranno Libera, CGIL, Partito Democratico, ALPE, Italia dei Valori, Partito Socialista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista-Federazione della Sinistra, Associazione Loris Fortuna, Associazione DORA-Donne in Valle d’Aosta, Associazione ‘150 mezze maratone per l’Unità’, Comitato Piemontese e Valdostano ‘Salviamo la Costituzione’, Rete ConTesta, Collettivo Studentesco Valdostano, Fondazione Giulio Dolchi e Fondazione Federico Chabod.
Tutti si ritroveranno alle ore 15 ai piedi del monumento ai “Morts pour la liberté” di via Festaz, davanti all’Istituto tecnico ‘Manzetti’ e successivamente, i partecipanti proseguiranno verso piazza di Porta Praetoria, dove si terrà un presidio fino alle ore 18 durante il quale chiunque volesse potrà intervenire con un proprio contributo.
La manifestazione sarà più bella se avremo tra le mani una bandiera tricolore e una copia della Costituzione – dicono gli organizzatori -  con le quali urleremo ‘basta’ a chi continua ad anteporre interessi privati al bene comune del nostro Paese”.
A difesa della Costituzione” potrà e dovrà mettere al centro dell’attenzione la difesa della scuola pubblica che è parte essenziale della Carta”. Ad affermarlo è Giuseppe Giulietti, a nome del Comitato promotore della manifestazione del 12 marzo –  “Sulla difesa della scuola pubblica dagli ultimi attacchi del Premier c’è trasversalità e volontà di difesa comune. Le dichiarazioni che vanno da Italo Bocchino a Nichi Vendola, da Antonio Di Pietro alla Federazione della sinistra e di tante associazioni di diverso orientamento politico, vanno nello stesso senso. Dopo avere minacciato giudici e giornalisti, ora vorrebbero imbavagliare professori, studenti e famiglie; ormai è un delirio – conclude Giulietti –  che va arrestato, mettendo insieme, sotto i simboli del tricolore e della Costituzione, chiunque abbia a cuore la legalità repubblicana”.

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di Moreno Vignolini





I fatti del giorno 10 marzo 2011


Scritto da Luigi Palamara on mar 10th, 2011 archiviato in CronacaEconomiaEsteroI Fatti del GiornoPoliticaRegionaleRubriche. Puoi seguire questo articolo con gli RSS 2.0. Puoi lasciare un commento a questo articolo compilando il form in fondo allo stesso




GIUSTIZIA: BERLUSCONI, RIFORMA NON HA NULLA A CHE FARE CON ME La riforma della giustizia è un punto qualificante della nostra azione di governo, una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso. Questa la posizione del presidente del Consiglio Berlusconi che di fatto ha negato che si tratti di un provvedimento ad personam. ‘Ai processi mi prendero’ delle belle soddisfazioni’ ha detto il premier. ‘Per la prima volta nella storia della Repubblica è stato elaborato un testo di riforme costituzionali completo, organico, chiaro e convincente: lo portiamo all’attenzione del Parlamento che lo discuter… e che lo approver… ha detto il premier alla conferenza stampa a Palazzo Chigi insieme al Guardasigilli Alfano che ha spiegato che la riforma non sara’ applicata ai processi in corso. ‘Il cardine e’ la divisione tra giudici e pm – ha dichiarato il ministro – inoltre faremo una legge ad hoc sul rapporto tra i pm e la polizia giudiziaria’ Anm: ‘e’ una riforma per punire i giudici, si mina l’autonomia della magistratura e si riducono le garanzie dei cittadini’. Bersani: paese inchiodato su priorita’ premier. —.
. MILLS: DOMANI RIPRESA PROCESSO, PREMIER NON CI SARA’ Non verra’ presentato alcun legittimo impedimento per domani, giorno in cui a Milano riprende il processo Mills nel quale Silvio Berlusconi e’ imputato di corruzione in atti giudiziari, in quanto, secondo l’ accusa, avrebbe versato 600 mila dollari all’avvocato inglese affinche’ rendesse testimonianze ‘reticenti’ nei procedimenti milanesi sulle tangenti alla guardia di finanza e All Iberian. La conferma arriva dalla difesa del premier. Il capo del governo, comunque, domani non sara’ in aula in quanto impegnato a Bruxelles al Consiglio europeo dell’economia. L’udienza dovrebbe quindi essere dedicata a stilare il calendario. —
OK CDM A RIFORMA GIUSTIZIA, BERLUSCONI: PER INTERESSE TUTTI Il consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge costituzionale per la riforma della giustizia. Una riforma che il premier Silvio Berlusconi definisce ‘epocale’, e che a chi lo accusa di volere una legge ad personam replica essere non nel suo ma nell’interesse dei cittadini. Sulla responsabilita’ dei pm, Berlusconi difende il principio del ‘chi sbaglia paga’: se un giudice sbaglia, il ragionamento, paga come pagano medici o ingegneri che sbagliano interventi o progetti. Ieri il Guardasigilli Angelino Alfano e’ salito al Quirinale per illustrare la bozza del provvedimento al Capo dello Stato. Al Pd che protesta, il Pdl replica invitando a vedere prima il testo del ddl. Fli dice giu’ le mani dall’autonomia dei magistrati, il leader della Lega Umberto Bossi si dice sicuro che la riforma passera’. Oggi riunione del Terzo polo. —.


Le donne agli Stati Generali


da Europa Quotidiano, 10 marzo 2011
Dopo l’8 marzo, le prospettive del movimento.
Se l’otto marzo è arrivato di slancio, come una sorta di prosecuzione naturale delle piazze del 13 febbraio, ora le ragazze che in entrambi i casi hanno fatto da spinta propulsiva si interrogano su come andare avanti per dare gambe e fiato a quell’onda. E rispondere alle aspettative che il 13 ha messo in circolo come «da tempo non capitava », ricorda Francesca Izzo, docente universitaria e Dinuovista membro del comitato Se non ora quando. Uno scossone arrivato «dopo anni di dispersione e frammentazione che hanno fatto languire le connessioni nel mondo delle donne e indotto a perdere il senso e l’autopercezione di forza collettiva».
Oggi «la portata politica di quelle piazze è evidente a tutti». Capitalizzarla è un dovere. Su come procedere le romane hanno già fatto un primo giro di opinioni la sera dell’otto marzo all’Ambra Jovinelli e torneranno a ragionarci presto. «Ora – spiega Izzo – le diverse anime del comitato valuteranno il da farsi, ognuna secondo il proprio punto di vista». Ma la prospettiva, già lanciata in piazza del Popolo, sono gli Stati generali delle donne, da tenere entro il 2011.
Un grande appuntamento su cui il confronto con la rete nazionale è aperto. Non tanto sul se, ma su come organizzarlo (tempi e tappe di avvicinamento). A spingere il piede sull’acceleratore è l’associazione Di Nuovo, che è parte consistente di Se non ora quando e che è cresciuta attorno all’obiettivo di dar vita a un’associazione nazionale delle donne.
«Dobbiamo stabilizzarci e assumere sulla scena pubblica una voce forte e autorevole che sia riconoscibile come interlocutore politico, pur nella ricchezza e nella diversità del movimento delle donne che finora è stato tanto diffuso e vivace quanto fuori dall’agenda politica», sostiene Izzo. Diversità che si è fatta sentire già prima del 13 febbraio, nella discussione che ha attraversato le femministe vecchie nuove ma che si è resa ancor più evidente per l’otto marzo, con la bipartizione delle due principali mobilitazioni romane, quella di piazza Vittorio e quella del corteo dei collettivi femministi – innervositi dal fiocco rosa e dai riferimenti alla maternità su cui si lanciava la “chiamata” – partito da Bocca della Verità. E da cui un appuntamento come gli Stati generali evidentemente non può prescindere né trovare soluzioni sbrigative. Sottolinea Iaia Caputo, scrittrice e animatrice delle iniziative milanesi: «È un momento da mettere in cantiere e da costruire senza fretta».
A Milano la rete che dal 29 gennaio fino a martedì ha animato le piazze ha già appuntamento il 14 marzo all’auditorium Orchestra Verdi per un’assemblea pubblica in cui si discuterà su come riprendere il filo del 13 febbraio a partire da alcuni documenti che tornano sui nodi al centro della festa della donna: maternità a carico della fiscalità generale, paternità obbligatoria, ritiro della norma sulle dimissioni in bianco, rappresentanza al 50 per cento nel pubblico e nel privato «Perché se siamo l’altra metà del cielo – sorride Caputo – dobbiamo avere metà di tutto».
Nel frattempo, il senato è arrivato al 30, solo entro il 2015 e solo per i cda delle società quotate in borsa. Il governo ha ritirato il parere negativo sull’entrata a regime appunto nel 2015 dando così il via libera a un disegno di legge su cui per una volta in commissione finanze maggioranza e opposizione hanno lavorato d’intesa. Una compattezza che ha costretto l’esecutivo – che puntava al 2021 – a fare marcia indietro. La cosa ha prodotto una soddisfazione generale e bipartisan, con Finocchiaro e Bindi che rivendicano il lavoro fatto dal Pd. Soddisfatta anche la deputata dem Alessia Mosca: «Un misura utile. Un rimedio faticoso da digerire ma necessario per sbloccare un sistema ingessato e contro l’accesso di energie fresche nei luoghi decisionali».
La prossima settimana il ddl va in aula. Poi c’è da vedere che cosa succederà alla camera.
Fabrizia Bagozzi



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